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Alimentazione e salute Studi scientifici

Carne e diabete: quella associazione che non ti aspetti

Studi di alta qualità hanno mostrato un legame tra consumo di carni rosse e trasformate e rischio di diabete tipo 2.

Consumatori abituali di queste carni hanno una glicemia e una insulinemia mediamente più elevata

E’ possibile che questo sia legato al sovrappeso: altri studi correlano positivamente il consumo di carne con il rischio maggiore di sovrappeso e il sovrappeso aumenta il rischio di diabete.

E’ peraltro possibile trovare anche altre spiegazioni: l’eccesso di sodio legato all’abuso di carni trasformate può indurre disfunzione microvascolare e aumentare la incidenza di diabete. Il ferro eme della carne ha forti capacità ossidative che potrebbero danneggiare le cellule pancreatiche. Infine la carne (e i suoi metodi di cottura spinti) presentano quantità elevate di prodotti avanzati di glicazione (quelli che si formano con la reazione di Maillard tanto ricercata, per fare un esempio) che presentano azione infiammatoria che può aumentare il rischio di diabete.

Per inciso, chi consuma cereali integrali riscontra una bassa incidenza di diabete

Insomma non sono “i carboidrati” in assoluto a fare male, ma semmai uno stile di vita non corretto, poca attività fisica, sovrappeso, abitudine al fumo, elevato consumo di alimenti animali, zuccheri e bevande zuccherate.

La dieta mediterranea protegge.

Aggiornamento: nitrati, nitriti e rischio diabete. In questo studio (https://v.gd/gIXcKt) si è trovato un rischio maggiore di diabete in coloro che assumono un eccesso di nitrati e nitriti, ma solo se utilizzati come additivi nelle carni trasformate. Nessuna associazione invece per queste sostanze se consumate all’interno di vegetali come evidenziato anche da quest’altro lavoro: https://v.gd/xhcFNk in cui si conferma che i vegetali consumati freschi non pongono rischi di salute in generale, mentre il contenuto di nitrati e nitriti aumenta nella frittura (che quindi va limitata).

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Aggiornamento2: un nuovo lavoro (2023).

I ricercatori hanno scoperto che il consumo di carne rossa, compresa quella lavorata e non trasformata, era fortemente associato ad un aumento del rischio di diabete di tipo 2. I partecipanti che mangiavano più carne rossa avevano un rischio maggiore del 62% di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelli che ne mangiavano meno. Ogni porzione giornaliera aggiuntiva di carne rossa lavorata era associata a un rischio maggiore del 46% di sviluppare il diabete di tipo 2 e ogni porzione giornaliera aggiuntiva di carne rossa non trasformata era associata a un rischio maggiore del 24%.

I ricercatori hanno anche stimato i potenziali effetti della sostituzione di una porzione giornaliera di carne rossa con un’altra fonte proteica. Hanno scoperto che la sostituzione di una porzione di noci e legumi era associata a un rischio inferiore del 30% di diabete di tipo 2, mentre la sostituzione di una porzione di latticini era associata a un rischio inferiore del 22%.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6607211/?report=classic

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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