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Miti e bufale

Mal di pancia

Dice: l’altro giorno hai fatto un post sul burro senza lattosio (https://www.gabrielebernardini.it/burro-senza-lattosio/) e su Instagram ti hanno massacrato, indignati, per l’intera giornata dandoti dell’insensibile. Perché ti ostini a parlarne?

Dice: lascia stare, quello che hai fatto è la dimostrazione del fallimento del fact checking e del debunking: più cerchi di dimostrare con i fatti la falsità di una cosa, più persone che sono convinte della sua veridicità si arroccheranno sulle loro posizioni. Perciò stai zitto.

Dice: hai già spiegato (https://www.gabrielebernardini.it/guida-minima-per-gli-intolleranti-al-lattosio/) che gli studi (tanti studi) sono concordi nel dire che la stragrande maggioranza delle persone intolleranti tollera con nessuno o minimi sintomi fino a 250ml di latte (12g di lattosio) in una botta sola (e anche di più se spalmato nella giornata)

“The vast majority of subjects with lactose maldigestion will tolerate up to 12 g of lactose as a single dose with no or minor symptoms. Higher doses may be tolerated if distributed throughout the day” (https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/pdf/10.2903/j.efsa.2010.1777)

Lo hai già detto che chi afferma di avere sintomi importanti anche con un velo di burro (che di lattosio in pratica non ne ha) non è un bugiardo, ma può essere influenzato da vari fattori (dal marketing martellante per esempio) e può confondere questi sintomi con altri disturbi funzionali come l’intestino irritabile.

Perché vuoi parlare per forza di questo studio (uno dei tanti) che ha messo insieme 30 soggetti che riferivano di essere FORTI intolleranti al lattosio, i quali sono stati divisi in due gruppi e a cui sono stati somministrati in doppio cieco due latti, uno senza lattosio e uno con?

Perché vuoi raccontare che dopo una settimana di dieta (senza altro apporto di lattosio che questo) i sintomi riferiti erano tutti di lievissima entità in ENTRAMBI i gruppi a dimostrazione che quando NON SAI se stai prendendo latte vero o delattosato i disturbi non ci sono più?

Perché vuoi ripetere che essere positivi al test del respiro e avere un malassorbimento di lattosio NON significa per forza avere sintomi se non con enormi quantità di lattosio (con 50g, cioè un litro di latte quasi tutti hanno sintomi, e me cojoni!)?

Perché vuoi specificare che il motivo è abbastanza semplice?: i sintomi appaiono quando i gas e i prodotti della digestione batterica del lattosio (che tu non digerisci ma i batteri si) SUPERANO in quantità i meccanismi di riassorbimento dell’intestino (fino a un certo punto infatti il gas è riassorbito nel sangue e così anche gli acidi grassi di scarto del microbiota e il mal di pancia non c’è)

Perché infine vuoi svelare che dei 30 soggetti, 9 addirittura il lattosio lo digerivano BENISSIMO (test negativo, non erano intolleranti!) e che quindi le aspettative, l’effetto nocebo, la spinta a comprare prodotti senza lattosio per generici motivi salutistici può indurre la gente a “sentirsi intollerante” quando non c’è motivo e che questo è anche un costo economico notevole per le persone?

Col post del burro volevi solo RASSICURARE le persone e metterle in guardia da alcune strategie di marketing, non accusarle di essere bugiarde. Non volevi minimizzare, volevi solo dire: provate, magari vi si semplifica un pochino la vita.

Dice: era meglio che stavi zitto.

Ok.

p.s. lo studio è questo (si 30 soggetti sono pochi, ma ci sono altri lavori che convergono sugli stessi risultati):

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/nejm199507063330101

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

3 risposte su “Mal di pancia”

Viviamo nel paese dove tutte le malattie sono causate da una “frescata” o da uno “sbalzo di temperatura” ed è inutile cercare di convincere le persone del contrario (indipendentemente dal loro grado di istruzione e dalla loro intelligenza).
Coraggio, Gabriele. Anche se non sembra, c’è chi ascolta e si documenta; non sono tutti così.

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