Categorie
Alimentazione e salute Attività fisica Studi scientifici

Ormesi

“Sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma”

Vivendo produciamo scorie. Per forza, non lo possiamo evitare.
Quando mangiamo, quando ci muoviamo, la macchina cellulare si mette in moto per incamerare o bruciare energia e come in ogni catena di montaggio qualcosa può andare storto.

Nelle condotte in cui fluisce l’energia a volte qualcosa gocciola fuori. Sono i famosi o famigerati radicali liberi che possono danneggiare tessuti (nella pelle spuntano le rughe) o DNA (col rischio di aumento di varie malattie, come i tumori).

Questo gocciolamento non si può evitare ma si può in parte modulare.

Una non eccessiva stimolazione del sistema produce si una maggiore produzione di radicali liberi, ma anche una risposta aumentata delle nostre difese antiossidanti che è in grado di controbilanciare i loro effetti negativi.

Quando si esagera, sia mangiando troppo, sia ammazzandosi di sport, si perde la capacità ormetica di risposta adattativa e le difese non reggono gli attacchi, che diventano eccessivi, aumentando così il rischio di danni.

Ecco quindi che il punto è cercare di tenere la macchina al minimo, farle produrre pochi radicali liberi e non spingerla al massimo per poi pretendere di rimediare ingurgitando antiossidanti esterni per combatterne l’eccesso (che possono addirittura sortire l’effetto opposto).

Meglio mettere una pezza o meglio non creare il buco?

Mangiare il giusto, muoversi il giusto.

“Sta mano po’ esse fero e po’ esse piuma, oggi è stata ‘na piuma”

Ormesi.

https://youtu.be/UzjeUZ02Tig

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17869589/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21619928/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26059364/

Condividi...

Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

3 risposte su “Ormesi”

Stavo leggendo un articolo sulla sostenibilità ambientale e riflettevo sulla enorme difficoltà nel raggiungimento di certi obiettivi. Qui tu ci parli di “sostenibilità” interna al nostro corpo…e ancora una volta mi scopro a riflettere sulla complessità della “faccenda” e sulla sterminata quantità di interferenti esistenti… È un mondo difficile.

Quindi atleti o persone particolarmente attive che invece di limitarsi all’attività fisica raccomandata (se non ricordo male 180 min/settimana tra attività aerobica e contro resistenza) fanno di più in realtà si procurano maggior danno?

Rispondi a Dott. Gabriele Bernardini Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.