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Agricoltura

La Vecchia Foresta e l’Overshoot Day

Foto Raul Vitale

Gli hobbit sono coltivatori. E come tutti i coltivatori sono in competizione con la Natura.

Siamo portati a credere che Tolkien abbia idealizzato la società hobbit e ne abbia fatto un manifesto ecologista, raccontando la Contea come un luogo idilliaco in cui tutto era in armonia con la terra.

Di certo i piccoli abitanti di quella parte di mondo erano fortemente attaccati alla terra e a tutto ciò che vi cresceva e la rispettavano molto di più di quello che noi facciamo oggi, ma erano pur sempre uomini.

Anch’essi avevano un conflitto e dovettero estromettere una parte selvaggia di mondo per sopravvivere e, in qualche modo, il mondo selvaggio voleva fargliela pagare.

Ai limiti orientali della Contea, la Vecchia Foresta, attraversata dalle acque del pigro Sinuosalice, era ciò che rimaneva di una foresta ancor più grande che si univa a quella di Fangorn più a sud. In parte fu disboscata in epoche remote e parte di ciò che ne rimase fu circondato da una grande siepe eretta dagli hobbit: la Frattalta.

Fu così che in tempi antichi la Foresta attaccò la Siepe e ci fu una guerra tra gli alberi e il popolo hobbit il quale riuscì ad avere la meglio soltanto bruciando centinaia di alberi in un grande falò e creando una radura che rimase per sempre a ricordo della battaglia. Gli alberi non attaccarono più le terre hobbit, ma l’odio nei confronti dei distruttori non cessò mai più.

Il Vecchio Uomo Salice, l’ucorno dal cuore marcio e pieno di odio che colpì con il suo incantesimo di sonno Frodo e i suoi compagni quando dovettero attraversare la Vecchia Foresta, è il simbolo del conflitto uomo-natura, mai destinato a sanarsi:

“Sembrava proprio gigantesco, con i suoi rami scomposti che si innalzavano come braccia aggrappate al cielo, con mani dalle dita lunghe e nodose, con il suo tronco nocchioso e contorto, spalancato da parecchie fessure che scricchiolavano al muoversi dei rami. Le foglie svolazzanti contro il cielo luminoso l’abbagliarono ed egli cadde per terra, rimanendo disteso.”

Oggi, 15 maggio 2022, è l’overshoot day per l’Italia. Il giorno in cui le risorse che la terra può darci sono terminate. Da oggi in poi tutto quello che chiederemo per noi sarà uno sfruttamento e un danno per il pianeta. Questo giorno da almeno 50 anni cade sempre prima.

Nella valle del Sinuosalice gli alberi aspettano…

“Un pomeriggio insonnolito e dorato dal sole tardo ma ancora caldo inondava la terra chiusa tra le due scarpate. Nel mezzo serpeggiava, pigro e sinuoso, un fiume marrone scuro, fiancheggiato da antichi salici, ricoperto da salici, ostruito da salici caduti e macchiato da migliaia di foglie di salice sbiadite. L’aria ne era satura ed esse volteggiavano gialle tra i rami, trasportate da una dolce brezza tiepida che spirava nella valle, dove le canne frusciavano e i rami dei salici scricchiolavano.”

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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