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Il mondo è cambiato

Come sono cambiati i consumi degli italiani dall’inizio del 1960 fino ad oggi?

Quanta dieta mediterranea abbiamo perduto finora?

Qui sotto vedete qualche grafico che mostra la disponibilità al consumo delle CALORIE pro capite al giorno, negli anni, per ogni gruppo alimentare.

Precisazione: la disponibilità al consumo, non è il consumo effettivo, ma la somma della produzione interna + l’importazione – l’esportazione. Perciò sono valori in eccesso rispetto a quelli che effettivamente si introducono perchè una parte di cibo “disponibile” potrebbe essere buttata, ma rendono l’idea ugualmente dato che dobbiamo valutare le modifiche nel tempo.

In questo caso chiaramente le quantità sono state trasformate in calorie. I dati si estraggono dai Data Sheet della FAO ( http://www.fao.org/faostat/en/#data )

Ribadisco che i valori sono CALORIE e non grammi perchè sennò si fa confusione.

A fronte di un consumo pressoché stabile (ma con tendenza a diminuire) del gruppo cereali, si notano principalmente due cose:

1. L’enorme aumento del consumo di carne (+247%)
2. L’altrettanto enorme aumento dei grassi (+213%)

Di buono c’è un leggero incremento del pesce e una notevole diminuzione degli alcolici. Anche il consumo di frutta e verdura è leggermente aumentato, ma questo consola poco perchè l’incremento di prodotti animali e di grassi la fa da padrone.

Come valori assoluti calorici questi due gruppi sovrastano gli altri, il che significa anche che l’introito calorico totale è aumentato (se si pensa che ci sono 350 calorie in più da oli vegetali al giorno e 218 dal gruppo carne…). Lo zucchero è solo di poco aumentato (una 60ina di calorie) a riprova del fatto che il vero veleno oggi sono proteine e grassi, non i dolci, perlomeno in Italia.

Nel 1961 su 2914 calorie disponibili al giorno, 2462 provenivano dai vegetali (l’85%!). In Gran Bretagna, per esempio, solo il 60% aveva origine vegetale.

Oggi invece mangiamo carne come grandi felini (quindi troppe proteine), molti più grassi e un po’ più di calorie e contemporaneamente siamo diventati tremendamente sedentari. E chiaramente siamo anche più malati.

La dieta mediterranea è morta e sepolta e la nostra salute pure. Qualcuno lo dica a Coldiretti.

Nel mondo si salva il Giappone che è il vero detentore della “tradizione mediterranea”. 
Benché i giapponesi non sappiano cosa sia l’olio di oliva, la pizza e il mandolino, sono molto più mediterranei di noi.

Qualcuno lo dica a ColdiLetti!

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “Il mondo è cambiato”

Utilizzare le calorie come indicatore mi sembra un’ottima idea che sgombra il campo dai fraintendimenti legati alla sorgente presa in esame (leggasi religione vegana, crudaiola, paleolitica, mesozoica, etc.); credo anche che non sarebbe male, per completezza, indicare quanto di questo cibo disponibile finisce in discarica perchè oggi più che nel 1960 è sicuramente un dato rilevante.
Forse non è tanto la maggiore disponibilità/consumo ad essere responsabile dei malesseri attuali quanto la maggiore sedentarietà; intesa come diminuzione delle attività NEAT e non come esercizio fisico vero e proprio che tanto sappiamo che nella maggiora parte dei casi si riduce ad un pretesto per mangiare di più o diventa causa di traumi fisici.
La sedentarietà di cui parlo è dovuta alle comodità (avere sempre un mezzo di trasporto a motore a disposizione per evitare di camminare, fare le scale, sollevare pesi, far da mangiare, lavare i piatti,) che rendono i nostri corpi di fatto inutili dal punto di vista funzionale, alla sempre maggiore diffusione di lavori sedentari o semi-sedentari, alla ricerca costante di metodi per ridurre ogni tipo di sforzo fisico (e di conseguenza intellettuale).

A queste catene invisibili ci siamo talmente abituati da non renderci nemmeno conto della loro presenza se non magari contabilizzando con precisione come e quanto ci muoviamo durante la giornata un pò come si farebbe con un diario alimentare.

Sarebbe stato interessante aggiungere una barra, nei grafici prodotti, indicante la quantità prevista dai LARN giusto per avere un termine di paragone immediatamente percepibile.

Grazie come sempre per l’impegno alla divulgazione di conoscenza scientifica!

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