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Eseguire gli ordini

C’è un momento nel Signore degli Anelli in cui Tolkien approfitta delle vicende che stanno accadendo nella storia per compiere una riflessione sul valore del mito e sull’importanza di discernere il bene dal male.

Quando Èomer, nelle pianure del Riddermark, incontra Aragorn, Legolas e Gimli alla ricerca dei loro compagni, gli hobbit Merry e Pipino, catturati dagli orchi, rimane sconcertato nell’assistere al passaggio di creature tanto diverse viaggiare assieme per uno scopo comune. È in quell’attimo che si palesa di fronte a lui la necessità di prendere difficili decisioni sul da farsi.

Si chiede:

“È divenuto così strano il mondo! Elfi e Nani camminano insieme sulle nostre praterie, in pieno giorno; c’è gente che parla con la Dama della Foresta, eppur rimane in vita; e ritorna a combattere finanche la Spada che fu Rotta nei tempi remoti, prima che i padri dei nostri padri giungessero nel Mark! Come può un uomo in tempi come questi decidere quel che deve fare?”

Èomer ha degli ordini da rispettare e secondo questi ordini non dovrebbe lasciar passare i tre, ma in cuor suo sa che stanno facendo la cosa giusta, perchè sono alla ricerca di compagni in pericolo. Alla domanda su come discernere il bene dal male, il rispettare o meno gli ordini ricevuti, Aragorn risponde per lui:

“Come ha sempre fatto» disse Aragorn. «Il bene e il male non sono cambiati rispetto al tempo che fu; e non sono una cosa presso gli Elfi e i Nani e un’altra presso gli Uomini. Tocca a ciascuno di noi distinguerli, tanto nel Bosco d’Oro quanto nella propria casa».”

Il bene e il male, dice Aragorn, sono metastorici, non variano nelle epoche e nelle culture. Questa è una affermazione di oggettivismo etico che però non aiuta Èomer a decidere perchè lui si trova combattuto tra il rispettare la volontà del suo Re (e quindi un ordine, una legge “positiva”) rispetto alla scelta morale, personale.

È quel “ho obbedito agli ordini” che sentiamo risuonare negli incubi peggiori del passato e che purtroppo fa ancora parte delle mostruosità degli stati teocratici, i regimi etici e totalitari che pretendono di far coincidere l’etica con la legge.

Aragorn, da parte sua, sa cosa deve fare:

“Non v’è dubbio alcuno sul mio dovere: andare avanti. Suvvia, figlio di Éomund, è ora di decidere. Aiutaci, o nel peggiore dei casi lasciaci liberi. Oppure tenta, se vuoi, di obbedire alle leggi: qualora tu lo facessi, un minor numero di uomini tornerebbe alla guerra o presso il tuo re”

La situazione si fa critica e entrambe le fazioni mettono in conto lo scontro e la morte, ma Èomer infine decide e lascia passare i compagni chiedendo in cambio solo la parola d’onore di Aragorn, facendosi promettere che alla fine della missione si recherà alla reggia di Re Thèoden per dimostrare la sua buona fede.

Tolkien, “solo” raccontando una storia (che per molti critici letterari moderni è una banale storia d’avventura), esprime concetti profondi: possiamo superare le leggi positive delle varie realtà e dei vari paesi, riconoscendo che esiste una legge morale superiore.

Che, per onorare questo imperativo, agli ordini si può disobbedire e che facendolo si è pronti a rischiare la propria vita per il raggiungimento di un bene più alto.

Ed è qui che riecheggiano le parole di Gandalf:

“Dobbiamo camminare a occhi aperti verso una trappola, con coraggio, ma con poca speranza di salvezza. Perché, signori, può darsi che periremo tutti in una nera battaglia lungi dalle terre dei vivi, e che, quindi, anche se Barad-dûr soccomberà, non vivremo per vedere una nuova era. Ma tale, penso, è il nostro compito. Meglio, comunque, che perire ugualmente, ed è certo ciò che accadrebbe se rimanessimo qui ad aspettare, sapendo che non vi saranno nuove ere”

Queste parole, quanto mai attuali qui e ora, erano ben presenti nel cuore del cristiano Tolkien, che ha combattuto nei campi della Somme durante il primo conflitto mondiale e ha visto morire tanti suoi amici.

Gandalf esprime quella “speranza senza garanzie” che dietro la “lunga sconfitta” della Storia riesca a farci intravedere sprazzi di Luce oltre il mondo e un piano provvidenziale e una visione della Grazia al di là di esso.

🇺🇦
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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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