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Alimentazione e salute

Alcol e cuore

Se esiste un “consenso popolare” adeguatamente solido rispetto all’idea che consumare alcolici sia un rischio per malattie epatiche, gastrointestinali e vari tipi di tumore (sebbene sia ancora presente l’idea che sia l’abuso e non il semplice “uso” ad essere rischioso), ancora non ci scrolliamo di dosso la percezione che un “buon bicchiere di vino” o comunque “poco alcol” facciano genericamente bene al cuore.

Il World Heart Federation ci tiene a smentire questa convinzione:

“Ci sono molteplici ragioni per cui la convinzione che l’alcol faccia bene alla salute cardiovascolare non sia più accettabile:

  1. Tali prove sono basate principalmente su studi osservazionali
  2. Gli studi sono stati condotti prevalentemente su popolazioni anziane (>55 anni) e caucasiche
  3. Alcuni studi che mostrano effetti positivi sono finanziati dall’industria dell’alcol
  4. Nessuno studio randomizzato e controllato (RCT) ha confermato i benefici dell’alcol sulla salute

Il consumo ANCHE BASSO di alcol (100g/settimana, cioè un piccolo bicchiere di vino al giorno o una birra media) è linearmente associato a un rischio più elevato di ictus, insufficienza cardiaca, malattia ipertensiva fatale e aneurisma aortico fatale.

Contrariamente all’opinione popolare, l’alcol NON FA bene al cuore. Ciò contraddice direttamente il messaggio comune e popolare secondo cui l’alcol prolunga la vita, principalmente riducendo il rischio di malattie cardiovascolari”.

Come si vede dalla figura 1, la curva di rischio è SEMPRE a salire per qualsiasi quantità di alcol e questo contraddice le “vecchie” curve a J che mostravano un apparente riduzione del rischio CVD per i bassi dosaggi.

Nella figura 2 (tradotta con Google) le raccomandazioni del World Heart Federation

Riferimenti

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2790520?resultClick=3

https://world-heart-federation.org/news/no-amount-of-alcohol-is-good-for-the-heart-says-world-heart-federation/

https://world-heart-federation.org/wp-content/uploads/WHF-Policy-Brief-Alcohol.pdf

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34999329/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32111522/

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.1111/add.15850

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

8 risposte su “Alcol e cuore”

Anni fa ti scoprii e da allora il mio essere astemia per scelta non mi ha più fatta sentire “socialmente sbagliata”

sono molto preoccupata per i miei figli… le nuove generazioni sono cresciute a birre aperitivi e apericene….

La questione dell’alcol è abbastanza complessa. Non per il discorso faccia bene o faccia male, che direi oramai sia più che chiaro , anche se ho avuto tonnellate di discussioni con bevitori che dicevano che erano cazzate gli studi che man mano leggevo, ma perchè è una bevanda consumata da sempre ed associata alla convivialità, alla tavola, ed all’aggregazione.
Ora per fortuna stanno finalmente facendo bibite zero alcol più che dignitose. Anzi che non fanno rimpiangere le bevande alcoliche. Alcune però sono Low e non 0, quindi hanno una gradazione di 1,5% / 2,5%. Bisogna sempre stare attenti a leggere le etichette. Sarebbe interessante capire se questi dosaggi sono gestibili oppure no. Però leggo che una bevanda sopra il 1,2% deve essere registrata come alcolica quindi direi che comunque poco male , ma sempre male fanno. Gisuto? Ogni tanto penso alle bottiglie che ho in cantina ed una lacrima mi scende , ahahahaha

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