La diverticolosi è la presenza di invaginazioni, sacche nel lume intestinale: una condizione anatomica derivante da un incremento della pressione endoluminale (cioè del lume intestinale appunto) a sua volta causata da un basso consumo di fibre vegetali nella dieta.
Feci morbide e voluminose riducono la pressione interna al lume e contribuiscono ad abbassare il rischio di creare invaginazioni della parete che poi si trasformano in diverticoli
Una volta che questi si sono formati è comunque opportuno che il transito delle feci non sia rallentato per evitare che si infiammino (per stasi fecale) e quindi la dieta per chi ha questo problema è identica a chi non lo ha: dovrebbe essere a base vegetale e perciò ricca di fibre e acqua (verdura, frutta, legumi, cereali integrali e…semi).
Questo finchè i diverticoli non si infiammano (perchè può capitare). A quel punto si ha una diverticolite che necessita di dieta priva di fibre, semiliquida, antibiotici, antidolorifici e addirittura di completo riposo dell’intestino per cui a volte si ricorre alla nutrizione parenterale. Passata questa fase acuta si torna alla condizione “normale” di diverticolosi.
I semi sono una leggenda metropolitana. Sono il perfetto esempio del guardare il dito e non la luna: ci piace soffermarci sulle cose nero/bianco perchè sono più semplici da mettere in atto. Togliamo i semini e continuiamo a mangiare da schifo perchè mangiare bene è difficile se non lo abbiamo imparato fin da bambini.
Non c’è alcuna evidenza del temibile “pericolo semi”.
L’importante è mangiare vegetali, coi semi, senza semi, con semi grossi, piccoli o medi…
E buon diverticolimento….