La scelta vegana deve essere unicamente di tipo ETICO. Non ci sono differenze di mortalità tra una dieta onnivora ben fatta e una vegana ben fatta (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26657045/).
Ci sono differenze di mortalità PER GLI ANIMALI che non muoiono se si mangia vegano!
Una alimentazione sana deve possedere tre requisiti fondamentali:
1. Deve essere adeguata al fabbisogno personale, in modo tale da mantenere un peso compatibile con la salute a lungo termine. Una sarta di 60 anni, alta 1,50m non può introdurre le stesse calorie di un taglialegna di 30 anni, alto 1,90m.
2. Deve essere bilanciata, ovvero possedere una ripartizione di nutrienti (macro e micro) corretta. Per corretto si intende un bilanciamento tra carboidrati, grassi, proteine e nutrienti non calorici (vitamine, sali minerali, antiossidanti, ecc.) che si è dimostrato protettivo per la salute a lungo termine. Nel nostro caso la ripartizione corretta è quella del modello mediterraneo per il quale ormai ci sono innumerevoli studi a supporto.
N.B. Il modello mediterraneo è GIA’ una alimentazione prevalentemente VEGETALE! in cui gli alimenti animali devono essere ridotti di moltissimo (in particolare le carni rosse e trasformate).
3. Deve essere varia. Questo per non correre il rischio di non introdurre a sufficienza le sostanze buone e/o di introdurre troppe sostanze meno buone (antinutrienti o tossiche).
Sulla base di queste considerazioni, si può avere un alimentazione sanissima sia che si segua il modello onnivoro, vegetariano o vegano (e tutte le vie di mezzo). Pertanto la scelta fra i vari modelli deve essere basata su considerazioni di tipo etico e/o ambientale, non nutrizionale.
Però, mentre una alimentazione vegetariana non necessita di grandi attenzioni per rispettare i 3 punti di cui sopra, quella vegana non si può improvvisare senza l’aiuto di un esperto.
Le carenze sono dietro l’angolo, in particolar modo nei bambini piccoli o molto piccoli che non hanno ancora sviluppato un apparato gastrointestinale adeguato. E’ un semplice fatto di “volumi”. Il piccolo stomaco dei bambini non ce la fa ad “estrarre” tutti i nutrienti necessari dal cibo ingerito (cibo solo vegetale, perciò ricco in volume e fibre) perchè si riempie subito! I bambini dovrebbero “ruminare” tutto il giorno per avere un adeguato apporto di nutrienti (ricordiamo che i bambini devono crescere, quindi creare nuovi tessuti, quindi in proporzione devono mangiare di più di un adulto), ma anche così è molto difficile garantire l’adeguatezza nutrizionale e spesso bisogna ricorre a integrazioni.
Nel position paper della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale del 2017 (v.gd/LuxBta) si conclude che:
“La dieta vegana non deve essere raccomandata in età pediatrica perché priva di vitamina B12 e carente di DHA, ferro, vitamina D e calcio. Se viene consigliata deve assolutamente essere integrata con tutti i nutrienti su citati. I bambini, che seguono questa dieta, devono essere attentamente monitorati nella loro crescita e nel loro sviluppo generale.
La dieta LOV (latto-ovo-vegetariana) e le sue varianti risultano carenti di vitamina B12, DHA, ferro e, a volte, anche di vitamina D e calcio. Pertanto, seppur più ricca di nutrienti rispetto alla vegana, anche questa dieta ha necessità di essere monitorata ed integrata con i nutrienti carenti.
Alla luce dei documentati rischi posti dalle diete LOV (e sue varianti) e vegana e della pressoché assenza totale di prevenzione delle NCD (malattie non trasmissibili), se confrontate con la Dieta Mediterranea, le diete vegetariane fai-da-te non sono raccomandate alle donne gravide o nutrici e a lattanti, bambini ed adolescenti.”
Per cui un bambino piccolo (ma non solo lui, come abbiamo visto) è opportuno che segua una dieta onnivora (al limite vegetariana, ma sotto controllo), avrà tempo per diventare vegano, avrà tempo per SCEGLIERE da solo.