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Pane (bread)

In seguito Pipino ricordò assai poco di ciò che bevvero e mangiarono, poiché la sua mente era inondata dalla luce che brillava sui volti degli Elfi, ed il suono delle voci, così armonioso e vario, gli dava la sensazione di vivere in un sogno. Ma rammentò un pane dal sapore più fragrante di quello che avrebbe un panino all’olio* per chi muore di fame

*Libera traduzione di “fair white loaf”: “bella pagnotta bianca”. Dell’olio neanche l’ombra nella versione originale.

(Il Signore degli Anelli – In tre si è in compagnia)

Il consumo di pane è ubiquitario nella Terra di Mezzo. Tranne forse gli orchi, tutti i popoli e le creature di Endor si nutrono di pane o di qualche derivato.

Persino i Troll (chiamati anche Uomini Neri e Vagabondi in una prima traduzione de Lo Hobbit e del Signore degli Anelli) incontrati da Bilbo e compagnia conservavano nella loro dispensa del pane (forse un po’ stantio) assieme ad altre cibarie che i viaggiatori affamati mangiarono senza farselo ripetere due volte.

Bilbo sognò e desiderò pane almeno tre volte durante le sue avventure: quando fu salvato dalle aquile e depositato, stremato, su un ripiano roccioso (lo avrebbe volentieri preferito a tutta quella carne allo spiedo che i compagni stavano preparando!); prima di incontrare i ragni a Bosco Atro (“Mirkwood” in lingua originale; detto anche Boscuro nella nuova traduzione del Signore degli Anelli, da ora in poi NT); infine, prima di affrontare la Battaglia dei 5 eserciti. 

Riuscì comunque a farne un po’ di “scorta” (lo rubò) aggirandosi, invisibile, nelle caverne del Re degli Elfi silvani.

Gandalf, da parte sua, durante il meritato riposo nella Casa di Beorn si fece fuori “due enormi filoni di pane (“Two whole loaves”, più propriamente traducibile con “due intere pagnotte”) (con una montagna di burro, miele e mascarpone)”.

Persino Thorin fu rifocillato con del pane dagli elfi che lo imprigionarono.

Nel Signore degli Anelli i viandanti, Frodo, Sam e Pipino, mangiano pane bianco (notare, non integrale) sotto le stelle assieme agli elfi di Gildor, nella casa di Tom Bombadil e nell’affollata locanda del Puledro Impennato (“Cavallino inalberato“, NT) serviti da un tremendamente affaccendato Omorzo Cactaceo (“Omorzo Farfaraccio“, NT) e dai suoi aiutanti Nob e Bob.

Bilbo Baggins è seduto accanto a una ciotola con del solo pane quando incontra nuovamente Frodo a Gran Burrone (“Valforra“, NT).

Anche gli orchi hanno del pane (“rancido e grigio”) con sé durante la corsa con Pipino e Merry nelle pianure di Rohan e lo lanciano ai prigionieri per farli continuare a correre.

C’è del pane a Minas Tirith e nelle dispense di Saruman a Isengard, e il pane manca moltissimo a Sam (oltre alle patate) quando prepara lo stufato di coniglio lungo la strada verso Monte Fato (per fortuna, più tardi, Faramir donerà loro molte provviste, fra cui anche del buon pane fresco).

Se c’è pane, c’è farina e se c’è farina ci deve essere un modo per produrla. Poco viene detto circa la produzione agricola nella Terza Era, ma gli hobbit vengono descritti come un popolo molto attaccato alla terra che coltivano con amore e rispetto: “Il popolo hobbit è discreto e modesto, ma di antica origine, meno numeroso oggi che nel passato; amante della pace, della calma e della terra ben coltivata, il suo asilo preferito era una campagna scrupolosamente ordinata e curata” (dal prologo del Signore degli Anelli).

Sappiamo quindi che erano dediti all’agricoltura e che producevano ciò che serviva loro per sopravvivere (non siamo a conoscenza se esportassero generi alimentari verso altre regioni). E che passavano il loro tempo a coltivare…e a mangiare.

C’è un mulino sotto la Collina, a Hobbiville (“Hobbiton“, NT), gestito dalla famiglia Sabbioso (“Sabbiaiolo“, NT) e probabilmente molti altri mulini erano sparsi nei villaggi della Contea. Famoso fu l’anno 1420 (Calendario della Contea) che vide il grano (e l’orzo) crescere ovunque grazie anche al risanamento della Contea compiuto da Sam Gamgee con la polvere magica donatagli da Dama Galadriel.

Ma il grano cresceva rigoglioso anche nelle campagne di Rohan e, nel passato, ai tempi delle Entesse, quando attraversarono il grande fiume per prosperare nella terra che poi divenne sterile e fu detta le “Terre Brune”.

Ne “Lo Hobbit” si parla di farina, donata da Beorn ai nani e a Bilbo. Si presume quindi che la compagnia avesse il modo di cuocere questa farina durante il viaggio, forse per fare delle preparazioni non lievitate diverse dal pane. 

Ma l‘uso dei cereali in generale era sicuramente preponderante nella Terra di Mezzo.

Tratto da “L’Atlante Nutrizionale della Terra di Mezzo

La Nota Nutrizionale

I popoli della Terra di Mezzo ignoravano cosa fosse l’indice glicemico, l’insulina e i trasportatori GLUT4 e vivevano lo stesso. E pure molto bene a quanto ci è dato di sapere analizzando il Libro Rosso dei Confini Occidentali.

Avevano effettivamente qualche problema con i draghi, gli orchi e altre creature di Morgoth, ma la loro glicemia era a posto.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “Pane (bread)”

(…)I popoli della Terra di Mezzo ignoravano cosa fosse l’indice glicemico, l’insulina e i trasportatori GLUT4 e vivevano lo stesso. E pure molto bene a quanto ci è dato di sapere analizzando il Libro Rosso dei Confini Occidentali.
Avevano effettivamente qualche problema con i draghi, gli orchi e altre creature di Morgoth, ma la loro glicemia era a posto (…)

Peccato che siano frutto di fantasia. Tutti.

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