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Cioccolato delle mie brame…

Potremmo pensare che il cioccolato fondente sia più sano di quello al latte.
Potremmo credere che quello fondente al 90% sia migliore di quello al 50%
Potremmo ragionare sul fatto che i polifenoli antiossidanti del cioccolato nero facciano bene al cuore.
Potremmo sperare che il fondente nero faccia dimagrire.

Potremmo.

Però sarebbe una cazzata.

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I fitocomposti presenti nei cibi si suddividono in diverse categorie (potete vedere lo schema sotto).

Credits: https://smartfood.ieo.it/

I polifenoli sono solo una di queste, ma adesso concentriamoci solo su di loro e prendiamo in considerazione il contenuto in flavonoidi (una sottoclasse dei polifenoli) presenti nel cioccolato nero. Sono la classe più studiata e rappresentata nel cioccolato e sono quelli di cui si parla di più quando si devono vantare le mirabolanti proprietà salutistiche di questo alimento.

Ammettiamo che abbiano veramente un valore per la nostra salute (anche questo è tutto da vedere, ma è un altro discorso: https://www.gabrielebernardini.it/gli-antiossidanti-chiarimenti/) e mettiamo a confronto il contenuto di flavonoidi del cioccolato con due frutti (uva e fragole) e due ortaggi (broccoli e spinaci).

Per il contenuto in polifenoli faccio riferimento a questo sito: http://phenol-explorer.eu/foods dove potete trovare un database che elenca la composizione di 459 alimenti.

Prima vediamo il contenuto in 100g di alimento, 

Se ci fermassimo qui uno potrebbe anche dire: lo vedi quanta roba c’è dentro il cioccolato?

Ma noi non ci fermiamo qui e consideriamo il contenuto PER PORZIONE (cioè 10g per il cioccolato, 150 per la frutta e 200 per la verdura),

e infine quello relativo alle quantità che dovremmo mangiare in una GIORNATA (sempre 10g per il cioccolato, 450 per la frutta e 400g per la verdura).

Notate qualcosa? lo notate come il cioccolato SOCCOMBE di fronte agli altri alimenti? lo capite che i polifenoli presenti in 10g di cioccolato non possono competere con quelli presenti in frutta e verdura quando vengono prese in considerazione le porzioni e le quantità che dovremmo mangiare in una giornata?

Voi direte: si vabbè ma allora aumentiamo la porzione di cioccolato! furbi! Sarebbe bello se il cioccolato non avesse 600 calorie in un etto e un sacco di grassi saturi.

Inoltre non c’è nessuna prova seria del fatto che i polifenoli presenti nel fondente facciano davvero bene. Molti lavori che mostrano qualcosa hanno usato cioccolati con quantità enormi di polifenoli aggiunti, che in commercio non esistono.
Coi cioccolati in commercio, per raggiungere i quantitativi che farebbero (farebbero!) bene bisognerebbe mangiare tavolette intere ogni giorno il che sarebbe un tantino problematico per i grassi saturi e le calorie che dovremmo ingurgitare, appunto.
Non potendo suggerire nella pratica 10 tavolette al giorno, ci si limita a suggerire 10 o 20g. Che non sono per niente pochi come calorie, ma sono il nulla per i polifenoli come abbiamo visto.
 
Lo capite che mezzo chilo di verdura apporta in media 100Kcal e che se volessimo raggiungere le quantità di polifenoli presenti in quella quantità col cioccolato dovremmo mangiare circa 1500Kcal SOLO di cioccolato?? che fra l’altro si tira dietro quintali di grassi saturi e zuccheri??

 

Di certo lo capite e quindi capirete anche che di cioccolato ne dobbiamo mangiare poco e quel poco deve essere scelto fra quello che più piace. Punto e basta.

I lavori scientifici che hanno studiato la relazione tra consumo di cioccolato e riduzione del rischio cardiovascolare, oltre ad avere spesso usato cioccolati creati ad arte con quantità altissime di polifenoli, come dicevamo, sono anche lavori che hanno molte limitazioni perchè non trovano mai nessi di causalità, ma solo associazioni statistiche. Inoltre si basano spesso su dati riferiti dai partecipanti allo studio, che quindi potrebbero anche non dire la verità sul consumo effettivi di cioccolato. C’è anche da dire che non sempre c’è una misura diretta tra consumo e infarto (per esempio), ma a volte si è solo trovata una correlazione tra consumo e un indicatore di infiammazione (come la proteine C reattiva), quindi un legame indiretto.

Insomma tutto ciò deve farci ragionare sul fatto che un singolo cibo non possa mai fare la differenza (che è sempre molto difficile da dimostrare), mentre la somma, la visione di insieme, la globalità della alimentazione, si.

Se vogliamo avere cura del nostro cuore ci sono ben altri metodi per farlo: non ingrassare, fare movimento, mangiare pochissimi cibi animali e preferire legumi, frutta, verdura, cereali integrali….E magari concediamoci anche un quadratino di cioccolato fondente (o al latte che è lo stesso), che fa sempre bene, ma non fa miracoli.

Un quadratino! mi raccomando!

Addendum

Visto che mi sono arrivate domande sulle differenze tra i vai tipi di cioccolato, vi faccio vedere un altro grafico: si passa dal cioccolato al latte a quello fondente al 99%.

Come potete notare la differenza maggiore riguarda la quantità di zuccheri, che nel 99% è in pratica zero, mentre nel cioccolato al latte arriva al 50%. Gli altri nutrienti, così come le calorie non differiscono significativamente.

Ma quanto andiamo a valutare i VALORI ASSOLUTI riferiti alla porzione (10g, due quadratini circa) tutti i valori si ridimensionano notevolmente e le differenze energetiche, di grassi saturi e di proteine sono ancora più trascurabili. Rimane una differenza per quel che riguarda gli zuccheri, vero.

Bisogna però anche dire che la discrepanza è notevole se prendiamo in considerazione i due estremi (latte-99%), ma se analizziamo le differenze tra latte-85% le cose già si ridimensionano (non credo ci siano molte persone che col caffè si mangino il cioccolato al 99%).

Insomma, non c’è tutta questa differenza se ci limitiamo a 10g e ognuno può mangiare (se proprio deve) il cioccolato che più gli aggrada.
Se si sale di quantità, si sale di calorie e grassi saturi, che sono già abbastanza anche in 10g: rispettivamente il 10,4% e il 14% per cioccolato al latte e fondente 99%, considerando un fabbisogno di 2000Kcal al giorno. Che non è poco visto che si fa prestissimo a mangiare tanti saturi (presenti in biscotti, salumi, carni grasse, formaggi, latte ecc.).

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Riferimenti

 
 
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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

8 risposte su “Cioccolato delle mie brame…”

Salve, articolo molto interessante. Potrebbe chiarire su che criteri si basa il concetto che cioccolato fondente e al latte sono la stessa cosa? In termini di apporto calorico, grassi saturi o altro? Grazie in anticipo per la risposta e complimenti per il blog.

Le caratteristiche sono un po’differenti se li valuti su 100g.
Ma se li vai a valutare per quello che effettivamente dovresti mangiare cioè 10 o 15g il tutto si diluisce e in termini assoluti le differenze si stemperano….magari aggiungo una nota…

Dott. Bernardini buongiorno. Non mi è chiaro il paragrafo:
“Come potete notare la differenza maggiore riguarda la quantità di zuccheri, che nel 99% è in pratica zero, mentre nel cioccolato al latte arriva al 50%.”
Certamente leggo male il grafico, ma non è indicato il 5%?
Grazie!

Alla veneta: “massa bravo”. Complimenti, si impara molto facendo anche qualche salutare sorriso.
PS – Sono arrivato al suo sito via Antonio Pascale (Agrifoglio), altro eccellente e preparato divulgatore scientifico.

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