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Alimentazione e salute

Patologizzare i sani

Esiste, in campo nutrizionale, una certa tendenza ad esasperare i semplici consigli di prevenzione delle malattie forniti dalle istituzioni, trasformando persone sane in malati immaginari (o immaginati, da coloro che forniscono questi suggerimenti esagerati). 

Ecco che si prescrivono diete grammate e punitive a chi è assolutamente normopeso e attivo oppure si terrorizzano le donne in gravidanza sul loro aumento di peso, anche se minimo, fino ad arrivare alla nuova moda di far misurare la glicemia a tutti in modo ossessivo per…cosa non si sa. Prevenire il diabete? Prevenire l’aumento di peso?

Il diabete è un gravissimo problema di salute e coinvolge sempre più persone al mondo (soprattutto diabete tipo 2, legato agli stili di vita) e proprio per questo motivo non è necessario “inquinare” la percezione che le persone hanno sul loro stato di salute, perchè così facendo creiamo malati inventati che tolgono spazio a quelli veri. 

Un po’ come andare al Pronto Soccorso per un mal di gola. 

Da nessuna parte troverete che la misurazione della glicemia in soggetti sani sia necessaria per la prevenzione del diabete. Non ad ogni pasto, non ogni giorno e neppure ogni mese. Si fanno i controlli ospedalieri di routine con cadenza dettata dal nostro medico e a seconda della familiarità si può prevedere una frequenza maggiore. 

L’OMS suggerisce per la prevenzione: vita attiva, controllo del peso, dieta sana. Basta. 

E così le varie linee guida delle numerose organizzazioni scientifiche (come la SID italiana). 

Ma dirò di più: i target terapeutici per la gestione delle persone GIÀ malate si riferiscono non alla glicemia PUNTUALE, ma alla emoglobina glicata (che rappresenta una “media” glicemica degli ultimi due-tre mesi). 

Il controllo continuo giornaliero vale ovviamente per il diabete tipo 1 e per il tipo 2 se si fa insulina e/o per i pazienti a rischio ipoglicemia. Fine. 

Un diabetico tipo 2, se ben compensato, NON deve misurarsi la glicemia ogni giorno, anzi! 

Quindi perchè dovrebbe farlo chi il diabete NON ce l’ha? 

Semplice: perchè siamo impazziti. 

Il mercato dei glucometri nel mondo è gigantesco e in aumento. In parte per l’aumento dei casi di diabete, ma anche perchè la gente è disinformata ed è sempre più convinta che uno sputacchio in più o in meno di glicemia, misurata in modo ossessivo, sia significativo per non ingrassare o prevenire la malattia. 

Stiamo patologizzando i sani. E in un mondo già abbastanza malato di suo, non mi pare una grande idea.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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