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Amido modificato: “Marisa! butta la pasta!”

E’ buffo come il linguaggio e le parole possano cambiare la mente e le idee.

Quando cuociamo la pasta (o il riso o il grano saraceno, ecc.) produciamo amido modificato in grande quantità: l’amido del cereale si gelatinizza cioè si idrata, si gonfia, perde la sua struttura cristallina e l’acqua della pentola si lega all’amilosio e alla amilopectina (le componenti dell’amido a loro volta formate da catene di glucosio). In questo modo la soluzione diventa viscosa e l’acqua libera si riduce. E la pasta si cuoce (assieme alla denaturazione delle sue proteine).

L’industria (e la pasticceria) utilizza l’amido modificato in questo modo (o tramite altre modalità chimiche o enzimatiche) in molti prodotti in cui serva consistenza, per addensare creme o budini o dare cremosità a prodotti light (da cui per esempio si sono tolti i grassi e che sarebbero acquosi, tipo yogurt o maionese) o per dolci al cucchiaio istantanei (usando amido pregelatinizzato per cui non è necessario il riscaldamento per formare una consistenza viscosa).

Tutte queste “modifiche” servono principalmente per arrivare allo scopo prefissato di legare più acqua e rendere il prodotto viscoso.

Niente di che, visto che produciamo amido modificato tutti i giorni quando mangiamo un primo piatto (vabè a parte i fondamentalisti anti-carbo).

L’EFSA non ha neppure posto limiti di sicurezza e margini di quantità nell’uso di questo additivo (perchè sì, è un additivo regolamentato, di quelli con la terribile “E” davanti) dato che è totalmente sicuro e no, NON è GENETICAMENTE MODIFICATO, non c’entra una mazza.

Però basta la parola “modificato” per incutere pensieri di scienziati pazzi che trafficano con la nostra salute.

Sappiate inoltre che gli amidi modificati vengono pure utilizzati nell’industria degli adesivi, nell’industria tessile, in quella cartiera.
Ed ecco che spunta anche l’altro termine innominabile: LA COLLA! quella che secondo alcuni ci TAPPEZZA l’intestino e ci provoca le peggio cose.

Ebbene, la colla la digeriamo signori, non si spalma sulle pareti intestinali, non ci arriva sana lì.

L’uomo modifica CHIMICAMENTE ciò che mangia da millenni e purtroppo ancora sta in giro.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “Amido modificato: “Marisa! butta la pasta!””

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