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Alimenti Nutrienti

Confetture 100% frutta

Tutti pensano che la marmellata 100% frutta sia migliore delle altre.

A parte che anche in quelle chiamate così viene aggiunto zucchero.
Zucchero derivante dalla frutta invece che dalla canna o dalla barbabietola ma sempre zucchero è, in tutto e per tutto (poi ci sono quelle robacce fatte coi dolcificanti che NON sono confetture per legge, ma “preparazioni a base di frutta”)

Però…

Ammettiamo di voler fare una marmellata SOLO con la frutta.

Prendiamo 2kg di mele e mettiamole a cuocere.
Dato che 2kg di mele hanno 200g di zuccheri, per avere, diciamo il 40% finale, bisogna fare in modo di ridurre il tutto a 500g.

Così avremo una confettura di sole mele col 40% di zuccheri e 160kcal per etto.

Che differenza c’è con un confettura fatta da 2kg di mele e 500g di zucchero portata a 1750g dopo cottura?

Nessuna, nutrizionalmente parlando.

Perché avremo 700g di zucchero (200 dalle mele e 500 aggiunto) in 1750g, cioè il 40%.

Ma ovviamente la resa sarà 3,5 volte maggiore rispetto a quella di sola frutta.

Una confettura così sarebbe molto costosa, ecco perché non esiste sul mercato.

Meglio aggiungere zucchero tanto alla fine non cambia nulla.

E Se volessimo usare solo frutta e portarla a 1750g finali, per aumentare la resa?

Beh non avremmo una confettura ma una composta che ha meno zuccheri di una confettura.

(e non fatela in casa perché ci potrebbero essere problemi igienici con così poco zucchero)

Le marmellate sono tutte uguali, tutte hanno tantissimo zucchero e non hanno le proprietà della frutta, proprietà che spariscono in tutta quella marea di zuccheri semplici.

Neanche se fossero fatte di sola frutta

Le linee guida parlano di massimo 3 o 4 cucchiaini a settimana…vedete un po’ voi…

Ciao eh.

Normativa: http://www.parlamento.it/parlam/leggi/deleghe/04050dl.htm

Il D.Lgs. 50/2004, che attua la Direttiva 2001/113/CE concernente le confetture, le gelatine e le marmellate di frutta, nonché la crema di marroni destinate all’alimentazione umana, stabilisce che gli zuccheri in una confettura, gelatina o marmellata debbano essere almeno il 60%.

In deroga, possono scendere al 45% se il prodotto riporta la dicitura “da conservare in frigorifero dopo l’apertura”.

Laddove gli zuccheri siano totalmente o parzialmente sostituiti da edulcoranti, questa regola non vale, ma non si può più parlare di vere confetture, bensì di prodotti di bassa qualità.

Quando c’è scritto “confettura extra” su un’etichetta, significa che il prodotto rispetta una definizione legale precisa, stabilita dalla normativa europea e recepita anche in Italia (D.Lgs. n. 50/2004 che attua la Direttiva 2001/113/CE).

Differenza tra confettura e confettura extra

Secondo la legge:

  • Confettura: deve contenere almeno 35% di frutta (sulla quantità totale del prodotto).
  • Confettura extra: deve contenere almeno 45% di frutta.

In entrambe, la frutta può essere fresca, congelata o in purea, ma nella confettura extra non sono ammessi sottoprodotti come puree da concentrati: deve essere frutta di qualità più elevata.

Altri requisiti

  • Il tenore minimo di zuccheri totali (frutta + zucchero aggiunto) deve essere almeno 55 g per 100 g di prodotto finito, salvo per i prodotti “a ridotto contenuto di zuccheri”.
  • Possono essere usati anche pectina, succo di limone, addensanti naturali.

In sintesi

Una confettura extra:

  • Ha più frutta (almeno 45%) rispetto a una confettura “normale”.
  • È considerata, in genere, di qualità superiore.
  • Contiene comunque una quota significativa di zucchero, quindi va usata con moderazione.

Il termine “composta” è molto usato nel marketing alimentare, ma non è definito legalmente come lo sono “marmellata”, “confettura” e “confettura extra”.

Quindi… cosa è una composta?

In pratica, la composta di frutta è un tipo di preparazione che:

  • Contiene una percentuale di frutta molto alta, spesso tra il 70% e il 100%.
  • Ha pochissimo zucchero aggiunto, oppure usa dolcificanti alternativi (es. succo di mela concentrato, sciroppo d’agave, ecc.).
  • Viene promossa come più “naturale” o “light”, ideale per chi cerca un’alternativa meno zuccherata.

Differenze principali rispetto alle confetture

Attenzione però

Non essendoci una norma specifica, il termine “composta” può essere usato liberamente, quindi è importante leggere bene l’etichetta. A volte il nome “composta” può essere solo una trovata commerciale per far sembrare il prodotto più salutare.

In sintesi

  • Una composta ha in genere molta frutta e poco zucchero, ma dipende dal produttore.
  • Non è una categoria regolata dalla legge, quindi serve occhio critico.

L’espressione “preparazione spalmabile” è un’altra dicitura non regolamentata da una normativa specifica, e viene spesso usata dai produttori per indicare un prodotto a base di frutta (o altri ingredienti) che non può essere chiamato legalmente “confettura” o “composta”, oppure per motivi di marketing.

Cosa potrebbe significare “preparazione spalmabile”?

Dipende dal contesto, ma in generale può indicare:

  • Una miscela spalmabile a base di frutta, ma con caratteristiche fuori dagli standard delle confetture (es. troppo poca frutta o dolcificanti diversi dallo zucchero).
  • Un prodotto con aggiunte particolari, come cacao, spezie, semi o olio di cocco, che lo fanno uscire dalle categorie normate.
  • Un tentativo di evitare l’uso di denominazioni legali (come “confettura”) per motivi commerciali, pur mantenendo l’aspetto appetibile del termine “spalmabile”.

In pratica:

Potresti trovarti di fronte a una crema di frutta, una gelatina con edulcoranti, oppure una spalmabile vegetale con ingredienti misti, anche lontani dal concetto di “marmellata” o “composta”.

Per esempio:

  • “Preparazione spalmabile di frutta al 90%, senza zuccheri aggiunti”: può essere simile a una composta, ma usa questo nome generico.
  • “Spalmabile alla mela con zenzero e curcuma”: un prodotto creativo che non rientra in nessuna categoria classica.

In sintesi:

Preparazione spalmabile è un termine generico e non normato. Serve a indicare qualcosa spalmabile, ma senza impegnarsi in una composizione che rispetti i criteri delle confetture, delle marmellate o delle composte.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

4 risposte su “Confetture 100% frutta”

3 o 4 cucchiaini a settimana. Ok, ma indistintamente dalla persona che li assume? Questa quantità a quale target di persone fa riferimento?

Speravo meno. Per quanto possa bruciare in bici mi sa che fra gel e panini al latte con la marmellata sforo la quantità consigliata di un bel po’… Non vorrei ritrovarmi con il diabete a 50 anni.

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