Qual è il senso salutistico di questo prodotto? Nessuno.
Il burro “con” il lattosio ne contiene in media 1g (ripeto UN GRAMMO) su 100g di prodotto.
Se consideriamo che la porzione è 10g (e non è consigliato usarlo tutti i giorni), un intollerante può ingerire 0,1g di lattosio in una volta. Metti che esagera e che si mangia un dolce ricco di burro o si fa una pasta al burro con (esagero) 30g, ne ingerirà 0,3g in una botta sola.
Bene, ci sono probabilità maggiori che uno spaghetto o un pezzo di torta prenda la via della trachea e lo soffochi, rispetto ad avere qualche disturbo legato al lattosio.
Stiamo trattando il lattosio come un tossico e gli intolleranti come una specie protetta, quando non c’è alcun bisogno di farlo.
La quasi totalità degli intolleranti può sopportare notevoli quantità di lattosio, come dice l’EFSA:
“The vast majority of subjects with lactose maldigestion will tolerate up to 12 g of lactose as a single dose with no or minor symptoms. Higher doses may be tolerated if distributed throughout the day”
(12g di lattosio sono circa una tazza di latte)
Se aggiungiamo che il suddetto burro costa in media il 40% in più del burro “con” lattosio, possiamo ben concludere che sia opportuno lasciarlo sugli scaffali o al limite regalarlo al solito sorcetto, che è sempre lì che aspetta.
Indomito.
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https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2010.1777