Categorie
Alimentazione e salute Alimenti

Una visione di insieme

Per ridurre il rischio delle grandi malattie non trasmissibili moderne, 3 sono i pilastri:

1. Dieta
2. Attività fisica
3. Benessere mentale

immagine tradotta

Nell’immagine, evidenziati nei rettangoli rossi ci sono i nostri comportamenti, ciò che possiamo mettere in atto con le nostre scelte (a parte l’inquinamento).

Notate come gran parte dei fattori modificabili hanno un fulcro comune: la riduzione della adiposità centrale (che si riflette sulla circonferenza vita).

Mangiar meno (restrizione calorica, quando serve), facendo molto movimento (per lo più aerobico, ma non solo), riduce la pancia e questo riduce l’infiammazione, la resistenza insulinica, il colesterolo, i trigliceridi, la pressione, lo stress ossidativo e aumenta l’espressione di un microbiota buono.

Offerta speciale: 7 per 1.

La voce “restrizione proteica” è relativa al tipo di esercizio che si fa: vuol dire “non esagerare rispetto a quel che serve a seconda di quel che si fa”, non vuol dire “poche proteine in assoluto”. Come per le calorie insomma.

Sul versante qualitativo della dieta come vedete siamo sempre lì: poco sale, molta fibra (cereali integrali, frutta, verdura), meno grassi saturi (meno carne, dolci e prodotti lavorati), più mono (olio di oliva da noi) e polinsaturi (frutta secca, semi e pesce) e più cereali e vegetali freschi (sostanze fitochimiche). La riduzione degli aminoacidi ramificati (BCAA) vuole solo dire: poca, pochissima carne e salumi.

Nota: non c’è scritto da nessuna parte “eliminare i carboidrati” o che lo zucchero è cagione di ogni male.

Se aggiungiamo niente fumo e alcol andiamo nel complesso a ridurre la possibilità di incorrere nelle malattie “rosse” (cardiovascolari e neurodegenerative), in quelle respiratorie croniche (BCPO) e nei tumori.

A me mi frega la nefropatia cronica che, da sola, va ad incrementare tutta la roba rossa. 🙂

La parte del benessere mentale, la prendo per buona, non ho sufficienti competenze, ma compassione, arte, filosofia e spiritualità male non fanno.

Io aggiungo: leggere Tolkien e avere un gatto (o un cane).

E non mangiare porridge. Ovviamente.

https://academic.oup.com/eurheartj/article/45/13/1094/7516124?login=false

Condividi...

Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

4 risposte su “Una visione di insieme”

cane ok, gatto anche, porridge ovviamente.
Ma alla seconda frase di Pdor, figlio di Kmer, mi passa tutto l’entusiasmo

🙁

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.