Categorie
Studi scientifici

La Scienza del culto del Cargo


“Nei mari del Sud vive un popolo che pratica il “culto dei cargo”.
Durante la guerra hanno visto atterrare aerei carichi di ogni ben di Dio ed ora vorrebbero che la cosa accadesse di nuovo. 
Hanno tracciato sul terreno delle specie di piste; accendono fuochi ai loro lati. 
Hanno costruito una capanna di legno in cui si siede un uomo con due pezzi di legno al posto delle cuffie e da cui sporgono dei bambù come antenne radio (l’uomo rappresenta il controllore di volo) ed aspettano che gli aerei atterrino. 
Fanno tutto correttamente. La forma è perfetta. Rispetta esattamente quella originale. 
Ma la cosa non funziona. Non atterra nessun aereo”

http://calteches.library.caltech.edu/51/2/CargoCult.htm


Così Richard Feynman, uno dei maggiori fisici del secolo scorso, descrive quella che chiama la “Scienza del Culto del Cargo” in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 1974-75 al Caltech di Pasadena.

E’ tutto perfetto, ma gli aerei non atterrano. Manca qualcosa. La forma scientifica è rispettata, ma manca quello che Feynman chiama integrità.

Chiamiamola onestà intellettuale, completezza dell’informazione. Chiamiamola anche libertà da compromessi e interessi economici.

Non sempre la scienza manca di integrità morale ovviamente, ma a volte è troppo concentrata su sè stessa e perde lo “sguardo dall’alto”. A volte perde semplicemente il buon senso. A volte non è più libera. E a volte diventa banalmente pseudoscienza perchè preda di altri soggetti (che a volte sono singoli scienziati “impazziti”, ma più spesso sono solo imbonitori di strada) che utilizzando linguaggi formalmente scientifici ci vendono veleni di serpente e sangue di drago spacciandoli per elisir di lunga vita.

Questo è purtroppo particolarmente vero nel campo medico e quando parliamo di nutrizione.

In pratica il medico/nutrizionista/dietista non deve soltanto presentare al paziente/cittadino i risultati che gli studi scientifici trovano, ma deve anche mostrare i dettagli che possono mettere in dubbio i risultati stessi e contestualizzarli inserendoli nella visione di insieme e nelle vita reale, secondo il principio della integrità. E sperando sempre che sia libero di farlo.

Poco importa se un lavoro scientifico dimostra che un nuovo farmaco è in grado di ridurre il rischio di ictus, se lo riduce in modo tale che non si differenzia dal vecchio farmaco sulla base delle evidenze cliniche. Se si dimostra una “verità” scientifica che non ha riscontro nella pratica, a che serve?

Esempio1: se il test dice che sei intollerante al lattosio, devi eliminare il latte dalla tua dieta. No, dobbiamo spiegare che esistono evidenze che dimostrano come la maggioranza degli intolleranti tollerano benissimo piccole quantità di lattosio senza avere sintomi, quindi perchè complicarci la vita inutilmente quando non è necessario? (https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2010.1777)

Esempio2: il cioccolato contiene antiossidanti preziosi e dovremmo consumarlo ogni giorno perchè fa bene al cuore. Se non spieghiamo che il cioccolato contiene anche 600 calorie per etto, una vagonata di grassi saturi e zucchero e che gli antiossidanti, ammesso che servano a qualcosa, si trovano in ben altri alimenti (frutta e verdura in primis), abbiamo perso la visione di insieme e forniamo una informazione distorta alle persone (https://www.gabrielebernardini.it/cioccolato-delle-mie-brame/)

Esempio3: le lectine presenti nei cereali sono tossiche e quindi non dovremmo mangiare pane e pasta (vedi dieta paleo), sopratutto integrali. Vogliamo dirlo che le lectine vengono distrutte dal calore? e che noi non mangiamo la pastasciutta cruda? (https://www.gabrielebernardini.it/le-vie-di-mezzo-lectine-e-terrorismo/)

Esempio4: i pesticidi sono cancerogeni e dovremmo consumare solo vegetali BIO. Il principio di integrità vorrebbe che le cose si spiegassero nei dettagli, mettendo a confronto i rischi e i benefici e facendo capire alle persone che è la dose a fare il veleno e che tutta la frutta e la verdura che noi mangiamo è sicura e che sarebbe molto più rischioso non mangiare vegetali e vivere in un mondo privo di agrofarmaci (https://www.gabrielebernardini.it/piccola-guida-alla-paura-dei-pesticidi/). Perchè sennò a che serve?

Esempio5: la salvia è un’ottima fonte di calcio. Eh si, ma quanta salvia dovremmo mangiare per ingerire quantità significative di calcio? Ci vogliono 75g di salvia per introdurre il calcio presente in 3 porzioni di latte da 125ml. Ci facciamo l’insalatina di salvia col rischio di intossicarci (la salvia contiene una sostanza, il tujone, neurotossico ad alte dosi)?

Esempio6: la frutta secca contiene tanta fibra. Già, i pistacchi contengono 10g di fibra per 100g. Tanta, ma a quale “costo” calorico? per avere 10g di fibra devo introdurre 600Kcal! 150g di fagioli borlotti pronti al consumo mi apportano la stessa quantità con 140Kcal…

I professionisti della salute devono imparare a fornire informazioni di comprovata efficacia, facilitando la vita delle persone (e magari evitando loro di spendere un sacco di denaro inutilmente). Devono riacquistare il dono del buonsenso e imparare ad avere quella visione di insieme che oggi così tanto manca in alcune discipline scientifiche, prima fra tutte la scienza dell’alimentazione.

Sappiamo per esperienza che la verità  finisce sempre col venire a galla. Altri scienziati ripeteranno il vostro esperimento, e scopriranno se era corretto o no. I fenomeni della natura saranno o no in accordo con la vostra teoria. E magari otterrete una fama temporanea ma, se non avrete lavorato con accuratezza, la vostra reputazione di scienziato non sarà buona. Sono questa integrità, questa volontà di non autoingannarsi, che mancano alla ricerca delle scienze da cargo cult… Vi auguro una cosa sola: la fortuna di trovarvi sempre in una situazione che vi consenta di mantenere liberamente l’integrità di cui ho parlato, e di non sentirvi costretti a perderla per conservare il posto, trovare fondi, o altro. Possiate voi avere questa libertà.”

Richard Feynman

Condividi...

Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.