Fumare fa dimagrire. O perlomeno, una buona fetta di chi smette di fumare ingrassa. Quindi fumare fa “bene”? Sappiamo che smettere di fumare mette al riparo da moltissime patologie (anche gravi come tumori e danni cardiovascolari) e nessuno si sognerebbe mai di consigliare a qualcuno di continuare a usare il tabacco per non ingrassare. E’ sempre meglio smettere anche correndo il rischio di aumentare un po’ di peso e questo lo sappiamo bene perchè abbiamo una solida base scientifica per affermarlo.
La dieta chetogenica fa dimagrire. Si e no. Fa dimagrire quando è ipocalorica. Per motivi legati ad alcune sue caratteristiche sembra che faccia dimagrire di più, ma gli studi ci dicono che se protratta oltre un certo periodo di tempo (12 mesi), fa dimagrire come qualsiasi altra dieta e i risultati si equivalgono.
La dieta chetogenica fa bene. Ecco questo non si sa. Non si sa perchè non abbiamo avuto tempo di valutarla nel lungo termine non essendoci lavori così prolungati. Abbiamo però alcuni indizi che ci fanno pensare che non sia proprio una buona idea seguirla per troppo tempo perchè potrebbe aumentare il colesterolo cattivo e questo potrebbe riflettersi sulla mortalità.
Dico potrebbe perchè i lavori effettuati finora hanno appunto valutato quelli che si chiamano “endpoint surrogati”: non avendo abbastanza tempo per fare studi prolungati e controllare se chi segue questa dieta muore di più rispetto a chi non la segue ci dobbiamo accontentare di vedere parametri più pratici. Glicemia, colesterolo, pressione arteriosa ecc. Ecco, questi parametri in alcuni casi sono favorevoli sulla carta, ma non è detto che se la glicemia (colesterolo, pressione ecc.) è più bassa di qualche punto questo si traduca in una minor mortalità! Spesso i difensori di queste diete si limitano a mostrare questi dati che però dicono poco.
Inoltre la sostenibilità sociale di una alimentazione del genere è piuttosto scarsa: vivere a lungo senza toccare un carboidrato non lo auguro a nessuno.
Perciò i vari lavori che hanno valutato i pro e contro concludono che non si può ancora dire nulla su questo modo di mangiare. Che fa si dimagrire, ma che ci sono altri modelli che fanno dimagrire lo stesso e che sono più gustosi, sostenibili e sopratutto che FANNO MORIRE DI MENO (nel senso che preservano da molte malattie che possono accorciare la vita). In effetti gli “altri modelli” sono UN modello, quello mediterraneo.
Abbiamo tutti gli elementi per sconsigliare la chetogenica come stile di vita. Può essere usata per brevi periodi certamente, ma dato che NON EDUCA a mangiar bene ci vuole anche un parallelo training del paziente per capire cosa vuol dire mangiare bene A LUNGO. E questo di solito non viene fatto dai propugnatori di questa dieta.
Qui di seguito un link dove ho spiegato cos’è la dieta chetogenica e altri collegamenti a studi importanti che ne hanno valutato la sicurezza e l’efficacia.
https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/article-abstract/409791

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7480775/

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0021915019315898

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0168822717304023

UPDATE marzo 2023
Alla fine uno studio è arrivato ad analizzare, non solo end point surrogati, ma veri eventi cardiovascolari: https://www.acc.org/About-ACC/Press-Releases/2023/03/05/15/07/Keto-Like-Diet-May-Be-Linked-to-Higher-Risk

Si tratta pur sempre di un lavoro osservazionale, ma che mette a confronto due popolazioni sulla base di dati prelevati dalla UK Biobank, un database prospettico su larga scala con informazioni sulla salute di oltre mezzo milione di persone che vivono nel Regno Unito seguite per almeno 10 anni.
Selezionando i dati di coloro che avevano seguito una dieta chetogenica (o simil-tale) e mettendoli a confronto con chi aveva seguito una dieta standard, si è visto che:
- i “cheto” avevano un colesterolo LDL e un livello di proteine ApoB significativamente più elevati dei “non-cheto”
- dopo quasi 12 anni di follow up, i “cheto” avevano un rischio più che doppio di eventi cardiovascolari (infarti, ictus, ecc): circa il 10% ha avuto un problema cv contro circa il 4% dei “non-cheto”
Conclusioni: “I nostri risultati suggeriscono che le persone che stanno pensando di seguire una dieta LCHF dovrebbero essere consapevoli che ciò potrebbe portare ad un aumento dei loro livelli di colesterolo LDL. Prima di iniziare questo modello dietetico, dovrebbero consultare un medico”. E controllare il colesterolo mentre la seguono.
I limiti di questo studio sono quelli di tutti i lavori osservazionali, ma dato che 1 americano su 5 dichiara di seguire una dieta chetogenica, se fossero confermati…beh sarebbe una mezza strage 🙂
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Aprile 2023


Ottobre 2024


https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11384946
Dicembre 2024
“In sintesi, il nostro studio dimostra per la prima volta che una dieta chetogenica di 10 giorni, con o senza integrazione di chetoni esogeni, mantenendo costante il peso corporeo non migliora la tolleranza al glucosio, la sensibilità all’insulina, il profilo lipidico plasmatico o la pressione sanguigna nei pazienti obesi con diabete di tipo 2. Tuttavia, rivela un aumento significativo della secrezione di insulina pancreatica indotta dall’aumento dietetico della concentrazione di chetoni plasmatici.”
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11492932


Position stand su chetogenica e sport: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11212571/#abstract1

Ancora:
https://www.jacc.org/doi/10.1016/j.jacadv.2024.100924

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Marzo 2025:
Chetogenica: strane persone, strani studi, molti dubbi, qualche certezza
C’è un problema nella scienza: si tende a non pubblicare gli studi che non confermano gli obiettivi iniziali.
Se un lavoro scientifico non mantiene ciò che si desiderava trovare nelle premesse, spesso si butta sotto il tappeto e si dimentica.
E questo è un problema, perchè può disturbare il “disegno generale” di un certo argomento (si chiama bias di pubblicazione).
Per rimediare, si è pensato di dichiarare A PRIORI ciò che si vuole trovare e registrare il lavoro con questa promessa.
Un po’ come dire, nel gioco del biliardo: “col prossimo colpo farò filotto”. Se non lo fai, poi non puoi tirarti indietro.
Ebbene, c’è un lavoro scientifico che sta facendo discutere molto e riguarda la dieta chetogenica e una particolare popolazione, cosiddetta LMHR (Lean Mass Hyper Responder).
Questi sono soggetti in chetogenica, metabolicamente sani (colesterolo buono elevato, trigliceridi bassi, normopeso, spesso molto in forma) MA con un colesterolo cattivo LDL drammaticamente elevato: si parla di 250-300-350mg/dl…non di colesterolo totale, ma di LDL!
Sono persone che “iper-rispondono” alla cheto con valori di LDL esagerati e che alcuni vogliono interpretare come una risposta fisiologica normale e non rischiosa a questa dieta (e questo sarebbe legato all’utilizzo dei grassi come carburante cellulare che produrrebbe molte LDL circolanti dopo aver “scaricato” i trigliceridi nelle cellule)
Lo studio ha DICHIARATO l’intento di volere esaminare per un anno cosa sarebbe accaduto DENTRO le arterie dei LMHR per vedere se questo LDL elevatissimo facesse aumentare la placca aterosclerotica.
Quindi non stiamo parlando di una analisi del sangue, ma di angiografia coronarica a tomografia computerizzata che “guarda” dentro i vasi direttamente.
Cosa è accaduto? Che gli autori si sono…persi in analisi e risultati secondari, arrivando addirittura a NON inserire nell’abstract la loro intenzione primaria e confondendo un po’ le acque, cosa molto strana.
Molto strano anche che una rivista di cardiologia abbia accettato uno studio così irregolare dal punto di vista formale nonostante la dichiarazione di intenti.
Leggendo bene tutto il lavoro però, si scova il risultato primario (vedi figura): la placca aumenta e aumenta anche abbastanza velocemente (sebbene non ci fosse un gruppo di controllo in questo studio, lo possiamo dire sulla base di altri studi).
Conclusioni
La chetogenica può essere un rischio, anche se si è giovani e magri, qualora si alzi il colesterolo cattivo. Perchè più LDL = più placca = più rischio CV.
La chetogenica può, in casi selezionati, avere lati positivi, ma va fatta con molta attenzione e sotto controllo medico.
I lavori scientifici devono essere eseguiti con trasparenza: se dichiari un intento poi lo rispetti.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2772963X25001036?via%3Dihub


https://drguess.substack.com/p/lean-mass-hyper-responders-and-atherosclerosis
https://healthy.thewom.it/divulgazione/lean-mass-hyper-responder
https://www.lipidjournal.com/article/S1933-2874(22)00295-1/fulltext
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC7480775/#sec3

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Infinocchiare
Vino con lo spunto?
Verdure rancide?
Aggiungi finocchio, cuoci con finocchio e coprirai tutti i difetti.
Questo faceva l’oste che voleva fregare gli avventori.
Infinocchiava.
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Prima facevi l’idraulico (con tutto il rispetto, anzi, di più) e oggi una misteriosa riforma universitaria ti permette di diventare nutrizionista in un paio di anni?
Fai la chetogenica! Prescrivi la chetogenica! Coprirai tutte le tue mancanze e avrai successo e vita facile.
I tuoi clienti ti adoreranno, i risultati apparentemente ci saranno sempre (con una dieta da 800-1000kcal vorrei vedere) e tutti parleranno bene di te.
Riprenderanno peso perché non sapranno come minchia mangiare dopo? Pazienza, anzi. Non daranno la colpa a te, penseranno di sbagliare loro. E torneranno da te.
Perché tu li avevi fatti dimagrire (two pigeon with one broad bean).
E tu?
Infinocchierai.
6 risposte su “Chetogenica: quel che dicono i lavori scientifici seri”
Bell’articolo!! Continua cosi.
Grazie ☺️
Complimenti ottimi articoli. Mi piace il sarcasmo velato, a volte non troppo, fra le righe.
Grazie ☺️
Questo articolo è un cumulo di sciocchezze e la riproduzione di notizie false.
La prlopaganda di un sistema orientato al profitto e alla vendita di pillole per ogni cosa.
Ma cosa hai letto. AHAHAHHAH