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Gli estrattori di succo e la nutrizione a rovescio

Negli ultimi anni va di gran moda l’acquisto degli estrattori di succhi vegetali.
Questi apparecchi (ce ne sono di tutti i tipi e dimensioni) sono molto apprezzati dai salutisti (sopratutto vegani e vegetariani) per la loro presunta capacità di migliorare il benessere introducendo grandi quantità di vitamine, minerali e micronutrienti protettivi, nonché di enzimi “vivi” che favorirebbero la nostra salute con meccanismi non ben specificati.

È veramente opportuno spendere centinaia di euro per acquistarne uno?

Ecco a voi la guida al NON ACQUISTO di un estrattore.

Chi ci vende o consiglia questi robottini adduce le seguenti motivazioni a favore:

  1. Dovremmo mangiare tanta frutta e verdura ogni giorno, ma spesso non ci riusciamo per mancanza di tempopigrizia. Masticare tutta quella roba è dannatamente stancante. Con queste macchine basta buttare giù un bel bicchierone e voilà, il gioco è fatto.
  2. Frutta e verdura interi richiedono una lunga digestione (causata dalla fibra) che è estremamente accorciata con gli estratti. Più veloce è la digestione più nutrienti assimiliamo senza sentirci fastidiosamente pieni.
  3. Inoltre gli estrattori a freddo mantengono i micronutrienti intatti  e non “uccidono” gli enzimi perche non scaldano l’alimento come potrebbero fare frullatori o centrifughe e questo sarebbe un valore aggiunto.

Ecco insomma come ribaltare i principi base di una sana alimentazione.

Vediamo di capire perchè:

  1. È un grave errore concepire frutta e verdura come semplici “contenitori” di micronutrienti. Per quanto importanti queste molecole non rappresentano l’aspetto fondamentale del mangiare vegetali. Altrimenti basterebbe una pasticchina e saremmo a posto. Inoltre, non c’è nessuna prova scientifica che quanti più vitamine e sali minerali introduciamo, tanto più la nostra salute ne trae beneficio, anzi, ci sono prove che un abuso di queste sostanze possa essere addirittura dannoso. Ultimo aspetto: non siamo per nulla carenti di micronutrienti come molti credono, in effetti ne abbiamo già a sufficienza perche le nostre diete sono già straricche di tutto e quindi non ci servono “aggiunte liquide”.
  2. L’aumento dei tempi di svuotamento gastrico e l’allungamento della digestione sono caratteristiche da ricercare oggi che viviamo in un mondo di cibi altamente disponibili, calorici e poco sazianti. Frutta e verdura ci permettono di saziarci con pochissime calorie e quindi di abbassare la densità energetica della dieta aiutandoci a mangiare meno! Se eliminiamo la fibra con gli estrattori, buttiamo via la componente più pregiata di questi alimenti. Bere succhi comporta una introduzione massiccia di zuccheri semplici senza la protezione della fibra che smorza i picchi glicemici e svolge altre funzioni preziose. Da questo punto di vista un estratto di carote, limone e kiwi è paragonabile a un estaté o a una coca cola. Masticare non è un fattore negativo, ma un atto necessario per indurre un maggior senso di sazietà.
  3. I presunti enzimi derivanti dagli estratti a freddo, vengono inattivati dai succhi gastrici e non possono svolgere in alcun modo le loro funzioni, funzioni di cui comunque non abbiamo alcun bisogno:abbiamo i nostri di enzimi, ci bastano e avanzano.

Messaggio da portare a casa:

  • La frutta e la verdura vanno masticate, non bevute. La masticazione aumenta la sazietà, l’assunzione in forma liquida ha l’effetto opposto.
  • Mezzo chilo di frutta (3 frutti medi) al giorno + mezzo chilo di verdura suddivisa in 2 porzioni a pranzo e cena per esempio sono le quantità raccomandate.
  • I succhi, le spremute, gli estratti non sono proibiti, ma vanno limitati e vanno trattati con gli stessi criteri con i quali si trattano le bevande “industriali”.
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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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