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Il lattosio di Natale

In Italia circa il 50% della popolazione ha una ridotta capacità di digerire il lattosio

Ma essere “mal-digestori” di lattosio NON significa essere intolleranti.

“Intolleranza è quando sintomi appaiono” come direbbe Boskov.

La stragrande maggioranza delle persone (90% circa) non ha sintomi finché non introduce in una botta sola 12g o più di lattosio (circa 250g di latte o più).

Il 10% che resta, ha sintomi anche con quantità inferiori (per esempio con 5g e in rarissimi casi anche con 1g).

Ma le cose si complicano, perchè “sintomi essere pure quando intolleranza non c’è”.

Si stima che il 15-30% di coloro che riferiscono sintomi legati al consumo di lattosio…non è intollerante o addirittura non ha neppure carenza di lattasi (perciò sta in quel 90% del 50% o addirittura sta nell’altro 50% della popolazione).

I sintomi riferiti non sono inventati, ma possono derivare da altro (intestino irritabile, allergia alle proteine del latte, condizioni come la SIBO o la celiachia e anche all’effetto nocebo).

In particolare l’effetto nocebo può derivare da aspettative errate, stress o ansia e messaggi allarmistici che demonizzano specifici alimenti.

Capite bene che la cosa è complessa, ma che alla fine della fiera sono molte le persone che evitano il lattosio inutilmente e che ne hanno paura su basi errate.

Io vi dico solo: provate. Evitare alimenti con minime quantità di lattosio è totalmente inutile.

Esempio: il panettone.

In generale, per un panettone classico da 1 kg, si utilizzano circa 150-200 g di burro.

100g di burro hanno in media (esagerando) 1g di lattosio.

Quindi un intero panettone contiene 2g di lattosio. Facciamo 5 considerando panettoni con latte o panna aggiunti.

Una fetta da 100g contiene 0,5g di lattosio.

Solo una miserrima fetta di persone realmente intolleranti e intolleranti GRAVI può “sentire” queste quantità (saranno 3 al mondo).

Se la “sentono” più persone allora NON è legato al lattosio.

Nota: ho sentito dire che il lattosio “si accumula” e produce intolleranza nel tempo….questa è una minchiata totale. Cioè non è vero che mangi 1g di lattosio oggi, 3 domani e 2 dopodomani poi avrai i sintomi dopo 4 giorni. NO FALSO.

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

3 risposte su “Il lattosio di Natale”

Buongiorno Dr. Bernardini c’è un passaggio che non capisco, quando scrive delle possibili cause dei sintomi avvertiti nomina anche la celiachia che per quanto ne so è un’ allergia al glutine ma nel latte, che io sappia non c’è n’è. Sta forse parlando del prodotto finito ( il pandoro dell’ esempio) piuttosto che del lattosio? Grazie se vorrà rispondermi.

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