Un banale foglio elettronico con due semplici conti per avere una idea pratica dei tempi e costi di ricarica di un’auto elettrica.
In questo esempio: un’auto con batteria da 45kWh (media grandezza) che fa circa 6km per kWh (ciclo urbano)
Suppongo che mi servano 60km da recuperare (ipotizzando il doppio della mia media giornaliera per star tranquilli) e desidero che la potenza impegnata non superi 1,8kW, in modo che se voglio usare altri elettrodomestici in casa non salterà la luce (sono le stesse considerazioni che si fanno quando si sta attenti a non accendere forno e lavatrice assieme, niente di complicato).
Considerando anche eventuali dispersioni di corrente (un 20% circa, fattore 0,8) ci metto meno di 5 ore per riprendermi i 60km che volevo (10kWh di batteria pari al 22% del totale).
Con questa modalità lenta ricarico 13,5km in un’ora (4,44 minuti per ricaricare un km).
Ovviamente tendenzialmente questo si fa di notte o quando l’auto sta ferma per molto tempo (al lavoro per esempio).
Questo è il modo corretto di caricare una elettrica: rabboccare i km che ci servono quando c’è tempo.
Solo in emergenza si andrà alle colonnine fast.
A un prezzo a kWh di 30 centesimi (casalingo), il costo è 3 euro per 60km perciò 5 centesimi a km.
Un’auto termica che faccia 20km/l ha bisogno di 3 litri cioè 5,1 euro (1,7euro/l). Quasi il doppio.
Con un foglio del genere si possono fare più simulazioni e capire come gestire l’auto. Spesso non servirà neanche ricaricare ogni sera, ma ogni 3-4 giorni o più.