L’Aifa (Agenzia Italiana della Frutta) ha proibito il consumo di frutti con nocciolo (pesche, noci pesche, ciliegie, albicocche e susine) negli adulti al di sotto dei 30 anni a seguito del soffocamento di una giovane donna avvenuto nei giorni scorsi.
La ragazza pare avesse problemi di respirazione a causa di una malattia ancora da definire e non è certo che sia stato il nocciolo della pesca che stava mangiando a provocare il decesso, ma l’Aifa ha preso comunque questa decisione per motivi precauzionali.
Le pesche e tutta la frutta in generale sono alimenti considerati sicuri sulla base di centinaia di prove scientifiche. Non solo: sono alimenti protettivi e preventivi per numerosi stati patologici anche gravi come infarto, ictus, tumori, diabete, ecc.
È noto ovviamente il loro potenziale allergenico (che si può tenere sotto controllo) e il fatto che ci può essere un rischio legato al soffocamento (abbastanza raro), ma ciò non cambia il giudizio generale sulla loro sicurezza e sopratutto sul loro potenziale salutistico.
Ciononostante, la decisione presa sembra irrevocabile.
Per la comunità scientifica questo ha tutto l’aspetto di un paradosso molto pericoloso: la riduzione del consumo di frutta comporterà infatti il rischio, secondo gli scienziati, di innumerevoli più morti e malattie come già ampiamente dimostrato dai dati della frutto-vigilanza accumulati negli anni.I dati epidemiologici ci dicono infatti che il basso consumo di frutta provoca già ogni anno in Italia più di 3000 decessi per malattie cardiovascolari e circa 750 morti per tumore senza contare la perdita di anni di vita in salute (circa 12.000 anni perduti in totale nel nostro paese)*.
Questa proibizione potrebbe portare ad un ulteriore aggravamento di una situazione già precaria a cui potremmo assistere in futuro.
Tutto ciò a fronte di rarissimi casi di soffocamento dovuto ai noccioli.
Per molti evidentemente i 3750 morti all’anno (che potrebbero drasticamente aumentare) non hanno un volto, una famiglia e una vita degna di essere vissuta.
Restate collegati per ulteriori aggiornamenti.*
Fonte: IHME Institute for Health Metrics and Evaluation (https://vizhub.healthdata.org/gbd-compare/)
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Una risposta su “Breaking news!”
Genio.