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Alimentazione e salute

Le linee guida

Mangiare sano è semplice, ma “sotto al cofano” c’è tanta complessità.

Le raccomandazioni delle linee guida, una volta capite, si mettono in atto facilmente, però per arrivare a costruirle c’è voluto un grande lavoro sottostante.

Perchè non esistono solo le calorie e i macronutrienti (proteine, carboidrati e grassi), ma ci sono anche l’acqua, la fibra e i micronutrienti e si deve fare in modo che, “semplicemente mangiando”, si mettano d’accordo i fabbisogni di 12 vitamine e 15 minerali, senza rischiare carenze. Siccome non esiste l’alimento completo che apporti in un colpo solo tutti i nutrienti nelle corrette quantità che ci servono, è necessario variare l’alimentazione per far “incastrare” tutti i nutrienti.

Per esempio: il latte non ha fibre nè vitamina C o ferro, ma ha tanto calcio. La frutta invece ha fibre, vitamina C, ma non calcio. Le vongole sono un’ottima fonte di ferro, ma non di vitamina E, che invece sta nell’olio di oliva. La carne non è una fonte di iodio, che però si può trovare nei prodotti della pesca in generale, nei quali si trovano anche buone quantità di omega3 a lunga catena, non presenti nei cereali o nelle uova. Eccetera, eccetera…

In più le linee guida devono garantire l’equilibrio derivante da un modello che si è rivelato efficace anche per motivi “invisibili”. Abbiamo coscienza che la dieta mediterranea sia la migliore ma non sappiamo al 100% perchè.

Quindi, oltre a soddisfare i fabbisogni nutrizionali conosciuti, dobbiamo dare suggerimenti per rispettare alcuni equilibri relativi ai tipi di alimenti che apportano sostanze benefiche, che fra l’altro, interagiscono tra loro ma anche col nostro DNA e il nostro microbiota intestinale, ma di cui ad oggi non c’è certezza dei meccanismi molecolari 

C’è poi necessità, al contrario, di minimizzare contaminanti e sostanze naturali dannose, inevitabilmente presenti nella dieta, riducendo il consumo di alcuni cibi che per altri versi sarebbero anche utili (vedi il tonno e il pesce in generale per la possibile presenza di metilmercurio)

Infine si deve stare attenti anche alle opportunità di consumo per non esagerare per alcuni aspetti tentando di soddisfarne altri e viceversa: per esempio, è vero che la frutta secca è ricca di calcio e contiene anche grassi buoni, ma a quale costo calorico apporta questi nutrienti? non possiamo certo sperare di prendere il calcio solo dalle mandorle perchè introdurremmo troppe calorie e gli omega 3 che contengono non sono gli stessi di quelli “veri” del pesce. Il calcio del latte o delle bevande addizionate è molto più a buon mercato dal punto di vista energetico e i grassi del pesce molto più efficaci e semplici da ottenere.

E poi ci sono le tradizioni da rispettare: ogni paese ha le sue linee guida che si declinano anche sulla base dei gusti della popolazione. Per quanto possibile. 

Inoltre, considerazioni sul peso economico di una dieta salutare e sull’impatto ambientale sono altri fattori che vengono presi in considerazione nella stesura delle linee guida.

Le raccomandazioni nutrizionali sono affare complesso e non si possono ridurre a una etichetta a semaforo che tratta il cibo come buono o cattivo.

C’è molto lavoro dietro e ce ne vuole un minimo per capire davvero cosa significa mangiar sano. Lo so che a tutti noi piacerebbe che il mondo fosse bianco o nero (anzi, rosso o verde) ma non funziona così. 

In ultimo, le linee guida sono un documento che condensa l’evidenza scientifica e, se non troverete al loro interno le varie “mode”, non è perchè non sono aggiornate LORO, ma perchè queste mode sono delle sciocchezze.

I redattori del documento sono tantissimi e il dossier scientifico allegato è composto da più di 1600 pagine, con decine e decine di pagine fitte fitte di referenze bibliografiche. 

Non troverete scritto da nessuna parte che le verdure amare detossificano l’organismo, perchè il detox è un concetto che non esiste e anche un liceale che abbia studiato poco si vergognerebbe di parlarne al prof.

Non troverete scritto che il fritto fa bene alla salute perchè depura il fegato.

Non troverete che esistono associazioni speciali di cibi, utili per questo o quest’altro motivo.

Non troverete che lo zucchero è un veleno. Non troverete che mangiare prodotti raffinati uccide.

Non troverete che le solanacee non vanno mangiate perchè infiammano. Non troverete che c’è una dieta speciale per la tiroide.

Non troverete che l’alcol fa bene al cuore. Non troverete che mangiare in un certo ordine o bere aceto regola la glicemia.

Ora ditemi: sono tutti ignoranti quelli che hanno stilato le linee guida? Sono tutti pagati gli scienziati che COERENTEMENTE in tutto il mondo forniscono le STESSE indicazioni?

In giro ci sono degli eletti che hanno visto la luce e gli altri sono solo dei poveracci, oppure c’è un sacco di gente che per interessi/convenienza/ignoranza/desiderio di apparire… ci piglia tutti in giro?

Per esempio: nel mondo scientifico le diete LOW CARB non se le fila nessuno. Le diete carnivore, le paleolitiche, le iperproteiche, le chetogeniche NON sono considerate dalle linee guida mondiali.

Guardate e divertitevi: qui sono raccolte TUTTE le linee guida mondiali: https://www.fao.org/nutrition/nutrition-education/food-dietary-guidelines/en/

Per ogni linea guida c’è una scheda che ne riassume le raccomandazioni. Vedete un po’….Nessun paese del mondo dice di ridurre i carboidrati.

Tutti dicono di basare la dieta su cereali e alimenti vegetali in primis. Pochi animali e tra quei pochi pesce, prodotti della pesca e un po’ di yogurt o latte. 

Pure la FINLANDIA dice di mangiare soprattutto vegetali cazzarola! Anche le isole Seychelles, pure il GABON con tutto il rispetto! Anche le Fiji! E… anche le linee guida di Saint Vincent and the Grenadines, che non so nemmeno dove minchia stiano e chi minchia SIANO, dicono le stesse cose!

Porca paletta, se cercate dieta carnivora su un database scientifico come PubMed, viene fuori la DIETA DEI GATTI!

E noi qui a combattere con 4 scalzacani che inneggiano i diaframmi, i fegati e le uova a colazione!

NON c’è un dibattito su quale sia lo stile di vita dietetico migliore.

Non possiamo impedire a medici, biologi e dietisti di parlare e di dire caxxate, ma possiamo IGNORARLI.

Anche quando cercano di impapocchiarci con la solita tiritera delle linee guida obsolete e bla bla bla…

E’ la solita tecnica del complotto che ormai si riconosce a distanza. Fanno leva sul trito e ritrito “non ce lo dicono”. Ma è solo per rimpolpare il loro portafogli.

Italiani! ve la danno a bere! ma voi non bevetela!

Qui di seguito i link di interesse

https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

https://www.crea.gov.it/web/alimenti-e-nutrizione/-/dossier-scientifico-linee-guida-per-una-sana-alimentazione-2018

https://www.alimentinutrizione.it/sezioni/tabelle-nutrizionali

https://sinu.it/tabelle-larn-2014/

https://www.fao.org/nutrition/nutrition-education/food-dietary-guidelines/en/

https://www.gabrielebernardini.it/linee-guida-e-coerenza/

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

10 risposte su “Le linee guida”

Interessante l’articolo in questione ed a tal proposito vorrei sapere se al di là delle 5 porzioni settimanali di biscotti e sostituti del pane è possibile sostituire alcune porzioni di pane con fette biscottate per esempio a colazione e inserire invece le altre 5 porzioni di biscotti ecc. a merenda?
Grazie. Angela

Questo vorrebbe dire mangiare troppi prodotti da forno sostituti del pane. Fette biscottate e biscotti stanno nello stesso gruppo. Le fette non sostituiscono il pane perché non hanno la stessa composizione. Sono più grasse e caloriche e meno sazianti a causa del fatto che vengono velocemente masticate.

Pienamente d’accordo. La demagogia alimentare costituisce un rumore di fondo fastidioso e insidioso. Contribuire a dare credibilità a ricercatori indipendenti aiuta tutti a affrontare il quotidiano problema di come alimentarsi nel modo migliore possibile, senza isterie e balle improvvisate.

Ho scoperto questo sito quasi per caso e devo dire che ha dei contenuti veramente eccellenti e lei è una persona straordinaria dotata di grande intelligenza e maturità.
Le porgo un caloroso saluto da Pisa, è inutile che le dica che noi toscani abbiamo una marcia in più.
Evelina Patrizia Salvadori

Caro dottor Bernardini, ho scoperto oggi per caso la sua attività di divulgatore antibufale rigoroso e molto accattivante come stile. Immediato per me il richiamo al mio ottimo amico Andrea Ghiselli, e infatti da lui ho avuto la conferma che vi conoscete e che siete “toscanamente” apparentati. Scherzi a parte, complimenti per quello che esprime e per come lo fa: io sono convinto che la nostra limitata efficacia nell’informare su temi di nutrizione dipenda in gran parte dal fatto che i propalatori di fake news siano molto più abili di noi nel vendere la propria merce. Ma perché non raccoglie su carta i suoi interventi così come sono? Per le persone di una certa età (come me) la carta è indispensabile… Conosce il mio “miraggi alimentari” pubblicato nel 2018 da Laterza? Lo spero. Scoprirà che siamo esattamente sulla stessa linea.
Complimenti ancora e un caro saluto. Marcello Ticca

Gentile Professor Ticca, non sa il piacere che mi ha fatto ascoltare da Andrea il suo apprezzamento verso i miei “pensierini” (io li chiamo così, perchè spesso sono cose scritte in maniera estemporanea, in risposta magari a qualche notizia o domanda che mi viene fatta).
Concordo con lei sulla difficoltà nel far passare messaggi, che spesso sono anche di semplice buonsenso, al grande pubblico, bombardato com’è da centinaia di “falsi profeti”. Da quando esistono i social network è sempre più difficile.

Venendo alla “carta”: molte case editrici mi hanno proposto di scrivere un libro, ma per vari motivi ho sempre rifiutato. In parte non mi sento all’altezza di farlo perché un conto è scrivere pensieri “da social”, un altro è imbastire un libro intero, soprattuto se di argomento scientifico.

Certo che conosco il suo libro! Io se ho imparato qualcosa l’ho fatto da persone come lei, Andrea Ghiselli e il Professor Del Toma!

Grazie ancora e spero di risentirla presto

Salve Dott. Bernardini, ho un dubbio. A pag. 89 delle linee guida per una sana alimentazione viene indicato al punto 4 delle false credenze sui grassi:

‘…Non è vero che il pesce fresco e selvatico goda di migliori caratteristiche nutrizionali rispetto al prodottodi acquacoltura o a quello surgelato o decongelato i quali possono costituire un’alternativa nutrizionalmente molto valida ed anche di minor costo.’

Appena tornato dal supermercato, ho letto i valori nutrizionali di alcuni prodotti:

– salmone selvaggio, di una nota marca di supermercato, 2-3% di grassi su 100 gr;
– salmone allevato, di più marche, 10-15% di grassi su 100 gr

Sono numeri del tutto ininfluenti, quindi?
Anzi: preferibili quelli ‘più grassi’ per una maggiore quantità di quelli ‘buoni’?

Non è preferibile né l’uno ne l’altro. È preferibile mangiare pesce. E variare le scelte. E questo vale per qualsiasi gruppo alimentare. Non sempre carne di pollo ma anche di tacchino. Non sempre spinaci ma anche finocchi eccc

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