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Integrazione e supplementazione: l’esempio del magnesio

Integrare significa fornire al nostro organismo qualcosa che, per motivi vari, la dieta non riesce a fornire. Si aggiunge quel che manca per arrivare alle quantità fisiologiche di un minerale o vitamina ed evitare carenze.

Supplementare significa “dare in più”, fornire qualcosa OLTRE alle normali richieste fisiologiche del nostro corpo, non per correggere mancanze, ma per “aggiustare” qualcosa che non va (o per migliorare un prestazione). In fin dei conti, dare una supplementazione di una vitamina o un sale minerale, da questo punto di vista significa usarli come FARMACI.

Di magnesio non sono segnalate carenze nelle persone sane, perchè il magnesio sta un po’ ovunque, dal pane al pollo, dalla pasta al pesce, dai biscotti ai legumi alla frutta secca (tinyurl.com/ycpxyw7j). Stati carenziali sono stati trovati solo in soggetti con problemi di alcolismo, patologie gastroeneteriche importanti, malattie renali, uso di alcun farmaci nefrotossici e diete con un contenuto davvero elevato di fibre.

Ne abbiamo bisogno circa 240mg/die e la dieta ce li fornisce tranquillamente (Larn 2014: tinyurl.com/y925lr6q).

Perciò l’integrazione appare alquanto inutile nella stragrande maggioranza della popolazione.

Per quanto riguarda la supplementazione, non c’è un fabbisogno aumentato in gravidanza e allattamento (Efsa: tinyurl.com/yayzqna8).

Gli sportivi non hanno bisogno di maggiori quantità di magnesio per aumentare le loro prestazioni (tinyurl.com/y9putyao; tinyurl.com/yd5upqgd).

Se poi andiamo ad analizzare alcuni utilizzi “farmacologici” del magnesio vediamo che esistono (profilassi dell’emicrania: tinyurl.com/y83rueex; depressione: tinyurl.com/y8uhztk6), ma sono tutte supplementazioni che devono essere prese in carico dal medico perchè sono usi delicati e l’alimentazione non c’entra più niente.

Perciò, prendere quintali di magnesio per “un po’ di stanchezza” o per “la fame nervosa” lascia il tempo che trova. Per il resto c’è il medico. Il fai da te va sempre messo da parte.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

4 risposte su “Integrazione e supplementazione: l’esempio del magnesio”

Buongiorno,
concordo al 100% siamo troppo abituati, chissà perchè, a trattare integratori di vitamine e sali come se fossero zigulì o caramelle oppure a prenderle perchè “tanto male non fa” e “a mia cuggina hanno curato il mal di testa”.
Il tutto fa parte quasi sempre del solito vizio di voler scegliere la strada più facile per risolvere qualsivoglia problema, ho però il forte sospetto che parte (non so quanto grande) della responsabilità vada proprio ai medici (di base) che per primi trattano tutto ciò che riguarda le carenze o fabbisogni dietari con aria di sufficienza e quasi come si trattasse più di superstizioni che di reali pratiche mediche con un proprio fondamento e validità scientifica. Non ho ancora capito se lo fanno per colpevole ignoranza o delinquenziale convenienza ma lo ritengo un atteggiamento come minimo superficiale se non in certi casi pericoloso. Il consiglio di rivolgersi al medico è sicuramente di buon senso peccato che spesso lo stesso buon senso non venga dimostrato proprio dal medico al quale dovremmo rivolgerci: il MMG.

Saluti e buonissima settimana!

Grazie delle informazioni utili sul magnesio. Mi sento di scrivere una curiosità che forse non tutti sanno: il magnesio prende origine dalla parola greca che indica una prefettura della Tessaglia (regione storica dell’antica Grecia) chiamata Magnesia. Il termine “magnesia” veniva in passato usato dagli alchimisti per definire numerose sostanze (tra cui il magnesio), dal punto di vista chimico diverse ma affini per consistenza e colorazione, estratte nel territorio della città omonima. 🙂

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