Categorie
Alimentazione e salute Alimenti Miti e bufale

La paura degli additivi

La stragrande maggioranza dei prodotti alimentari in commercio, oggi, NON contiene additivi.

Non ci sono coloranti né conservanti perchè la tecnologia si è evoluta a tal punto da non rendere necessaria alcuna aggiunta e la presentazione del cibo è molto meno artificiosa di un tempo.

Parlo ovviamente di prodotti di base: se trovate coloranti nelle caramelle, beh grazie.

Se mangiate da schifo basando la vostra dieta sui prodotti conservati e trasformati..beh GAC! (grazie al caxxo)

Ma anche laddove si usino additivi, il timore nei loro confronti è immotivato. Gli additivi sono severamente regolamentati e usati nelle quantità minime necessarie per garantire la freschezza e la fragranza del prodotto o per presentarlo al meglio. E in quelle dosi sono totalmente innocui.

Se mangiate tante caramelle non saranno i coloranti a farvi male.

Però, come dicevo, non ci sono nel cibo “normale”. Pane, pasta, carne, pesce, formaggi, frutta secca…dove stanno gli additivi? Ma anche nei prodotti in scatola come il tonno, i legumi, i pani confezionati, lo yogurt…non ci sono. No, neppure nei prodotti dolciari, volgarmente detti “merendine”. Non ci sono nei biscotti, non ci sono neppure in preparazioni più complesse come le torte.Vi sfido a trovarli e farmelo sapere.

Allora perchè tutti avete il terrore dei “conservanti”?

Vi propongo quattro elenchi di ingredienti: i primi due sono note merendine, il terzo biscotti altrettanto famosi e il quarto una tortina che si mangia quando “non ci si vede più dalla fame”

Lasciamo perdere le considerazioni nutrizionali (infatti non metto le tabelle dei nutrienti ma solo gli ingredienti) e parliamo di additivi. Dove sono?

Sappiate che tutto ciò che vedete viene usato normalmente in pasticceria (vi ponete problemi per la pasta che mangiate al bar?) e sono INGREDIENTI, non additivi. Ma molte cose le usate anche a casa sotto forme diverse.

Se vedete liste dì ingredienti complesse è perché la pasticceria è un’arte complessa.

Sciroppo di glucosio-fruttosio? È zucchero e ha il suo perché tecnologico.

Acido citrico? Avete presente il succo di limone?

Aromi? Piccolissime quantità di sostanze usate per dare una caratteristica sensoriale più intensa al prodotto. Che siano naturali o artificiali poco importa, sono tutti sicuri. Usate erbe e spezie in cucina? Ecco, uguale.

Agenti lievitanti? Il lievito con gli angioletti che comprate al super.

Mono e digliceridi degli acidi grassi: questi sono gli unici che si trovano spesso e sono emulsionanti per mantenere morbidi e fragranti i prodotti. Agiscono in modo da non fare separare la fase grassa da quella acquosa della preparazione e non sono altro che “grassi smontati”. Invece di essere TRI-gliceridi (i grassi che mangiamo abitualmente, insolubili in acqua) sono MONO e DI- (sempre grassi, ma più solubili). Li troviamo anche “spontanemente” nei cibi ovviamente.

Innocui, assolutamente innocui come le lecitine dell’uovo o della soia. E infatti chi vi vuol prendere in giro oggi vi vende gli “emulsionanti naturali” presi da soia o girasole, ma un grasso è un grasso. Non ci sono atomi di carbonio o di idrogeno naturali o artificiali.

(Gli unici additivi problematici, se si esagera, sono quelli usati nei salumi e in tutte le carni trasformate in genere. Ma il panino con la mortazza non fa paura, quello no)

Facciamoci furbi, guardiamo le etichette nutrizionali, non la lista degli ingredienti, che sono tutti sicuri. E facciamo attenzione a QUANTO mangiamo.

Troppi dolci fanno male anche se li fa la nonna.

Se si mangia bene non mangiamo additivi, se si mangia male l’ultimo dei nostri problemi sono gli additivi.

Ecco perchè app come yuka sono fuorvianti e propongono un modello di alimentazione che sposta il focus su cose di minoritaria importanza (come gli additivi) rispetto alle cose DAVVERO importanti (la quantità di ciò che mangiamo e l’eccesso di alcuni cibi che dovremmo limitare: dolci, carni, prodotti trasformati in genere)

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/a/additivi-alimentari

Condividi...

Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

6 risposte su “La paura degli additivi”

Quindi lei sostiene che tra un prodotto (dolciario, ad esempio) che usa 4/5 ingredienti tutti riconoscibili (es. farina, uova, burro, zucchero) e lo stesso prodotto che elenca una ventina di ingredienti la maggior parte dei quali il consumatore ha difficoltà persino a pronunciarli, non c’è alcuna differenza? Secondo lei hanno lo stesso livello di qualita?

sono ingredienti ampiamente utilizzati in pasticceria, è una cosa normale per un pasticcere usare glucosio anidro o mono e digliceridi degli acidi grassi. Però quando si va in pasticceria mica ci si preoccupa

Non c’entra niente la “qualità” per come la intendi tu che è quella organolettica. Qui si parla di sicurezza e tutti questi ingredienti, additivi compresi sono sicurissimi. Sennò non starebbero in commercio

Qualità non è solo quella organolettica. Se un produttore sente il bisogno di utilizzare una grande quantità di additivi vuol dire che le caratteristiche delle materie prime di partenza non sono, diciamo, esaltanti. Prendiamo un caso di scuola: un tartufo bianco fresco e una crema di tartufo bianco conservata addizionata con un derivato del metano (bismetiltiometano), altrimenti non saprebbe di niente, sono la stessa cosa? Anche dal punto di vista della sicurezza? Anche questo additivo è in commercio e, se vuoi, ti spiego perché.

Perché un produttore di crema di tartufo sente il bisogno di aggiungere un derivato del metano? E sei proprio certo che é una sostanza chimica sicura?

Ti segnalo che quel terribile composto è il responsabile dell’aroma di tartufo! Cioè sta già naturalmente nel tartufo.
Possiamo discutere del perché aggiungerlo ulteriormente a un prodotto ma non del fatto che si o meno sicuro. Perché lo trovi già nel tartufo.

Rispondi a Dott. Gabriele Bernardini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.