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Leaky Gut Syndrome (LGS, sindrome dell’intestino “gocciolante”)

La storia comincia con un sentimento di frustrazione: molti di noi, non riuscendo a migliorare alcuni disturbi intestinali “benigni” come gonfiore, costipazione, diarrea, dolore, spesso banalmente derivanti da uno stile di vita non sano, sensu lato, si gettano in complicatissime diagnosi fai da te, sostenute da una non certo autorevole informazione.

Si sprecano le pubblicazioni riguardanti intestini felici e sgonfi e ciò che potrebbe risolversi con una semplice modifica del modo di vivere, si trasforma in complicazione e privazione, spesso per tutta la vita.

Cerchiamo soluzioni in improbabili procedure o diete. Diamo la colpa al nichel, al glutine, al latte, alla Candida, ai Fodmaps (e in qualche raro caso abbiamo ragione, non lo nego, ma tendiamo ad esagerare con la colpevolizzazione di UN solo elemento).

Ci illudiamo che esista una fantomatica intolleranza al lievito o che la frutta sia la causa di ogni nostro male (sopratutto a fine pasto). Dobbiamo assolutamente rimettere in sesto il “microbiota” per ristabilire l’equilibrio cosmico e curare qualsiasi cosa (tipo l’autismo).

Quelli più “evoluti” tirano in ballo la LGS.

Ci sono percezioni popolari (e semplicistiche) riguardo questa sindrome e, anche in questo caso, se dovessimo dare credito al folklore, un suo trattamento sembrerebbe in grado di risolvere qualunque disturbo, dalla fibromialgia alle generiche intolleranze, ai dolori e gonfiori intestinali, ad alcune malattie autoimmuni, fino (ancora) all’autismo, alla sclerosi multipla o al Parkinson.

Su una cosa non ci sono dubbi: esiste una sostanza chiamata zonulina in grado di separare le giunzioni strette (tight junctions) tra una cellula epiteliale intestinale e l’altra, danneggiando così la barriera intestinale e rendendo possibile il passaggio di alcune sostanze (antigeni come batteri e particelle di cibo indigerite) dall’intestino al sangue.

Questo avviene in alcune patologie (il Morbo di Chron, la celiachia, alcune infezioni), oppure in risposta all’uso e abuso uso di farmaci antinfiammatori come i FANS, di antibiotici, altre sostanze (fumo, alcol) o da parte del generico stress.

Ciò che non è dimostrato è la associazione di questo danno della parete intestinale con altre malattie (sebbene studiata). Non esclusa, ma lontana dalla ragionevole certezza e dal suo “ingresso” in ambito clinico.

L’alterazione della permeabilità intestinale è investigata fin dagli anni ’70 e il danneggiamento della barriera (fatta perlopiù da muco, batteri e altri microrganismi) è un fatto assodato.

E’ pur tuttavia vero che ad oggi non ci sono test validati per verificarne in maniera semplice l’integrità e non esistono prove che leghino questo danno a tutti disturbi che tanto ci infastidiscono e per cui nascono o vengono proposti i vari metodi risolutori.

Inoltre, addirittura non è chiaro se la aumentata permeabilità porti sempre necessariamente a disturbi clinicamente rilevabili e per cui debba essere “curata”.

E comunque il suo “trattamento” è più banale di quello che crediamo, ma non coinvolge strane pratiche, non necessita di integratori o di rinunce particolari.

La soluzione è molto semplice, ma per molti inconcepibile: non fumare, non abusare di antibiotici e farmaci come i FANS, mangiare sano in modo da tenere in forma la nostra barriera e alimentare i microrganismi che la formano con la giusta quantità di fibra (frutta, verdura, legumi, cereali integrali), non eccedere coi cibi animali e gli zuccheri semplici (i dolci, anche quelli fatti con l’eritritolo), cercare di abbassare lo stress.

https://gut.bmj.com/content/gutjnl/68/8/1516.full.pdf

https://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.471.134&rep=rep1&type=pdf

Focus su glutine e danneggiamento della barriera intestinale

Come detto, nei celiaci il glutine aumenta la produzione di zonulina una sostanza che danneggia la barriera intestinale e ne aumenta la permeabilità con tutte le (gravi) conseguenze del caso. Per questo i celiaci devono assolutamente evitarlo.

Avviene lo stesso anche nei soggetti sani? Si, ma non è un problema, perchè avviene in modo molto limitato e transitorio, non sfociando in conseguenze cliniche degne di nota.

Questo è ben dimostrato da uno studio che mette a confronto la risposta di quattro tipi di tessuto intestinale esposti alla gliadina (la “parte tossica” del glutine). I campioni provenivano da soggetti celiaci (ACD), soggetti celiaci in remissione (RCD), soggetti con sensibilità al glutine (GS) e soggetti sani (NC).

In tutti i campioni la permeabilità aumentava, ma lo faceva in modo più limitato nei controlli (i sani).

Inoltre, cosa forse più importante, i controlli mostravano una spiccata produzione di Interleuchina-10, la quale è proprio deputata a prevenire le reazioni autoimmuni, limitando l’attivazione eccessiva delle cellule immunitarie contro tessuti sani e a favorire la risoluzione dell’infiammazione e la rigenerazione dei tessuti danneggiati. Questa sostanza non veniva prodotta dagli altri tessuti “malati”.

Il paragone è presto fatto: così come un aumento della glicemia, in risposta ad un carico di carboidrati, è assolutamente innocuo nel soggetto sano (ma non nel diabetico), perchè il sistema è regolato in modo da evitare i danni legati ad un eccesso duraturo di glucosio nel sangue, così il glutine può aprire un piccolo spiraglio tra le giunzioni strette dell’epitelio intestinale, ma produce uno spiffero effimero nel soggetto sano, laddove nel celiaco apre cancelli e portoni e li mantiene aperti in modo pericoloso.

Conclusioni: chi vi racconta che il glutine aumenta la permeabilità intestinale anche nei non celiaci e tira in ballo la leaky gut syndrome, dice la verità, ma se aggiunge che il glutine fa male e va evitato anche nei sani, dice una baggianata.

Il messaggio da portare a casa è che non basta dire che una cosa avviene, bisogna anche dire QUANTO avviene e se questo ha anche una valenza CLINICAMENTE rilevante.

È da queste cose che si distingue il professionista serio dal cialtrone.

https://www.mdpi.com/2072-6643/7/3/1565

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

5 risposte su “Leaky Gut Syndrome (LGS, sindrome dell’intestino “gocciolante”)”

Una piccola domanda: nell’ultimo paragrafo hai messo per primo il fumo, in che modo interferisce con il “danneggiamento della barriera intestinale”? Grazie ciao ☺

A mio modesto avviso , sono tante le cause che contribuiscono alla realizzazione di una Leaky Gut Syndrom. Peraltro una patologia molto complessa e pochissimo conosciuta e sottovalutata. Certo , gli abusi tipo: alcool, alimentazione scorretta, stressori che inducono alterazioni dell’asse ipotalamo ipofisi surrene possono scatenare processi infiammatori che potrebbero alterare i rapporti delle membrane cellulari. Se è vero che nella pancia c’è la vita e la morte, le alterazione dei desmosomi non sono fenomeni da sottovalutare. Studi approfonditi sull’argomento, saranno dirimenti per cause e terapie di questa patologia ancora ricca di misteri. Speriamo bene! Saluti

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