Non è vero che abusiamo delle cose che “fanno male”, ma è vero che ci fanno male quelle cose di cui abusiamo
Questa frase marzulliana vuole solo dire che non esistono cibi buoni o cattivi, ma che diventano buoni o cattivi a seconda delle quantità.
I dolci non “fanno male”. Fanno male quando ne mangiamo troppi.
Una volta capito questo, crollano tutte le scorciatoie che ci vorrebbero far mangiare di più ciò che dovremmo mangiare meno: se faccio un dolce con l’eritritolo, lo faccio per mangiarne di più, ma mangiandone di più tenderà a farmi male. Se mi dicono che il cioccolato fondente fa “più bene” di quello al latte, ne mangerò di più e mi farà male. Se mi raccontano che basta bagnare di aceto il pasto per tenere bassa la glicemia (e che sia il picco glicemico a farmi ingrassare), cercherò di affogarci tutto, per poter mangiare più roba e questo mi farà male.
Il danno passa per l’eccesso e per il sovrappeso.
Quando forzatamente non potevamo esagerare col cibo, stavamo meglio per quello. Perchè eravamo più magri. Quindi è anche vero che ciò che ci fa bene è ciò che mangiamo poco (e infatti oggi mangiamo poca verdura, frutta, legumi, cereali integrali. Queste cose ci fanno bene PERCHÉ ne mangiamo poche).
Ma perchè mangiamo troppi cibi che in eccesso ci fanno male? Perchè ci piacciono. E perchè ci piacciono? Perchè siamo animali e ci siamo evoluti per ricercare alimenti ricchi di energia (zuccheri, grassi, alcol) in un ambiente che ne è povero e proprio quei cibi che ci servivano per sopravvivere e riprodurci sono diventati anche “piacevoli”.
Il piacere si è selezionato SU determinati nutrienti e alimenti.
E oggi questo è diventato un casino: in un ambiente ricco proprio di quei cibi energetici e piacevoli, la nostra storia evolutiva ci si rivolta contro.
Fra l’altro questo danno non influisce neppure sulla riproduzione perchè di norma ci ammaliamo DOPO esserci riprodotti. Mannaggia.
Oggi possiamo solo sperare sulle nostre capacità cognitive cosiddette “superiori” e sulla educazione sapendo che alcune tipologie di alimenti andrebbero consumate meno frequentemente o addirittura OCCASIONALMENTE (le eccezioni non sono mai un problema, ma se ogni giorno facciamo una eccezione con qualcosa allora diventa la norma)
Passando al lato pratico, occasionale è relativo agli eventi che OCCASIONANO per esempio i compleanni (se avete compleanni frequenti non sono più occasioni, ma frequentioni)
- I succhi di frutta e qualsiasi altra bevanda zuccherata (come la coca cola perchè l’elemento principale è lo zucchero e poco conta stare pensare alle vitamine)
- Patatine, cioccolato, snack vari, creme spalmabili
- Frutta essiccata/dididratata/candita/sciroppata
- Torte farcite, dolci al cucchiaio, gelati
- Salumi e tutta la carne conservata
Gli alcolici: il consumo NON è consigliato, ma un consumo a basso rischio si ha per una unità alcolica (UA) al giorno per le donne e due per gli uomini (una UA=una lattina di birra, un bicchiere piccolo di vino)
Biscotti, fette biscottate, merendine, cereali per la colazione hanno porzioni e quantità ristrette, ma definite e si possono mangiare anche ogni giorno secondo quanto dicono le linee guida.
Se cominciassimo a occasionare con questi alimenti già sarebbe un passo avanti sulla strada di una maggior salute
2 risposte su “Occasionare”
Le fette ed i biscotti previsti nelle linee guida possono anche non essere consumati per una migliore salute? e in caso vanno sostituiti con altri del gruppo cereali oppure no?
Grazie. Angela
Ai fini salutistici conta il totale non i particolari. Se non li mangi non avrai significativi miglioramenti di salute ma molto meno piacere ☺️