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Il tempo della dimenticanza

Arriva il tempo della dimenticanza.

Arriva il tempo magico in cui intere trecce di bufala, chili di besciamella, panna, creme gialle e panettoni farciti di gelato saranno perfettamente digeriti dagli intolleranti al lattosio.

Giunge puntuale il tempo dell’oblio.

Il periodo in cui tutte le menate sul gonfiore intestinale e sulla digeribilità delle farine saranno solo un vago pensiero che aleggia sopra vol-au-vent, pani gastronomici, pizze dolci e salate.

E le fregnacce sui grani antichi, moderni o solo un po’ vintage, saranno un lontano ricordo vagheggiato attorno a un tavolo brindando al Senatore Cappelli, ebbri di limoncino e spumante da tre euro.

Si avvicina il periodo in cui la memoria vacilla.

I giorni della totale tolleranza al glutine per digerire cannelloni al forno, pinse, paste ripiene e pandori senza pensieri, chiacchierando di epitopi tossici come fossero roditori che fumano spinelli.

Ecco i giorni dell’amore per i lieviti: il tempo in cui l’intolleranza magicamente svanisce e ci si azzuffa per ingerire il lievitato più alto al grido di “Saccaromicio, a me!”.

Arrivano le ore in cui non c’è allergia al nichel che tenga: “il cioccolato bianco, nero, rosa, mandorlato, ripieno al rhum se me lo levate vi uccido!”

Arrivano i momenti in cui “che cos’è l’istamina?” un dolce al cucchiaio?

Giunge il tempo in cui l’indice glicemico si vergognerà di noi e l’insulina farà festa e ballerà per la casa e noi con lei, sbocconcellando biscotti a forma di omini ricoperti di zuccherini colorati e cantando carole natalizie come se il pancreas fosse uno strumento a percussione di origine sudamericana.

Giunge infine il tempo dello Zucchero Semplice, i giorni in cui i Carboidrati saranno perdonati, l’eritritolo dato al sorcio e il picco glicemico verrà festeggiato e sbadatamente confuso con un uccello della famiglia dei Picidae.

E l’Iperglicemia regnerà su tutto. A nostra totale insaputa.

Verranno poi i giorni del detox, degli integratori purificanti, delle lavande intestinali, delle pere di vitamine e delle combinazioni alimentari.

Sarà quindi il giorno in cui i solitari albumi torneranno a far capolino, i porridge di avena spappolata prenderanno di nuovo il triste sopravvento e i glucometri conosceranno nuova vita.

Il tempo in cui tutte le intolleranze risorgeranno, i nutrizionisti faranno festa e le bilance fuggiranno inorridite con le lancette fuori scala come in un cartone della Pixar.

Ma non è questo il giorno.

Da oggi ingrassiamo.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “Il tempo della dimenticanza”

Condivido pienamente, Dottore!
Da anni, la mia umile risposta a chi mi fa notare che sono giorni di festa è questa: il nostro corpo distingue un giorno da un altro o ha bisogno di nutrienti sani e veri ogni giorno?
Saluti e auguri per tutti!

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