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Alimentazione e salute Studi scientifici

Rimpatrio

Vietnam 1971.

L’esercito degli Stati Uniti d’America lancia un programma di screening per rilevare l’uso di droghe tra i soldati. Si scopre che la metà circa fa uso di eroina e che una buona parte di questi ha sviluppato una dipendenza conclamata.

Quando, dopo il rimpatrio, questi militari vengono nuovamente controllati, viene alla luce un fatto sorprendente: il 95% di loro ha smesso di drogarsi!

Cos’è successo? Com’è possibile che una dipendenza da droghe pesanti sparisca così velocemente? I soldati vengono interrogati e spiegano che non sentono più il bisogno di eroina perché, dicono…. è cambiato il contesto. Sono tornati a casa dalle loro famiglie e da coloro che amano. Hanno nuovamente stabilito connessioni gratificanti e rapporti umani, hanno trovato altri tipi di gratificazioni che in Vietnam semplicemente era impossibile raggiungere.

Fino ad allora la dipendenza era considerata un fatto “chimico”, legato a trasmettitori e recettori cerebrali alterati. È ovviamente ancora così, ma questo lavoro ha posto l’accento sull’altra faccia della medaglia, quella più imponderabile, legata alla nostra storia evolutiva di animali sociali, bisognosi di un… contatto e di rapporti interpersonali che “spostino” la gratificazione e il piacere indotti da sostanze chimiche verso quelli generati dal… calore umano.

La “dipendenza” moderna, legata al consumo esagerato di cibi gratificanti e iperpalatabili può essere letta in questo modo? Può il cibo essere usato come droga e come anestetico delle emozioni? Io credo di sì.
L’obesità in molti casi (non in tutti) è il risultato del nostro Vietnam personale. E non si combatte con le diete, si combatte con le…connessioni. Per uscirne non ci vuole il metadone del nutrizionista di turno, ma il “rimpatrio” in un mondo in cui le amicizie sono amicizie vere e le passioni sono passioni autentiche.

Noi lo sentiamo che qualcosa non va in questo mondo, ma spesso non riusciamo a capire cosa sia e… mangiamo (oppure stiamo sui social).
Magari al posto di quella fetta di torta potremmo giocare con nostro figlio, invece di quel pezzo di pizza potremmo leggere un libro, anziché finire quel sacchetto di patatine potremmo dare un bacio a nostra moglie… Magari un giorno il Vietnam potrebbe essere solo un paese lontano.

Robins, L. N. (1973). A follow-up of Vietnam drug users, Special Action Office Monograph, Series A, No. 1. Washington, DC: Executive Office of the President; Robins, L. N. (1974). The Vietnam drug user returns, Special Action Office Monograph, Series A, No. 2. Washington, DC: U.S. Government Printing Office; Robins, L, N., Davis, D. H., & Nurco, D. N, (1974). How permanent was Vietnam drug addiction? American Journal of Public Health, 64 (Suppl), 38-43; Robins, L. N., Helzer, J. E., & Davis, D. H. (1975). Narcotic use in Southeast Asia and afterward: An interview study of 898 Vietnam returnees. Archives of General Psychiatry, 32 (8), 955-961.

https://v.gd/tGxotk

Fai clic per accedere a 35%20Final%20Report.%20The%20Vietnam%20drug%20user%20returns.pdf

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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