Arriva, infine, il tempo della dimenticanza.
Arriva il tempo magico in cui intere trecce di bufala, chili di besciamella, panna, creme gialle e panettoni farciti di gelato saranno perfettamente digeriti dagli intolleranti al lattosio.
Giunge puntuale il tempo dell’oblio.
Il periodo in cui tutte le menate sul gonfiore intestinale e sulla digeribilità delle farine saranno solo un vago pensiero che aleggia sopra vol-au-vent, pani gastronomici, pizze dolci e salate.
E le fregnacce sui grani antichi, moderni o solo un po’ vintage, saranno un lontano ricordo vagheggiato attorno a un tavolo, brindando al Senatore Cappelli, ebbri di limoncino e spumante da tre euro.
Si avvicina il periodo in cui la memoria vacilla.
I giorni della totale tolleranza al glutine per digerire comodamente cannelloni al forno, pinse, paste ripiene e pandori senza pensieri, chiacchierando di epitopi tossici come fossero roditori che fumano spinelli.
Ecco i giorni dell’amore per i lieviti: il tempo in cui l’intolleranza magicamente svanisce e ci si azzuffa per ingerire il lievitato più alto, al grido di “Saccaromicio, a me!”.
Arrivano le ore in cui non c’è allergia al nichel che tenga: “Alla larga, felloni! giù le mani dal cioccolato! bianco, nero, rosa, mandorlato, ripieno al rhum, se osate sottrarmelo, assaggerete la mia spada!”
Arrivano i momenti in cui “che cos’è l’istamina?” un dolce al cucchiaio?
Benvenuto il tempo in cui l’orgoglio gastronazionale sarà solo un ricordo lontano e nebbioso: “Da dove hai detto che arrivano quelle noci? Dal Cile? MA DAMMI QUA!”, “Scusa che origine hai detto che hanno quei meravigliosi datteri ripieni? Egiziana??? Minchia! A ME!”
Giunge il tempo in cui l’indice glicemico si vergognerà di noi e l’insulina farà festa e ballerà per la casa e noi con lei, sbocconcellando biscotti a forma di omini ricoperti di zuccherini colorati e cantando carole natalizie come se il pancreas fosse uno strumento a percussione di origine sudamericana.
Giunge infine il tempo dello Zucchero Semplice, i giorni in cui i Carboidrati saranno perdonati, l’eritritolo dato al sorcio e il picco glicemico verrà festeggiato e sbadatamente confuso con un uccello della famiglia dei Picidae.
E l’Iperglicemia regnerà su tutto. A nostra totale insaputa.
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Verranno poi i giorni del detox, degli integratori purificanti, delle lavande intestinali, delle pere di vitamine e delle combinazioni alimentari.
Sarà quindi il giorno in cui i solitari albumi torneranno a far capolino, i porridge di avena spappolata prenderanno di nuovo il triste sopravvento e i glucometri conosceranno nuova vita.
Il tempo in cui tutte le intolleranze risorgeranno, i nutrizionisti faranno festa e le bilance fuggiranno inorridite con le lancette fuori scala come in un cartone della Pixar.
Ma non è questo il giorno.
Da oggi ingrassiamo. Nonostante tutto.
2 risposte su “Il tempo della dimenticanza”
Bellissima, sembra una fiaba! 😂 Con finale istruttivo 🍰
Buone Feste a tutti! 🎄🎅
Condivido pienamente, Dottore!
Da anni, la mia umile risposta a chi mi fa notare che sono giorni di festa è questa: il nostro corpo distingue un giorno da un altro o ha bisogno di nutrienti sani e veri ogni giorno?
Saluti e auguri per tutti!