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Alimentazione e salute Studi scientifici

Carne e diabete: quella associazione che non ti aspetti

Studi di alta qualità hanno mostrato un legame tra consumo di carni rosse e trasformate e rischio di diabete tipo 2.

Consumatori abituali di queste carni hanno una glicemia e una insulinemia mediamente più elevata

E’ possibile che questo sia legato al sovrappeso: altri studi correlano positivamente il consumo di carne con il rischio maggiore di sovrappeso e il sovrappeso aumenta il rischio di diabete.

E’ peraltro possibile trovare anche altre spiegazioni: l’eccesso di sodio legato all’abuso di carni trasformate può indurre disfunzione microvascolare e aumentare la incidenza di diabete. Il ferro eme della carne ha forti capacità ossidative che potrebbero danneggiare le cellule pancreatiche. Infine la carne (e i suoi metodi di cottura spinti) presentano quantità elevate di prodotti avanzati di glicazione (quelli che si formano con la reazione di Maillard tanto ricercata, per fare un esempio) che presentano azione infiammatoria che può aumentare il rischio di diabete.

Per inciso, chi consuma cereali integrali riscontra una bassa incidenza di diabete

Insomma non sono “i carboidrati” in assoluto a fare male, ma semmai uno stile di vita non corretto, poca attività fisica, sovrappeso, abitudine al fumo, elevato consumo di alimenti animali, zuccheri e bevande zuccherate.

La dieta mediterranea protegge.

Aggiornamento: nitrati, nitriti e rischio diabete. In questo studio (https://v.gd/gIXcKt) si è trovato un rischio maggiore di diabete in coloro che assumono un eccesso di nitrati e nitriti, ma solo se utilizzati come additivi nelle carni trasformate. Nessuna associazione invece per queste sostanze se consumate all’interno di vegetali come evidenziato anche da quest’altro lavoro: https://v.gd/xhcFNk in cui si conferma che i vegetali consumati freschi non pongono rischi di salute in generale, mentre il contenuto di nitrati e nitriti aumenta nella frittura (che quindi va limitata).

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6607211/?report=classic

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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