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Endometriosi e dieta

Ad oggi non c’è nulla che supporti una connessione realistica ed effettivamente efficace tra dieta ed endometriosi.

I pochi studi non hanno mostrato nulla di particolare e se ci sono associazioni col cibo, sono blande e inconsistenti e non tali da *proibire* niente a nessuna donna che soffra di questo disturbo.

Ma purtroppo oggi nascono le “diete per” per qualsiasi patologia o condizione. E non ci si limita a fornire indicazioni di buon senso, ma si va giù talebani con proibizioni assurde che rendono la già difficile vita delle persone che soffrono di qualcosa, assolutamente impossibile.

Quando c’è la parola “infiammazione” o anche “ormoni” che si fa?
Si tirano fuori dal cappello le solite menate su glutine, farine raffinate, soia, latticini, polli con gli ormoni, ecc.

Tanto secondo questi espertoni non si sbaglia mai no?

Eh no invece.

I cibi non funzionano come farmaci e l’endometriosi invece si tratta con quelli e con la chirurgia.

L’attività fisica pare aiutare, ma figuriamoci se si può consigliare quella. Troppo faticosa. La gente vuole come al solito le pilloline o gli alimenti risolutori e chi deve lucrare su questo, il buonsenso se lo tiene ben nascosto.

Vi lascio la conclusione di un lavoro su fattori dietetici e endometriosi:

“I risultati che emergono sul ruolo di verdura, frutta,carne rossa, vitamine in genere, latticini, caffè e grassi insaturi sono incoerenti.
Alcuni meccanismi biologici sono stati suggeriti per supportare un ruolo di tutti questi fattori nell’influenzare il rischio di endometriosi, ma i dati epidemiologici non supportano le ipotesi.

Sulla base della scarsità di dati scientifici, questo studio descrive i risultati dei pochi studi in dettaglio per sottolineare anche piccoli effetti, ma visti le evidenti incongruenze nei risultati riportati, non è stato possibile fornire informazioni forti e convincenti.”

Come per tutte le patologie con una componente infiammatoria, una alimentazione a base vegetale, ricca di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e povera di salumi, carni rosse e alimenti ricchi di grassi saturi e zuccheri può supportare la terapia. Ma non c’è una dieta particolare.

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1472648313000072

https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC9983692

https://www.thieme-connect.com/products/ejournals/html/10.1055/a-1207-0557

https://journals.viamedica.pl/ginekologia_polska/article/view/47748

https://link.springer.com/article/10.1007/s00394-014-0662-7

Qui riporto un documento spesso spacciato per linee guida, che in verità smentisce sè stesso:

https://drive.google.com/file/d/1neDZM3QZ-B8IKrA4mIwutbY2mSSKdJLk/view?pli=1

Nelle Linee guida della Società europea di riproduzione umana ed embriologia sulla endometriosi c’è una pagina riguardante la nutrizione che riporto integralmente tradotta:

“Si è postulato che la dieta possa influenzare i sintomi dell’endometriosi, che possono essere basati sull’osservazione che la dieta può influenzare diversi processi come l’infiammazione, il metabolismo delle prostaglandine e l’attività estrogenica.

Tuttavia, ci sono studi molto limitati, di qualità limitata, che valutano i benefici degli interventi dietetici e il loro effetto sui sintomi dell’endometriosi.

Una revisione di Hansen et al, includeva sei studi che riportavano che gli acidi grassi omega-3 hanno un effetto positivo sulla dismenorrea con ridotta intensità del dolore, durata e minor uso di antidolorifici (Hansen e Knudsen, 2013). Nella revisione di Huijs e Nap, sono stati inclusi 4 studi, tutti che mostrano punteggi di dolore significativamente ridotti dopo l’uso di acidi grassi, che non sono stati trovati nei controlli (Huijs e Nap, 2020).

Per quanto riguarda la vitamina D, la revisione includeva 2 studi con risultati opposti. Un piccolo RCT più recente che confronta l’effetto di un integratore di vitamina D, olio di pesce (integratore di acidi grassi Omega-3) e placebo, sui punteggi del dolore, ha riportato un miglioramento significativo dei punteggi del dolore dopo l’integrazione di vitamina D, ma ha riportato un effetto simile nel gruppo placebo (Nodler, et al., 2020). Un miglioramento più modesto è stato osservato nei pazienti che hanno ricevuto olio di pesce.

La revisione di Huijs e Nap. ha inoltre riferito che gli antiossidanti, il glutine e la soia non erano ben studiati. Hanno concluso che i nutrienti con proprietà antinfiammatorie dirette o indirette potrebbero avere un effetto sul dolore correlato all’endometriosi, ma non sono ancora disponibili prove per lo sviluppo di una dieta specifica per l’endometriosi (Huijs e Nap, 2020).

Quando si guarda alla letteratura per la dieta, bisogna tenere presente che le donne con endometriosi possono cambiare la loro dieta per migliorare i sintomi. Per quanto riguarda l’assunzione dietetica, lo studio di Savaris et al. ha rilevato un’assunzione significativamente inferiore di acidi grassi polinsaturi e un’assunzione significativamente maggiore di fibre nelle donne con endometriosi (Savaris e do Amaral, 2011). Nello stesso studio, gli autori non hanno trovato alcuna differenza negli antiossidanti nella dieta delle donne con o senza endometriosi, mentre Mier-Cabrera et al. in uno studio di dimensioni ragionevoli (n=163) hanno trovato un’assunzione dietetica inferiore di vitamine antiossidanti A, C ed E nelle donne con endometriosi (Mier-Cabrera, et al., 2009). Lo studio di Schink et al. fornisce un’analisi dettagliata e differenziata dell’assunzione di nutrienti nelle donne con endometriosi e controlli, nonché informazioni su intolleranze alimentari, allergie e sintomi gastrointestinali. Lo studio ha mostrato una maggiore prevalenza di intolleranze alimentari (25,6% contro 7,7%), allergie (57% contro 31%) e sintomi gastrointestinali (77% contro 29%) nelle donne con endometriosi rispetto ai controlli. Anche l’assunzione di nutrienti differiva significativamente con una minore assunzione di proteine animali, vitamina C, vitamina B12 e magnesio. Gli autori hanno suggerito che un intervento dietetico da parte di un nutrizionista professionista può aiutare a ridurre il carico di malattia nelle donne con endometriosi (Schink, et al., 2019).

Infine, i dati di uno studio qualitativo forniscono informazioni sulla motivazione delle donne con endometriosi per apportare e mantenere cambiamenti dietetici (Vennberg Karlsson, et al., 2020). I partecipanti (n=12) hanno apportato cambiamenti dietetici individuali, consistendo principalmente nell’escludere o ridurre l’assunzione di glutine, latticini e aumentare l’assunzione di carboidrati e aumentare frutta, verdura e pesce. Da un’analisi tematica, gli autori hanno concluso che i partecipanti hanno sperimentato una diminuzione dei sintomi di endometriosi (dolore e stanchezza) e hanno acquisito una maggiore comprensione dei loro corpi dopo aver apportato cambiamenti dietetici individuali.”

https://www.eshre.eu/-/media/sitecore-files/Guidelines/Endometriosis/ESHRE-GUIDELINE-ENDOMETRIOSIS-2022_2.pdf

Tutto questo riguarda piccoli e limitati studi. Non c’è una raccomandazione specifica per una dieta “speciale”. Coloro che attingono a studi di limitata portata per suggerire integrazioni e diete restrittive, complicano inutilmente la vita delle pazienti.

In questo articolo https://dottoremaeveroche.it/dieta-per-guarire-endometriosi/ Salvo di Grazia, alias Medbunker, suggerisce semplicemente di seguire una dieta corretta e personalizzata sulle problematiche della paziente.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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