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La ritenzione idrica

La ritenzione idrica non è mai un fenomeno fisiologico.
Può essere spia di patologie importanti come l’insufficienza renale, l’insufficienza venosa e quella cardiaca o situazioni para fisiologiche: squilibri ormonali (tipica la ritenzione idrica legata al ciclo mensile nelle donne), un eccesso di sodio nella dieta (la pizza del sabato sera), ma anche il “semplice” sovrappeso.

In un caso o nell’altro l’organismo non riesce a svolgere il naturale ricambio di liquidi e un po’ di acqua migra verso gli spazi extracellulari. Ovviamente l’effetto è più o meno grave a seconda della patologia coinvolta.

Una cosa è certa: se la ritenzione è importante (per esempio se si vede a occhio nudo) e persistente (se non va via nel giro di qualche giorno) è un problema medico perché può essere un segno di roba seria.

Se invece l’accumulo di liquidi è leggero (per esempio ci sentiamo gonfi ma non si vede all’esterno) e transitorio (passa semplicemente aspettando un po’) non c’è nulla di particolare da fare.

Si può agevolare la perdita di fluidi bevendo tanto (e mangiando frutta e verdura), camminando, facendo attività fisica in generale, limitando il sale e…aspettando, appunto.
Ma questo è quanto.

Le “tisane drenanti”, drenano soltanto il portafoglio.

Non c’è niente da drenare perché prima o poi l’acqua se ne va da sola.
E se questo non accade la tisana o l’integratore non faranno nulla. Il medico magari si.

I nutrizionisti non medici sbagliano quando si improvvisano tali decidendo di “prescrivere” un beverone “drenante”.

Sbagliano perché, prima di tutto non lo sanno se la ritenzione esiste davvero (cosa fanno? si basano solo sulla sensazione del paziente?) e sbagliano anche quando la vedono a occhio nudo.

La tisana drenante nel primo caso non serve perché i liquidi se ne vanno da soli e coi metodi semplici visti sopra e nel secondo caso non serve perché il paziente va inviato al medico perché potrebbe essere qualcosa di più grave che non si risolverà bevendo un estratto di finocchio.

Facciamo i bravi, colleghi. Facciamo i nutrizionisti. Occupiamoci di alimentazione e stile di vita. Non consigliamo quei prodotti assurdi che si chiamano drenaqui e asciugalà.

Ché è una roba deprimente vedere che siamo diventati venditori di fuffa come le influenZer di Instagram.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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