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Alimentazione e salute

L’aderenza alla dieta

La nutrizione non è matematica, ma la matematica può servire per esemplificare dei concetti.

Volevo mostrarvi, in soldoni, cosa può accadere quando decidiamo di metterci a dieta. Ho preso in considerazione 4 scenari.  

Premessa: considero una persona con un fabbisogno di 2000Kcal che vuole dimagrire (fabbisogno “da sovrappeso”, cioè quelle calorie che lo mantengono al peso in eccesso).

Decido di creare un deficit calorico giornaliero di 500Kcal e invito il soggetto a fare attività fisica per minimizzare la perdita di massa magra e fare in modo che il suo metabolismo basale si mantenga il più possibile costante e considero solo il deficit calorico legato alla dieta. Sono semplificazioni lo ribadisco, ma servono per far passare un concetto.

Perciò la dieta sarà di 1500Kcal.  

Scenario 1: situazione ideale. Il soggetto fa il bravo tutta la settimana seguendo scrupolosamente la dieta e producendo così un deficit calorico di 3500Kcal (500×7). In questo modo perderà 1Kg di peso in circa 2 settimane (un deficit di circa 7000Kcal comporta una perdita di massa grassa grossomodo di 1Kg).  

Scenario 2: uno sgarro notevole a settimana. Il paziente fa il bravo tutta la settimana e il sabato si concede un bel pranzo e una bella cena (e magari si beve qualcosa con gli amici) arrivando a introdurre 3000Kcal (e sentendosi profondamente in colpa). Dato che però è stato ligio tutti gli altri giorni, il suo deficit calorico settimanale medio sarà comunque buono (2000Kcal) e perderà ugualmente peso, in questo caso 1Kg in 3 settimane e mezzo. Ci sta (e ha mangiato davvero tanto il sabato).  

Scenario 3: tanti piccoli sgarri. Il paziente non è proprio ligio al dovere e fa tante piccole eccezioni alla dieta ogni giorno. il risultato sarà simile a quello dello scenario 2 e comunque scenderà di peso, più lentamente ma lo farà.  

Scenario 4: Piccoli sgarri + uno sgarro grosso. E’ la combinazione dello scenario 2 con il 3. Il soggetto si concede piccoli snack quotidiani oppure non sta attento al condimento o si beve un prosecco o si mangia qualche biscotto prima di dormire e poi si dà anche alla pazza gioia il sabato. In questo caso “accumula” un deficit di appena 950Kcal che gli faranno perdere 1Kg in quasi 2 mesi.  

Gli scenari 2,3 e 4 non sono inverosimili.

I piccoli sgarri possono sfuggire alla coscienza (sopratutto se sono sgarri “liquidi” di olio e bevande) e si fa presto a vedere un rallentamento della perdita di peso senza rendersi conto del perchè. Lo scenario 2 è colui che si lascia un po’ troppo andare con gli amici pensando che non succeda nulla (e in effetti perdere un po’ più di 1Kg al mese andrebbe anche bene, ma spesso non è accettato psicologicamente). Il 3 è tipico di chi segue la dieta da un po’ di tempo e comincia a perdere le buone intenzioni. L’ultimo scenario è quello di chi sta perdendo motivazione e si lascia andare definitivamente.

La costanza è fondamentale quando si vuole perdere peso. Purtroppo i “motori” che tentano di farci uscire dai binari sono tantissimi e difficili da spegnere. Ci vuole una estrema motivazione per andare avanti.

Inutile andare spasmodicamente in cerca della dieta ideale, tutte le diete funzionano. Basta seguirle davvero.

N.B. ho reso il tutto molto “triste” e freddo. Mangiare per perdere peso non deve essere così: la convivialità e il piacere di preparare cose buone devono far parte della somma, anche se “ci si mette a dieta”. Però qui volevo solo far passare un concetto.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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