Cosa si intende VERAMENTE quando si afferma che un alimento è cancerogeno? Nella percezione comune (anche perché spesso siamo male informati dai media) tendiamo a farci un’idea “tutto o nulla” dell’alimento incriminato e di solito lo eliminiamo dalla nostra alimentazione come se anche solo la sua vista potesse procurarci di certo la malattia.
Di norma i cibi che riteniamo buoni o cattivi rientrano in una “cornice” cognitiva che ci siamo già creati in precedenza, una sorta di recinto all’interno del quale mettiamo tutte le nostre convinzioni, tutto ciò che ci fa star bene perché la abbiamo sempre pensata così. La nostra visione del mondo insomma. Una specie di zona sicura che rispecchia le nostre idee preconcette, che magari può anche essere sbagliata, ma che è estremamente difficile da scardinare perché mantenere lo status quo rilassa, cambiare opinione crea ansia.
Ma in nutrizione (come in un sacco di altri campi) non è tutto bianco o nero, esistono molte aree grigie, molte sfumature.
E così è quando si parla di alimenti cancerogeni.
Lo IARC l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha prodotto nel tempo (per la precisione dal 1971) delle liste di sostanze per le quali si sono accumulati studi di laboratorio su animali o epidemiologici sull’uomo.
A seconda della forza delle evidenze di tali studi, le sostanze vengono classificate in quattro gruppi:
- Gruppo 1: agenti sicuramente cancerogeni per l’uomo (circa 113 sostanze).
- Gruppo 2A: agenti probabilmente cancerogeni per l’uomo (66 sostanze)
- Gruppo 2B: agenti possibili cancerogeni per l’uomo (circa 265 sostanze)
- Gruppo 3: agenti non classificabili come cancerogeni per l’uomo (circa 505 sostanze)
E poi c’è la maggior parte dei composti (milioni) che ingeriamo ogni giorno che non è neppure stata studiata! O che magari è “sotto osservazione” e ancora non entra in classifica per la scarsità degli studi sull’uomo. Fra questi, moltissimi saranno certamente cancerogeni ma ancora non lo sappiamo.
È importante capire che i gruppi IARC NON vanno considerati come gruppi di rischio. Le sostanze presenti nel gruppo 1 non sono cancerogeni più potenti di quelle del gruppo 2. È solo che per il gruppo 1 ci sono molti più studi e più robusti che ne dimostrano la cancerogenicità. Allo stesso modo all’interno di uno stesso gruppo due sostanze prese a caso non hanno la medesima “forza” nel produrre un danno tumorale. Una potrebbe essere un cancerogeno più debole di un’altra. Stanno nello stesso raggruppamento solo perché entrambe sono state studiate per molto tempo e più approfonditamente.
Ed è per questo motivo che esistono in commercio anche sostanze appartenenti al gruppo 1: il fatto di ingerire tali sostanze non significa assolutamente che l’insorgenza di un tumore sarà certa, ma che il rischio (la probabilità) sarà tanto più elevato quanto più spesso e in elevati dosaggi consumeremo tale composto! Ma ogni sostanza possiede una SUA frequenza di esposizione e un SUO dosaggio limite al disopra del quale si rischia di più.
Il tutto si riassume nel motto “è la dose (e la frequenza) che fa il veleno“.
Facciamo qualche esempio:
- Il fumo di tabacco è nel gruppo 1, tutti sanno che è un fattore causale per il cancro al polmone, ma certamente per chi riuscisse fumarsi una sigaretta alla settimana l’aumento del rischio sarebbe molto basso.
- Il vino (anche quello rosso si) contiene un cancerogeno del gruppo 1, l’etanolo. Ma un piccolo bicchiere di vino a pasto (se non si hanno particolari fattori di rischio) non aumenta significativamente il rischio tumorale.
- Anche la carne trasformata (salumi, carni in scatola, wurstel ecc.) è stata recentemente inserita nel gruppo 1, ma anche qui si deve valutare dose e frequenza di consumo.
- I fumi della frittura, la acril0amide e la acroleina che si formano quando si frigge, stanno nel gruppo 2A. Probabile cancerogeno per l’uomo. Una frittura ogni tanto non si nega a nessuno però.
- Il caffè contiene limonene, cancerogeno per i ratti.
- Il basilico, metileugenolo. Idem come sopra.
- Molta frutta e verdura contiene sostanze “strane”. Per esempio le poliammine nell’arancia. Non per questo dobbiamo smettere di mangiare arance.
- La cottura ad alte temperature produce composti cancerogeni. Ma non si muore se si mangia una grigliata ogni tanto.
- L’olio di palma attualmente non rientra in nessuna lista. 😉
L’elenco potrebbe continuare a lungo perché un sacco di sostanze hanno queste caratteristiche. Dato che siamo continuamente esposti a sostanze potenzialmente cancerogene, non ha senso preoccuparci di tutto ciò che ingeriamo.
Sarà molto difficile introdurre troppo basilico per molto tempo nella nostra dieta, ma bisogna tener conto che sarà molto più facile esagerare con i salumi o col vino.
Quindi, semmai dobbiamo concentrarci su ciò che possiamo rischiare di introdurre in alte dosi e per molto tempo e che è stato condannato in terzo grado dalla scienza. I semplici sospettati e addirittura i non raggiunti neppure da un avviso di garanzia, non devono farci paura.
Una cosa curiosa su cui riflettere: siamo molto più esposti a agenti cancerogeni di origine naturale, ma abbiamo più paura di quelli sintetizzati chimicamente dall’uomo. Non c’è una ragione logica o scientifica per questa cosa, ma è un moto istintivo. I pesticidi ci fanno più paura dell’alcol nonostante siamo molto più esposti a quest’ultimo. O ai salumi.
Il messaggio pratico da portare a casa?
Variate spesso le vostre scelte a tavola per minimizzare l’assunzione di prodotti potenzialmente pericolosi. Evitate gli integratori se non c’è necessità. Non fumate. Se vi piace bere alcolici, bevete poco, molto poco, altrimenti evitate perche il vino non fa bene come abitudine. Non esagerate con il consumo di carni e state attenti a non carbonizzare gli alimenti (sopratutto quelli animali). Basate la vostra alimentazione su cibi di derivazione vegetale e cercate di non ingrassare e di fare movimento….si questo non viene mai sottolineato abbastanza: ingrassare ed essere sedentari è cancerogeno.
Riferimenti
http://monographs.iarc.fr/ENG/Preamble/index.php
http://monographs.iarc.fr/ENG/Classification/
http://www.airc.it/prevenzione-tumore/per-tutti/codice-europeo-contro-il-cancro/
2 risposte su “Questo cibo è cancerogeno”
Ottimo articolo!
P.S. In una recente review era riportato che – spannometricamente – per il 50% delle sostanze di sintesi e per il 50% delle sostanze naturali erano emersi – in determinate condizioni sperimentali – chiari indizi di cancerogenicità.
Non conosco lo studio, ma siamo di sicuro più esposti alle sostanze naturali 🙂