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Chi fa ricerca è DIVERSO da chi fornisce consigli nutrizionali alla popolazione (esempio classico: il consumo di uova)

Chi fa ricerca è DIVERSO da chi fornisce consigli nutrizionali alla popolazione

Esempio classico: il consumo di uova, che tanto va di moda oggi.

Ultimamente ci si è messo pure Jovanotti, non contento di disastrare le spiagge…

I ricercatori devono rispondere a UN quesito specifico (per esempio: “le uova aumentano il rischio di malattie cardiovascolari? e in che misura?”). Fine. A loro non interessa altro.

I redattori delle linee guida destinate alla popolazione hanno uno scopo differente: mettere insieme TUTTE le maggiori evidenze scientifiche trovate dai ricercatori, bilanciandole in modo tale da fornire consigli che tengano conto dell’equilibrio GLOBALE della dieta (quindi NON SOLO di quello specifico quesito a cui rispondono i ricercatori).

Infatti non esistono solo le calorie e i macronutrienti (proteine, carboidrati e grassi), ma ci sono anche l’acqua, la fibra e i micronutrienti e si deve fare in modo che, “semplicemente mangiando”, si mettano d’accordo i fabbisogni di 12 vitamine e 15 minerali, senza rischiare carenze.

Siccome non esiste l’alimento completo che apporti in un colpo solo tutti i nutrienti nelle corrette quantità che ci servono, è necessario variare l’alimentazione per far “incastrare” tutti questi elementi.

Inoltre, non esistono solo i rischi legati alle malattie cardiovascolari, ma anche quelli collegati ad altre patologie come quelle tumorali, diabete, osteoporosi, obesità ecc.

Infine ci sono anche considerazioni di tipo ambientale da considerare.

Capite bene che tutto questo è un tantino complesso.

Ecco perchè gli studi singoli non hanno “autorità” per diventare consigli pratici.

Per tornare all’esempio delle uova, se gli studi ci dicono che anche venti/trenta uova a settimana non aumentano il rischio di infarti, questo dato va integrato.

Infatti:

1. non esistono solo gli infarti (per esempio, un consumo eccessivo di uova aumenta il rischio tumorale)

2. se mangio venti uova a settimana l’equilibrio generale della dieta si sballa: o le mangio AL POSTO di altro (e allora perdo nutrienti che “l’altro” possiede ed eccedo con altri nutrienti che stanno nelle uova) oppure le mangio OLTRE al resto e allora eccedo con calorie e tutto il resto, alterando comunque l’equilibrio.

Ecco perchè alla fine si dice “circa 4 uova a settimana”.

Insomma, non date retta a quei pazzi (seppur medici o affini) che prendono UNO studio e lo trasportano a livello di consiglio, suggerimento, raccomandazione, ignorando l’equilibrio globale e magari denigrando le linee guida.

Mangiare sano è semplice, ma “sotto al cofano” c’è tanta complessità.

Le raccomandazioni delle linee guida, una volta capite, si mettono in atto facilmente, però per arrivare a costruirle c’è voluto un grande lavoro sottostante.

Poi ognuno è libero sotto il sole, le linee guida vogliono solo aumentare la consapevolezza, sono un’opera caritatevole che si può rifiutare.

Ma come non rifiutereste un milione di euro perchè vi cambierebbe la vita, così non dovreste rifiutare i consigli delle Linee Guida perchè potrebbero fare altrettanto e, come si dice…quando c’è la salute…

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

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