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Nutrienti Studi scientifici

L’addestramento, lo scudo e la spada

La storica funzione della vitamina D è quella di regolare il metabolismo di calcio e fosforo e mantenere una adeguata mineralizzazione ossea, ma nel tempo sempre più numerosi studi hanno mostrato come ad essa siano legati anche altri aspetti che coinvolgono la salute cardiovascolare, il miglioramento della efficienza muscolare, gli effetti anti cancro e la potenziale protezione nei confronti di infezioni e malattie autoimmuni.

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, esistono evidenze che un adeguato stato nutrizionale della vitamina D sia correlato con una maggiore resistenza alle infezioni (in particolare la tubercolosi, l’influenza e le infezioni delle prime vie respiratorie). Si è visto infatti che questa vitamina è in grado di legarsi a recettori presenti nel nucleo delle cellule di molti tessuti ed organi, “accendendo” e “spegnendo” particolari geni legati alle funzioni immunitarie (principalmente alla immunità innata).

Purtroppo, allo stato attuale delle conoscenze, non c’è modo di sapere e di fornire indicazioni che permettano di definire “quanta” vitamina D sia adeguata per le funzioni extra-ossee (LARN 2014). Come dire che sappiamo di quanta ne abbiamo bisogno per mantenere in forma lo scheletro, ma non sappiamo quanta ne serva per prevenire il raffreddore (il cancro, l’infarto, ecc.). Diciamo che si “spera” che uno stato nutrizionale ottimale per l’osso ci aiuti anche per tutte le altre funzioni.

Ma viviamo ai tempi di “un tanto al kg”, del “sono 2 etti in più, che faccio, lascio?”, del “tanto male non fa”. E di questi tempi i numeri non sono visti di buon occhio. Se una cosa fa genericamente “bene” non ci interessa altro: “lasci, lasci pure”.

Se poi, putacaso, ci ritroviamo in mezzo ad una epidemia virale, quale migliore soluzione che buttare giù qualche chiletto di vitamina D sotto forma di integratore per prevenire, se non per combattere il virus di turno? Quale migliore occasione che dare ascolto agli sciacalli del momento che ci propongono le diete per rafforzare il sistema immunitario (https://www.gabrielebernardini.it/dacci-oggi-il-nostro-potenziatore-del-sistema-immunitario-quotidiano/) o addirittura per GUARIRE l’influenza e le altre infezioni virali (https://tinyurl.com/uscs3j6)?

Insomma, vorremmo avere lo scudo che ci pari dal colpo immediato e la spada che addirittura ferisca e uccida il cattivo, senza l’adeguato addestramento e l’adeguata armatura (lo stile di vita). E se scudo e spada si rivelassero di cartone e cartapesta? E se l’addestramento fosse la cosa più importante? E se la vitamina D non fosse altro che un pezzetto di quella cotta che ci aiuta a proteggerci dai colpi inferti dalle malattie?

In effetti tutti i grandi lavori che hanno investigato la relazione tra vitamina D e suscettibilità alle infezioni hanno mostrato risultati promettenti, ma in molti casi contrastanti, sopratutto a causa della scarsità di lavori scientifici in generale e, tra quelli presenti, per l’inadeguatezza metodologica (molti sono in vitro, su animali, su pochi soggetti…) che non ha potuto portare a risultati certi.

Volendo riassumere:

  1. La vitamina ha mostrato di avere certamente un ruolo nella modulazione del sistema immunitario (https://tinyurl.com/wb4cqst)
  2. I risultati ottenuti finora non sono però sufficienti per definire l’adeguatezza dei dosaggi utili sia per prevenire che per combattere le malattie infettive (tra cui quelle delle vie respiratorie) (https://tinyurl.com/wb4cqst)
  3. In alcuni casi (https://tinyurl.com/sogm4jd) si è visto che grandi quantità di vitamina (boli, presi sotto forma di integratori) possono fare peggio di quanto si pensi.

Io aggiungo:

La vitamina D non è l’unica sostanza che contribuisce alla “salute” del sistema immunitario. Molti altri nutrienti concorrono a questo e, come già detto qui: https://www.gabrielebernardini.it/obesita_vitamina_d/, c’è prima di tutto una serie di accorgimenti che riguardano lo stile di vita in generale (la somma) da prendere in considerazione.

Prima della spada, c’è lo scudo. Prima dello scudo, c’è l’addestramento. Senza addestramento, non ci sono difese immediate da mettere in atto quando il pericolo è alle porte. Bisogna farsi trovare preparati e questo costa fatica, ma è impensabile condurre uno stile di vita errato per poi sguainare la spada di cartone e lo scudo di cartapesta per proteggerci all’ultimo momento. Non funziona così.

Un’altra buona metafora risale ad una vecchia pubblicità della Pirelli:”La potenza è nulla senza controllo”

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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