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Stressare i dati

(riflessioni per un sano esame di… scienza e coscienza)

In nutrizione non si possono quasi mai fare studi randomizzati e controllati (RCT), il gold standard degli studi scientifici.

Allora ci si accontenta degli studi osservazionali, che però presentano molti difetti e non dimostrano relazioni causali ma solo correlazioni statistiche.

Oltre a ciò ci si può imbattere anche in altre problematiche. Una tra queste, è la *maniera* con cui vengono analizzati i dati.

Ci sono molti modi (tutti corretti) per analizzare i dati ottenuti dagli studi osservazionali

Uno studio recente ne ha utilizzati ben 70. La questione verteva sulla analisi della relazione tra consumo di un alimento “pippo” e il legame con la mortalità per tutte le cause.

I ricercatori hanno hanno stressato i dati combinando assieme i 70 modi per farlo e ottenendo un numero enorme di risultati diversi.

Si sono allora “limitati” a sceglierne solo 1208. Hanno poi messo tutto in un grafico. Lo so, la figura si vede male, ma ogni riga verticale è un “modo” di interpretare i risultati.

Il colore blu indica una “protezione”, una riduzione della mortalità, il rosso indica un aumento, il grigio sono risultati non statisticamente significativi.

N.B

Questi NON sono risultati di studi *diversi*, ma risultati derivanti da *modi* di analizzare gli *stessi* dati di *uno* studio.

La morale è che i ricercatori possono SCEGLIERE di usare un metodo o un altro quando devono dare una risposta a un quesito. A seconda di quello che scelgono (in buona fede o meno, perchè ci sta pure la scelta spinta da un desiderio o una intenzione di fornire un certo risultato) la risposta può essere positiva, negativa o neutra.

E questo però poi si riflette sulle raccomandazioni che vengono date a noi che mangiamo.

Ho scelto (anche io) di non dirvi quale alimento fosse l’oggetto dello studio, perchè non importa saperlo.

Il post serve solo a mettere in guardia sul fatto che le cose “troppo precise” in nutrizione non è il caso di dirle nè di suggerirle.

Ci sono certamente indicazioni ormai confermate e solide, ma sono “ampie”: avere una dieta prevalentemente vegetale per esempio.

Non: la cicoria vi farà vivere 120 anni e il cavolo nero 119… ma se abbinato alla curcuma allora 119,7. La nutrizione di precisione e i medici “funzionali” lasciamoli nel loro brodino ego riferito.

Ci siamo capiti: poche cose sono certe in nutrizione.

1. Mantenere un peso sano

2. Fare attività fisica costante

3. Avere una dieta a prevalenza vegetale

Questo ci aiuta, per quanto possibile, a ridurre il rischio di ammalarci e vivere più a lungo.

https://www.jclinepi.com/article/S0895-4356(24)00033-7/fulltext#gr2

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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