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I biscotti senza zucchero?

I fantastici biscotti SENZA ZUCCHERO del guru di passaggio

Fiocchi d’avena lasciati a bagno nel SUCCO DI MELA (zucchero 10g per 100ml). Immersi proprio.

UVA SULTANINA (72g per 100g)

Mandorle tritate

Un pizzico di sale.

La pappetta che ne risulta e che si è ciucciata tutto il SUCCO DI MELA, la mettiamo in forno a cucchiaiate.

Ed ecco pronti i vostri “biscotti” SENZA ZUCCHERO (spero non si offendano i biscotti veri)

P.s. QUANTITÀ NON SPECIFICATE perciò si presume che se ne possano mangiare A VOLONTÀ perché tanto non fanno ingrassare. Non c’è lo ZUCCHERO….

P. p.s. gli ingredienti in maiuscolo sarebbero quelli SENZA ZUCCHERO e vanno enunciati con una certa enfasi.

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Commento: questi biscotti gli zuccheri ovviamente li hanno eccome, ma andrebbe benissimo perché poco zucchero male non fa.

Cercando in giro ho trovato una ricetta simile con le quantità, proviamo a fare due conti.

Ingredienti:

Fiocchi d’avena (la maledetta avena) 100g

Succo di mela 220ml (22g di zucchero)

Uva sultanina o altra frutta disidratata 50g (36g di zucchero)

Mandorle 50g

Frulliamo il tutto e facciamo una bella pappetta e poi via in forno

L’impasto assorbe tutto il succo quindi non perdiamo zuccheri per la strada e in totale abbiamo quindi 58g di zuccheri spalmati in circa 15 biscotti, cioè circa 3,8g di zucchero per biscotto (e 60 calorie).
Se ne ricaviamo 12, gli zuccheri salgono a 4,8g per biscotto (e 75 calorie)

Un galletto del mulino bianco ha 1,4g di zucchero e 30 calorie…

Una macina del mulino bianco ha 2,5g di zucchero e 60 calorie…

Ho portato l’esempio di 2 biscotti diversi (uno piccolo e uno grosso) perché è difficile capire quanti biscotti si possono ricavare dalla pappetta iniziale. Quindi facciamo una media.

L’importante è capire che non c’è niente di diverso a livello calorico e di zuccheri tra gli uni e gli altri.

Però sono percepiti come sani e naturali.

Il fatto più grave è non dire quanti se ne possono mangiare, non parlare di porzioni/frequenze e anzi affermare che siccome (secondo gli “esperti” ) sono più sani di quelli commerciali, non fanno ingrassare (si tira in ballo la solita storia dei picchi glicemici e bla bla bla).

Questo è il sotto messaggio che viene spesso fatto passare dagli “esperti” di nutrizione.
Che conti SOLO la qualità.
La qualità conta, ma conta moltissimo e forse anche di più la quantità.

È vero che questi biscotti hanno più fibra della media ma dato che comunque se ne possono mangiare pochi perché sennò si esagera con gli zuccheri e le calorie, non possono certamente essere una FONTE di fibra importante. Se lo diventano vuol dire che abbiamo mangiato vagonate di zuccheri e calorie…

Insomma, molto meglio pochi biscotti industriali che tanti biscotti “senza zucchero” fatti in casa.

A parità di zuccheri, invece… conta il gusto.

Quello di usare la frutta per fare dolci è un alibi. Noi non vogliamo metterci la frutta per mangiare più frutta, ma….per mangiare più dolci. Ed è questo che non va.

Purtroppo la mentalità delle persone è “settata” sull’elemento e non sulla totalità della dieta. Sull’addendo e non sul totale.

E questo “grazie” anche a certi esperti che vogliono a tutti i costi farmacologizzare la dieta.

Le diete funzionali, l’attenzione rivolta al singolo ingrediente, gli abbinamenti magici, sono tutte distrazioni. Se ci convincono che sia l’elemento X a farci male, noi andremo in cerca dello stesso cibo SENZA l’elemento X e ci metteremo a posto la coscienza, ma sbaglieremo.

Un dolce fatto con la frutta come dolcificante rimane un dolce che va limitato. E nei bambini questo vale a maggior ragione.

La buona comunicazione della nutrizione deve partire da qui. Deve dare la priorità all’alimento (e alla somma degli alimenti nel tempo), non all’elemento.

Ma prima bisogna sopprimere (nel senso buono eh) tutte le…distrazioni.

Una appendice coi datteri

Mi si è rotto il dattero

Dice: un dolce fatto col dattero al posto dello zucchero è molto più sano perchè nel dattero ci sono sali minerali, fibra, vitamine e addirittura proteine, che lo zucchero non ha. 

Va bene, facciamo la prova (chiedo scusa a coloro che si aspettano grandi dimostrazioni scientifiche e invece vedranno soltanto somme, come alle elementari, ma non saprei come altro smontare la fregnaccia)

Analisi bromatologica di ricetta di dolce con zucchero vs dattero (bromatologica l’ho messo per far sembrare la cosa più complessa)

Ingredienti

Uova 4

Latte 150g

Burro 160g

Farina 300g

Limone, lievito

Zucchero 250g oppure 400g di datteri (che contengono 250g di zucchero)

Tutta la torta con lo zucchero ha 3260 Kcal, coi datteri 3740 (perchè ci vogliono più datteri per pareggiare lo zucchero)

Fibre (fra parentesi il valore della torta con datteri): circa 8g (contro 32g)

Sali minerali (prendo Ferro e Calcio come esempi)

Ferro: 5,91 mg (16,71)

Calcio: 388 mg (664)

Ok, questo per tutta la torta, ma una fetta adeguata a una colazione media di 400Kcal, diciamo 200Kcal di torta?

Torta con zucchero: 1/16 di torta

Torta con dattero: 1/18 di torta (fetta più piccola perchè è più calorica)

Fibre nella fetta: 0,5g (contro 1,7g)

Minerali

Ferro 0,36 mg (0,92)

Calcio 24 mg (36)

Inezie se pensiamo che il fabbisogno di fibre è 30g circa, di ferro 10-18mg, di calcio 1000-1200mg. 

Non potrà mai essere la torta coi datteri una fonte di fibre o minerali perché non se ne può mangiare tanta, sennò si prendono troppi zuccheri, grassi, calorie.

Vogliamo usare meno datteri per ridurre le calorie egli zuccheri e la massa del dolce . ammettendo che dolcifichino più dello zucchero? 

Beh avremo meno fibre e sali e sulla singola fetta e le differenze saranno le stesse.

Ci sarà meno zucchero: quanto meno sulla fetta? Poco meno, una differenza di 4g di zucchero circa. 

Ovunque la si giri non ne vale la pena: usare datteri non apporta più nutrienti o meno zuccheri in modo tangibile e significativo. 

Fibre, minerali, vitamine si prendono da altri alimenti non dalle torte. 

Ergo, usare i datteri per dolcificare dicesi minchiata. 

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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