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Auto elettriche: il gioco non vale la… batteria?

In Italia circa il 30% della CO2 totale che buttiamo in atmosfera (268 milioni di tonnellate) ogni anno è dovuta al settore dei trasporti (figura 1)

Quindi sono quasi 81 milioni di tonnellate di CO2 (figura 2)

Di queste, 60 circa (il 75%) derivano, non dall’inquinamento degli aerei come spesso si sente dire, non dalle navi, ma dal trasporto su strada (auto, furgoni e camion) (figura 3)

La metà (15%, 40 milioni di tonnellate) dal SOLO trasporto leggero (auto private e furgoni) (figura 4)

Se tutte le auto fossero elettriche e considerando un 60% di emissioni in meno nel loro ciclo di vita (verosimile per l’Italia), questo equivarrebbe a 24 milioni di tonnellate risparmiate annue, cioè a una riduzione del 9% della CO2 totale italiana.

Per molti questa è una riduzione risibile

Quelli in malafede poi moltiplicano questa percentuale per il “peso” che l’italia (o l’Europa) hanno nel mondo per dimostrare che l’abbattimento legato al settore trasporti sarebbe inutile. Ma nel mondo non c’è solo l’Europa…

Insomma per tanti il passaggio all’elettrico non varrebbe lo sforzo, ma, a parte l’insensatezza del ragionamento: allora non facciamo niente?, dobbiamo tener conto che, man mano che le rinnovabili contribuiranno sempre di più alla produzione di elettricità, quel 60% di emissioni in meno diventerà un 80% o più.

Inoltre ci sono tutti gli altri settori che dovremmo pian piano elettrificare (riducendo i combustibili fossili), come la produzione di calore, l’industria, le costruzioni.

Infine c’è la produzione diretta di elettricità che deve passare alle rinnovabili, ecc.

Si procede passo passo, settore per settore, e direi che anche qui vale il motto “è la somma che fa il totale”.

La strada è in salita e certamente se guardiamo la quota attuale di immatricolazioni di veicoli elettrici in Italia, il tutto pare sconfortante (guardate invece la Norvegia). Però le cose stanno migliorando (figura 5)

Dobbiamo fare in fretta e abbandonare gradualmente i combustibili fossili in favore di elettricità e calorie prodotti con fotovoltaico, idroelettrico, eolico, geotermico e anche nucleare. Per farlo si passa anche dalla mobilità elettrica.

Nella prefazione del report della Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA): World Energy Outlook 2023 (WEO, Prospettive energetiche mondiali) si legge:

“Oggi, la temperatura superficiale media globale è già superiore di circa 1,2 °C rispetto ai livelli preindustriali, scatenando ondate di calore e altri eventi meteorologici estremi, e le emissioni dei gas serra non hanno ancora raggiunto il loro picco. Il settore energetico è inoltre il principale responsabile dell’inquinamento atmosferico a cui oltre il 90 % della popolazione mondiale è esposto, con più di 6 milioni di morti premature all’anno.”

“In questo contesto complesso, l’emergere di una nuova economia dell’energia pulita, guidata dal solare fotovoltaico e dai veicoli elettrici, infonde speranza per il futuro. Gli investimenti nell’energia pulita sono aumentati del 40 % dal 2020.”

“Nel 2020 su 25 automobili vendute una era elettrica, nel 2023 il rapporto è di un’automobile su cinque. Nel 2023 dovrebbero essere aggiunti oltre 500 gigawatt (GW) di capacità di generazione di energie rinnovabili – un nuovo record. Ogni giorno viene speso oltre 1 miliardo di dollari (USD) per lo sviluppo del solare.”

https://lab24.ilsole24ore.com/cop27-dati-CO2-mondo/#:~:text=La%20Cina%20%C3%A8%20di%20gran,%25)%20e%20Russia%20(5%25).

https://ourworldindata.org/co2-and-greenhouse-gas-emissions

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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