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Carne Grass Fed: come tirarla per i capelli

La carne di bovini allevati unicamente con erba anziché con pastoni a base di cereali, va molto di moda soprattutto in certi ambienti un po’ fighetti e tra coloro che professano la dieta paleo (che è una religione, non un argomento scientifico, è bene rammentarlo).

Cosa millantano costoro?
Che questa carne sia genericamente più “salutare”, in particolare per il suo profilo lipidico (grassi saturi “meno dannosi” e un miglior equilibrio tra grassi omega6 e omega3) e per alcune caratteristiche secondarie quali la presenza di beta-carotene e vitamina E.

Mi fermo alle caratteristiche nutrizionali evitando di entrare in discorsi ancor più assurdi e ridicoli come l’impatto ambientale e la (non) presenza di OGM (?).

Cosa ci dicono gli studi scientifici? Che tirarla per i capelli non modifica la realtà dei fatti e che la carne, che sia Grass Fed o Grain Fed sempre poca ne dovremmo mangiare.

La Grass Fed rispetto alla Grain Fed

  1. Contiene in media meno grassi totali
  2. Ha gli stessi grassi saturi, ma possiede una frazione maggiore di saturi con un impatto neutro sul colesterolo ematico
  3. Presenta un po’ più di grassi della serie omega3
  4. Apporta una percentuale lievemente più elevata di precursori della Vit.A e E

Detta così sembra ottima.
Peccato che le differenze siano insignificanti per la nostra salute, sia perchè molto spesso le caratteristiche sopra ricordate differiscono di poco rispetto alle carni “normali” (pochi grammi o milligrammi di differenza non fanno un alimento migliore di un altro perchè poi conta quanto ne mangiamo e il nostro stile di vita), sia soprattutto perchè nella carne, cioè nel muscolo del bovino RIMANGONO le componenti di base di ogni muscolo bovino, che sono quelle per cui dovremmo ridurle e che vanno a INFICIARE qualsiasi millantata superiorità delle carni “all’erba”:

  1. Il ferro eme, un potente ossidante, maggior indiziato come fattore causale di numerose patologie. Un suo eccesso aumenta il rischio di produzione di radicali liberi e di alterazione in negativo del microbiota intestinale. E non c’è meno ferro nella Grass Fed.
  2. Grassi saturi in generale che comunque non spariscono in queste carni.
  3. Sostanze che si producono in cotture molto spinte (come quelle alla griglia): ammine eterocicliche e idrocarburi policiclici aromatici (cancerogeni) che sono la tipica modalità di cottura delle carni bovine (no, non ci fanno il bollito).
  4. Produzione di una sostanza derivante dal metabolismo batterico intestinale di alcune componenti ben rappresentate nelle carni TUTTE (colina, lecitina e carnitina): la TMAO (trimetilammina N-ossido), già legata anche al rischio cardiovascolare. La TMAO aumenta l’infiammazione e potrebbe ridurre l’efficacia protettiva del sistema immunitario intestinale

Alla luce di tutto ciò, è francamente ridicolo esaltare queste carni come “salutari”. Sono carni rosse come altre che vanno ridotte molto, come le altre.

Alla faccia dei fighetti paleo e dei nutrizionisti che si vantano di mangiare chili di carni rosse ogni giorno.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20219103/

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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