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Alimentazione e salute

Rocce e pietruzze

Eccoli i grandi criminali “nutrizionali” dei nostri tempi (figura 1 – rischi nutrizionali), cioè quei gruppi alimentari che con le nostre azioni provocano il maggior numero di decessi e perdita di anni di vita in salute in europa e in italia.

Ed ecco anche i criminali metabolici, quei fattori di rischio che poi provocano le grandi malattie moderne: malattie cardiovascolari, tumori, diabete, ecc. (fig. 2 – rischi metabolici)

Nota: i rischi metabolici sono per la stragrande maggioranza legati ai rischi nutrizionali (per esempio eccedere con le carni porta ad avere il colesterolo elevato; eccedere con il sale porta alla ipertensione e/o alla perdita di massa ossea, ecc.) quindi i due grafici sono interconnessi.

I grafici mostrano solo la classifica degli anni di vita in salute perduti (YLD) e che si potevano non perdere controllando i fattori di rischio. Non ho mostrato i decessi, ma ci sono pure quelli ovviamente (e ovviamente ci sono anche il fumo e l’alcol, che qui non mostro).

I numeri sono grandi: per il 2019 si sono accumulati più di 8 milioni di anni di vita persi per malattia in europa (di cui 659 mila anni in italia) solo per il sovrappeso e l’obesità. Numeri simili per il glucosio alto nel sangue.

Tanto per alimentare pessimismo, nei due grafici successivi gli stessi dati ma nel tempo (1990 vs 2019).

Cambiamenti? nessuno per quanto riguarda la classifica, ma i numeri sono quasi raddoppiati (nel 90 gli YLD per BMI elevato erano “solo” 4,6 milioni in europa).

Tutto questo per dire cosa? che mentre tutto va oggettivamente peggio ed è legato a GRANDI fattori di rischio, noi qui ci stiamo preoccupando di ammoniaca nei biscotti (o di pesticidi nei vegetali o di ormoni nella carne o di acrilammide nel pane).

Lungi da me fare il benaltrista, ma oggettivamente c’è MOLTO ma MOLTO di peggio e la possibilità di miglioramento sarebbe tutta in mano nostra SE avessimo politici, giornalisti e anche scienziati che sapessero fare il loro lavoro e ci informassero adeguatamente e/o si occupassero davvero dei grandi sistemi e non di quelli piccoli.

Si anche la scienza, quella con la S maiuscola: leggo oggi la amena notizia della applicazione della tecnica genomica CRISPeR utilizzata per indurre una minor produzione di acrilammide in prodotti da forno.

Bello, per chi è amante sfegatato della tecnologia e della ricerca scientifica, ma…a cosa serve?

Vogliamo investire nella prevenzione o nella correzione?

A cosa serve buttare (yes, buttare) denaro per il pomodoro nero pieno di antiossidanti se il problema è che non mangiamo verdure? perchè dovrei pagare una ricerca per avere bistecche con più omega 3 se il problema è che mangiamo troppa carne? perchè dovrei essere felice di finanziare un lavoro che mi porta a trovare un altro dolcificante, se il vero problema è che mangiamo troppi dolci, troppa energia, troppo sale, zucchero ecc.?

Noi guardiamo la valle e i sassolini che al massimo ci fanno inciampare, ma ci sono i monti e grandi rocce che cadono e cadono e ci piombano in testa di continuo.

E mentre cadono, ci domandiamo come fare a scansare quella pietruzza là…

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “Rocce e pietruzze”

Buongiorno dottore, quello che mi risulta sempre difficile da capire in queste correlazioni è in che modo l’assenza di cereali integrali nella dieta possa incidere così tanto sull’aspettativa di vita. E’ per la possibilità di contrarre il diabete (quindi legata ai famosi picchi…)? Per la possibilità di sviluppare tumori a carico dell’apparato digerente? O è una sola correlazione per la quale non sono ancora state individuate le cause? Questa cosa mi tormenta perché pur preferendo io da anni cereali integrali, a casa mia sono l’unica che li mangia (ma anche l’unica in sovrappeso, per fortuna di compagno e figlia).

I motivi sono tanti ma come dici tu non è detto che si sappia tutto. Si certo chi mangia cereali integrali si ammala meno. Potrebbe essere solo un indicatore di dieta corretta ma consigliarne un consumo perlomeno nel pane male non fa

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