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Pan di Spagna (Seed-cake)

«Preferirei un po’ di birra, se per voi è lo stesso, mio caro signore», disse Balin dalla barba bianca «ma un po’ di torta mi va benissimo: pan di spagna, se ne avete.»

(Lo Hobbit – Una festa inattesa)

La vita del nostro beneamato hobbit Bilbo scorreva tranquilla e una delle sue principali occupazioni era…mangiare. E fare spuntini.

Gli hobbit (se ne avevano la possibilità), facevano 6 pasti al giorno: tra questi, colazione e tè pomeridiano erano un rito irrinunciabile, così come era impossibile pensare di non avere in dispensa una buona scorta di torte (non si sa mai).

Purtroppo la traduzione italiana non ci aiuta quando parla di pan di Spagna. Il termine utilizzato da Tolkien era “Seed-cake” traducibile come torta di semi.La seed-cake era una torta molto in voga nell’epoca vittoriana (periodo in cui il giovane John Tolkien ha vissuto), ma risale a tempi ben più lontani.

Era la torta della gente. Veniva preparata per festeggiare il duro lavoro della semina e del raccolto o altri eventi importanti. Essendo molto semplice e di lunga conservazione, poteva essere “stoccata” in dispensa e tirata fuori alla bisogna.

L’ingrediente di spicco sono i semi di cumino[1] molto usati alla corte dei Tudor e con un sapore vicino a quello dell’anice, ma a volte vengono aggiunte all’impasto anche mandorle tritate.

Ovviamente non mancano burro, latte e uova per dare sostanza. Ne risulta una torta molto umida e gustosa. Le torte più antiche erano più pane che torta e si utilizzava strutto anziché burro.A Bilbo toccò offrire un bel po’ di queste torte ai nani che affollarono Casa Baggins per la Riunione Inaspettata.

Nota nutrizionale: la presenza di uova, burro, latte e semi abbassa notevolmente l’indice glicemico della torta, ma ne aumenta anche le calorie. L’indice glicemico è quindi assolutamente inutile nella valutazione di un alimento o di una preparazione. Rimane pur sempre un dolce, tale e quale a quelli comprati (anche se lo fa in casa la nonna).

Porzione di seedcake (o di qualsiasi altro dolce da forno, il panettone per esempio): 50-70g. Quantità di dolce rimanente nella giornata: zero.

[1] Il cumino utilizzato era il Carum carvi (caraway in inglese), detto Cumino de prati.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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