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Back to text

La tecnologia, Internet e i social inquinano. E tanto.
Se internet fosse uno stato sarebbe il quarto più inquinante al mondo.

Se anche mandare una mail inutile produce CO2 che potremmo risparmiarci, figuriamoci quanto impatta un video in streaming.

Ci sono varie maniere per provare a ridurre l’impronta di carbonio nell’utilizzo dei computer e della rete, come si vede nell’immagine qui sotto, ma vorrei porre l’accento proprio sulla riduzione della produzione e della fruizione dei video a favore del ritorno al testo scritto.

Perchè potremmo prendere due piccioni con una fava, sapete: potremmo reimparare a leggere un testo e ricominciare a capirlo. Potremmo riassaporare il piacere di leggere una poesia invece di rimbambirci di fronte ai video di Tik Tok.

Perchè non provare a scrivere anzi due righe su ‘sti cacchio di social anzichè postare delle minchia di foto di voi al mare col culo di fuori? Va bene anche la descrizione di voi al mare col culo di fuori eh. Benissimo.

Così ci stimolate l’immaginazione, almeno. Così forse ricrescono due neuroni a voi che scrivete e a noi che leggiamo e immaginiamo. Una transizione antropologica.

Ma quanto sarebbe bello ritornare al vecchio caro testo? E quanta CO2 in meno potremmo emettere?

Per cui lancio l’hashtag #backtotext

Meno culi e più testo per tutti (sembra che scherzo, ma sono serio).

p.s. le foto dei gatti sono permesse

https://www.climateimpact.com/news-insights/insights/infographic-carbon-footprint-internet/

https://www.globalcarbonproject.org

https://www.agi.it/innovazione/news/2022-05-28/dalle-email-alle-big-tech-quanto-inquina-internet-16892702/

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

4 risposte su “Back to text”

la vedo difficilissima doc…non per altro…ma perchè la gente ama rimanere nell’oblio della propria ignoranza.

Gentile Gabriele,
le tue frasi contengono sensibilità e senso critico.
Quello che oggi manca.
Sempre pochi, troppo pochi.
La massa abbrutita dilaga e “domina”.
Con i suoi consumi veloci, effimeri, smartphoniani coinvolge ed obbliga, almeno inizialmente, anche noi, illusi sopravvissuti.
Fino a quando sopravviveremo?
Intanto c’é da tener nel giusto conto che in questi ultimi tre anni abbiamo avuto accesso a notizie precluse e censurate alla massa.
La verità che sta emergendo sulle frodi dei vaccini, sugli effetti avversi la abbiamo appresa solo dalle reti non radio-televisive.
La verità sul conflitto in Ucraina, sui caduti reali russi ed ucraini, sulle vere e lontane cause del conflitto (che la smettano con l’asilo infantile del “c’é un aggressore ed un aggredito”).
L’immediatezza del sapere: una plasmaferesi, la velocità di un elettrone, Berengario, la serendipità, Popper, il trigger di Shmitt, l’oscillatore Eccles-Jordan, la polimialgia reumatica, …
Sento che il mio smartphone mi dà una marcia in più: é la mia protesi cerebrale!!!
Allora si ritorna alla vecchia frase: anche un coltello da cucina é un’arma.
Dipende solo da chi la usa.
Forse non dovremmo essere perentori verso lo smartphone (che mi rovina la vista).
Quanti messaggio poetici ci scambiamo, quanti panorami o bellezze della natura, quanti brani musicali (ho riscoperto grazie allo smartphone le canzoni di papà Carlo Buti, Luciano Tajoli, etc,).
Un caro saluto,
Giuseppe Grande

Un putiniano e un no vax? ma perchè dare giudizi di questo tipo?
Credo che anche Lei ormai lei abbia dato il giro… e sì che credevo fosse una persona equilibrata.
Pazienza

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