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La dieta antinfiammatoria

Dopo la litania sul picco/indice glicemico, l’insulina e la sua resistenza, al secondo posto nella classifica dei meme nutrizionali si posiziona la dieta antinfiammatoria (forse a pari merito col digiuno).

Credo che la maggioranza di coloro che si riempiono la bocca con questi termini non sappia neppure di cosa parla ed è lì che scatta l’inghippo: si rende complesso un atto semplice e si confondono le idee alla gente.

Tutti quei paroloni, chi mette in pratica l’atto di mangiare, non li dovrebbe neppure aver sentiti.
SE mangiassimo bene ALLORA mangeremmo in modo da fare una dieta antinfiammtoria, terremmo tranquilla l’insulina, il digiuno sarebbe spontaneo e non codificato, l’indice glicemico sarebbe basso e via discorrendo.
Non esistono cibi antinfiammatori, ma solo diete o meglio stili di vita.
La dieta mediterranea è di per sé antinfiammatoria perchè chi la fa davvero è normopeso (fondamentale per non produrre sostanze infiammatorie), mangia prevalentemente vegetali e riduce molto gli animali (ottenendo così un equilibrio ottimale tra grassi “buoni e cattivi”).

Alla fine è tutto qua. Non ci sono diete speciali, alimenti da preferire in particolare, beveroni fatti con piante esotiche, pratiche astruse, combinazioni magiche. La dieta è una.
Ma non pensiate che sia curativa. Al massimo è preventiva.

Quando sento “mi hanno prescritto una dieta antinfiammatoria” io non capisco. Non è una dieta speciale, è come dovremmo mangiare tutti.

Per esempio la dieta antinfiammatoria NON È togliere glutine e latte perchè i singoli alimenti non sono né dei farmaci né dei tossici!

Mentre sui social si sta a discutere di diete carnivore, di abolire i carboidrati e di mangiare a testa in giù per dimagrire, la comunità scientifica è bella pacifica e dei medici paleo, di quelli low-carb e di quelli funzionali se ne fotte allegramente.

A conferma delle migliaia di evidenze sulla validità del modello mediterraneo, Il 31 maggio 2024 esce su Jama uno studio che ne ribadisce i benefici e li mette in relazione anche a marcatori di infiammazione.

https://jamanetwork.com/journals/jamanetworkopen/fullarticle/2819335?resultClick=1

In questo lavoro, che ha seguito 25mila donne per 25anni si riscontra una riduzione della mortalità per tutte le cause del 23% in coloro che seguivano più da vicino una alimentazione mediterranea rispetto a chi non lo faceva o lo faceva meno.

La riduzione degli indici infiammatori è molto evidente in coloro che seguono più strettamente il modello mediterraneo e tali parametri sono l’elemento più strettamente associato a un calo della mortalità. A ruota, seguono quelli legati ai trigliceridi nel sangue, all’obesità e alla resistenza all’insulina, e poi gli aminoacidi a catena corta, le due forme di colesterolo HDL e LDL e la glicemia, mentre i valori di pressione hanno un ruolo minore.

Questo legame tra dieta e riduzione dell’infiammazione sistemica è evidente soprattutto nella minor mortalità per malattie cardiovascolari e tumori, a conferma della base infiammatoria di queste patologie e di come una dieta a base vegetale, ricca di frutta e verdura, legumi e cereali integrali, con buona presenza di pesce, sia protettiva e consigliabile per chiunque.

Con buona pace delle Nostre Signore delle Coratelle, delle Dee del Picco, delle Dottoresse del Fritto Funzionale e di quelle della Tiroide Impazzita.

Se qualcuno si sentisse discriminato perchè ho citato solo donne, esistono pure i Biologi del Glucometro Incorporato, quelli delle Settanta Uova a Settimana e i Medici del Grano Antico.

Poi c’è la Somma e il Totale, ma è un dettaglio.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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