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Fattori di rischio cardiovascolare legati allo stile di vita alimentare (un Bignami)

(Alcuni di questi fattori sono anche, più o meno fortemente, condivisi con un aumentato rischio tumorale e metabolico)

  1. Un sottostante, prolungato stress ossidativo (eccesso di radicali liberi) e infiammatorio (eccesso cronico di mediatori della infiammazione)
  2. Ipertensione arteriosa
  3. Dislipidemia, in particolare un elevato colesterolo totale, un rapporto LDL/HDL elevato e ipertrigliceridemia
  4. Alterazioni del metabolismo del glucosio: un iperglicemia e iperinsulinemia croniche
  5. Sovrappeso e obesità come fattori di rischio a sé stanti, ma anche come causanti le condizioni sopra menzionate

Fattori dietetici che riducono lo stress ossidativo:

  1. Evitare un eccesso energetico: mantenere un peso corretto (basso livello di grasso viscerale)
  2. Limitare il consumo di grassi cotti ad elevate temperature, cibi grigliati, affumicati e fritti, soprattutto di origine animale
  3. Evitare un introito eccessivo di grassi polinsaturi (come quelli presenti nei cibi processati)
  4. Evitare un introito esagerato di minerali pro-ossidanti come il ferro (in particolare il ferro “animale”: salumi quasi zero)
  5. Dieta ricca di frutta e verdura e alimenti vegetali integrali

Fattori dietetici che riducono l’infiammazione:

  1. Evitare un eccesso energetico: mantenere un peso corretto (basso livello di grasso viscerale)
  2. Tenere basso lo stress ossidativo (punti precedenti)
  3. Mantenere un adeguato rapporto omega6/omega3 (poca carne, più pesce, alimentazione a prevalenza vegetale)
  4. Pochi grassi saturi e grassi trans (poca carne, dolci, alimenti processati)
  5. Avere un ambiente microbico intestinale sano (dieta vegetale, eventuali cibi fermentati) 

Fattori dietetici che prevengono l’ipertensione:

  1. Evitare un eccesso energetico: mantenere un peso corretto (basso livello di grasso viscerale)
  2. Evitare un eccesso di sodio (pochissimi salumi, alimenti processati)
  3. Adeguato introito di potassio, magnesio e calcio (vegetali, latte o yogurt  o bevande vegetali)
  4. Adeguato rapporto omega6/omega3
  5. Evitare il più possibile gli alcolici

Fattori dietetici che prevengono la dislipidemia:

  1. Evitare un eccesso energetico: mantenere un peso corretto (basso livello di grasso viscerale)
  2. Limitare i grassi saturi e quelli trans (poca carne, dolci, alimenti processati)
  3. Adeguata assunzione di grassi monoinsaturi (es. olio di oliva extravergine)
  4. Adeguato rapporto omega6/omega3
  5. Dieta ricca in fibre (alcune come i betaglucani, particolarmente efficaci, ma bene tutta la fibra)

Fattori dietetici che mantengono un corretto metabolismo del glucosio:

  1. Evitare un eccesso energetico: mantenere un peso corretto (basso livello di grasso viscerale)
  2. Limitare i grassi saturi e quelli trans (poca carne, dolci, alimenti processati)
  3. Dieta a base prevalente di cereali integrali e ricca di fibre. Moderare dolci e cereali raffinati

A questi elementi si aggiunga: attività fisica costante e moderata (non eccessiva), astensione dal fumo, sonno regolare. 

Nota: rileggere bene e notare come al primo posto ci sia sempre l’eccesso di energia e come da nessuna parte sia indicato un alimento particolare da evitare o preferire o una particolare “procedura” (come mangiare il pane raffermo o il fritto funzionale) o dieta (visto che l’aspetto più importante è la adeguatezza energetica tutte le diete che aiutano a rientrare nel peso corretto vanno bene, ma per rispettare gli altri punti elencati, alla fine viene fuori solo una cosa, il modello mediterraneo). 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC10386903/#B54

https://www.ahajournals.org/doi/10.1161/CIRCULATIONAHA.115.020406

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

6 risposte su “Fattori di rischio cardiovascolare legati allo stile di vita alimentare (un Bignami)”

Salve, ringraziandola per il fantastico sunto che tutti dovrebbero leggere, le chiedo in che modo vede il pesce in scatola (sgombro, salmone, tonno, tutti al naturale), poiché risulta molto comodo e disponibile, oltre che ricco di omega 3 (perlomeno i primi due) e proteine (sazianti quindi) per la dieta di moltissime persone.

Buongiorno Sommo, ho letto (gli autori sono medici specializzati in nutrizione vegetale) che negli adulti sarebbe da limitare l’uso di grassi da condimento, compreso l’olio EVO, preferendo invece grassi integrali (olive, frutta secca, semi oleosi) perché insieme ai grassi apportano fibre, proteine e importanti micronutrienti (come calcio, selenio, ecc.). Cosa ne pensi al riguardo? Grazie come sempre..

Penso che in una alimentazione equilibrata ci sta sia l’una che l’altra cosa. Leggiti le linee guida. Certe affermazioni non hanno senso.

Ovvio che in una alimentazione totalmente vegana bisognerà avere più attenzioni all’introito di alcuni nutrienti e quindi la frutta secca è importante ma questo non vuol dire eliminare l’olio. Non ha senso alcuno.

Sì in effetti me lo
chiedevo perché ormai la mia alimentazione è quasi del tutto vegetale e probabilmente devo aumentare un po’ il consumo
di frutta secca (al momento ne consumo tra i 15 e i 20 grammi al
giorno).
Grazie per la risposta, che oltre a tutto, è sempre di buon senso

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