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Alimentazione e salute Studi scientifici

Vitamina D e vitamina K

Se devo integrare la D allora dovrei anche assumere la K?

Non c’è una risposta facile, univoca e definitiva.
Ma possiamo dire che la risposta più probabile è: no, non serve.

La vit-K (in particolare la forma cosiddetta K2, menachinone) riduce soprattutto la probabilità di apposizione di calcio nelle arterie a differenza della K1, la cui funzione riguarda principalmente la coagulazione del sangue.

Ora, di K1 ne abbiamo a palate col cibo (fillo, vuol dire foglia il che suggerisce che il mondo vegetale sia una fonte ed è una fonte abbondante infatti)

Di K2, di origine animale, ne introduciamo meno ma comunque ne abbiamo sebbene non quanto la K1.

Nel fegato un po’ di K1 si trasforma in K2 ma in una forma meno efficace (a catena corta detta MK-4) che è anche la forma prevalente che arriva col cibo (carne, fegato, uova, burro)

La forma più efficace è la MK-7 (catena lunga) meno presente nei cibi (alimenti fermentati come il natto, alcuni formaggi) e poco trasformata a partire dalla K1, come detto.

Chi integra Vitamina D potrebbe in teoria aver bisogno di K2 per ridurre la probabilità che un eccesso di calcio (che la vitamina D aiuta ad assorbire) si depositi nei vasi, ma il fatto è che gli studi sono scarsi, poco coerenti e il tutto viene rimandato alla discrezione medica che deve valutare caso per caso se sia utile o meno.

Per esempio chi prende alti dosaggi di vitamina D oppure è ad alto rischio cardiovascolare ecc.

Invece è inutile per integrazioni brevi e limitate nei dosaggi.

Non c’è un si o un no.
Ma è più un no.

Per esempio nelle raccomandazioni (2022) della Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e Malattie dello Scheletro, e anche in quelle dell’Endocrine Society americana, la vitamina K non viene nemmeno nominata, neanche a proposito delle dosi di attacco nel trattamento delle carenze gravi.

Di sicuro c’è troppa “enfasi social” e poca serietà nel suggerire integrazione di Vit-K a vanvera, la quale, ricordo, può essere pericolosa in chi per esempio è in terapia con anticoagulanti.

Ergo, non fate da soli sulla base di ciò che leggete in rete.

https://tinyurl.com/ykd3wmjj

https://tinyurl.com/ymtgszmp

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “Vitamina D e vitamina K”

Interessante l’articolo, anch’io integro la vit D ma non prendo la vit K semmai assumo giornalmente il magnesio, approfitto di questo momento per rivolgere 2 domande;
E’ vero che il pane bianco con lievito madre è indicato per gli intolleranti al glutine, per problemi di colon irritabile e gestisce meglio il glucosio abbassando l’indice glicemico del pane rispetto al poco consigliato lievito di birra ?
Inoltre bere acqua con ph superiore al 7 aiuta ad alcalinizzare l’organismo rispetto ad un ph inferiore e che l’acqua minimamente mineralizzata, con residuo fisso sotto 50, è più diuretica, depurativa e non aggrava il lavoro dei reni rispetto a quella oligominerale?
Grazie per l’attenzione.
Angela

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