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Gli antiossidanti

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Andare a toccare tutto quanto sta dietro il termine “antiossidante” è molto pericoloso. Gli antiossidanti sono il verbo, l’elisir di lunga vita, la panacea. l’eden.

Possiamo pensare di vivere senza antiossidanti? Pare di no, ma quanto c’è di vero attorno a questo argomento e quanto è propaganda?

Di certo non c’è sito, pagina facebook, medico, professionista della salute, cuoco, personal trainer, conduttore televisivo che oggi non esalti o prescriva antiossidanti.

Difficilmente sentiamo dire dai nutrizionisti: la frutta e la verdura fanno bene perchè sono ricche di acqua e fibre o semplicemente perchè fanno PARTE di una dieta sana. No, fanno bene perchè ci sono la quercetina, le antocianine, il licopene.

Dal punto di vista puramente biochimico nessuno nega che molecole come quelle sopra citate, ossidandosi, possano in teoria stabilizzare i radicali liberi proteggendo così il nostro DNA e altre strutture importanti del nostro organismo dalla loro aggressione.
La domanda è: in che misura e quanto a lungo lo fanno attraverso l’assunzione di cibi o supplementi?

Diciamolo chiaramente: la biodisponibilità di queste sostanze è piuttosto bassa ed il loro ruolo in vivo è ancora da chiarire. L’assorbimento e la loro distribuzione corporea sono ancora poco conosciuti, ma spesso svolgono la loro azione per breve tempo per poi essere distrutti.

Ricordiamo che la prima linea antiossidante ce la fabbrichiamo noi: superossido dismutasi, glutatione perossidasi, catalasi sono i VERI antiossidanti che il nostro corpo usa per combattere i radicali liberi. Esiste poi una seconda linea di difesa, sempre composta da molecole che ci fabbrichiamo da soli (in alcuni casi sono anche sostanze di scarto), ma a più basso peso molecolare come l’acido urico, l’ubichinolo, il glutatione.

Certamente un dieta ricca di vitamine e sali minerali è fondamentale per fare in modo che queste sostanze vengano costruite in modo corretto, ma gli antiossidanti esogeni non svolgono un ruolo principale per la nostra difesa a parte forse un contributo fornito dai loro metaboliti prodotti dal nostro microbiota intestinale (questo è un campo nuovo che merita di attenzione)

L’industria invece ci va a nozze e spesso lega in maniera inscindibile il termine fin troppo abusato di “naturale” a questi composti: estratti di melograno, di mirtillo rosso, di cacao. Tutto naturale e antiossidante, cosa chiedere di più? Probabilmente se l’epigallocatechin-gallato del tè verde venisse costruito in laboratorio (e forse avviene) invece di estrarlo dalle foglie della pianta, avrebbe un diverso appeal.

Le dimensioni di questo mercato sono enormi e la guerra allo “stress ossidativo” non si ferma mai.
Lo stress ossidativo, diciamolo è un prezzo da pagare per essere vivi. La produzione di radicali liberi avviene in maniera incessante, ma ancora non sappiamo bene come misurarla (sebbene esistano tanti metodi più o meno validi), ma è oltremodo probabile che gli antiossidanti della terza linea (quelli esogeni, dal cibo o dai supplementi) non siano così importanti perchè arrivano in quantità talmente esigue da essere surclassati dalla nostra prima linea.

Molti, poi, funzionano in vitro ma non in vivo. C’è inoltre il fatto che ogni radicale libero ha reattività tipica verso alcuni antiossidanti: magari ci reagisce e magari no, o troppo lentamente.

Addirittura possono divenire dei proossidanti: per esempio la vitamina C in presenza di ferro o rame non è certo un toccasana.
Altri studi hanno anche dimostrato l’effetto negativo di integratori di antiossidanti dimostrando che se qualcosa “fa bene” nelle giuste dosi, non è detto che faccia “meglio” in dosi maggiori come quelle che si possono assumere con gli integratori. Anzi, in alcuni casi aumentano addirittura il rischio tumorale per esempio.

Inoltre molto spesso gli studi che “dimostrano” la validità degli antiossidanti nei cibi sono condotti con quantità enormi di queste sostanze. Il che comporterebbe mangiare chili e chili di frutta e verdura per raggiungere l’effetto desiderato.

La conclusione? E’ sempre la solita: mangiare poco, fare movimento costante, seguire una dieta ricca di prodotti vegetali, ma non INseguire il cibo magico o l’integratore miracoloso perchè non c’è.

Rimanere magri e attivi seguendo una dieta idonea (modello mediterraneo) è ancora e lo sarà sempre, l’unico modo per fare la guerra ai radicali liberi.

E’ la somma che fa il totale.

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Riferimenti

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2685276/pdf/cia-2-377.pdf

http://onlinelibrary.wiley.com/…/10.2…/j.efsa.2010.1489/epdf

http://www.euro.who.int/…/h…/do-antioxidants-prevent-disease

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22419320

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3357598/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18284912/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20171167/

http://ajcn.nutrition.org/content/81/1/268S.short

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7833401/

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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