Le popolazioni rurali del primo dopoguerra non li conoscevano i semi di Chia, lo zenzero e la curcuma. Non lo sapevano che nel pomodoro c’è il licopene, nel tè verde l’epigallocatechingallato e nelle crucifere il sulforafano.
Vivevano di quel poco (quasi niente) che la terra e il sudore dava loro. Un poco di cereali, erbe dei campi, quasi niente carne, qualche pezzetto di formaggio ogni tanto, frutta.
Non sapevano il significato di antiossidante, antinfiammatorio, radicale libero.
Non facevano abbinamenti strani coi cibi e non cercavano di alcalinizzare la dieta. Condivano con l’olio di oliva perché quello c’era, non per i tocoferoli che possiede. Il limone con l’acqua calda la mattina se glielo proponevi, chiamavano l’ambulanza perché pensavano che fossi impazzito e del glutine non si preoccupavano affatto.
Ma.
Nonostante ignorassero tutto questo morivano perlopiù di vecchiaia, pochi tumori, pochi infarti, poco diabete e…poca depressione.
Erano magri, forti e si accontentavano.
Forse è molto più semplice di quel che si pensi.
Forse la stiamo complicando un po’ troppo.
Forse.