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Il percorso diagnostico nella sensibilità al glutine non celiaca (NCGS)

Cos’è la NCGS?

Un certo numero di persone (ignoto, ipotizzabile attorno al 6% della popolazione), a contatto con alimenti che contengono glutine (ma non è detto che sia il glutine il problema) presenta una serie di sintomi quali dolori addominali, stanchezza, emicrania, eczema, mente annebbiata senza che siano affetti da celiachia o da allergia al grano.

Quali sono le cause della NCGS?

Le cause sono ignote, ma il disturbo NON è una reazione autoimmune come la celiaca o una reazione allergica come l’allergia al grano, anche se pare coinvolto il sistema immunitario in qualche maniera.

Sia gli inibitori dell’amilasi/tripsina (ATI) che i FODMAPs (tutte sostanze presenti nei cereali come il grano, ma non solo), potrebbero avere un ruolo nell’insorgenza dei sintomi della NCGS ed è difficile scorporare questi effetti da quelli del glutine (è quindi più corretto parlare di sensibilità al grano).

Inoltre esiste anche una sovrapposizione con la sindrome dell’intestìno irritabile il che complica ulteriormente il problema.

La permeabilità intestinale nelle persone affette da NCGS è INTEGRA, al contrario dei celiaci. Non ci sono segni di danno delle giunzioni tra cellula e cellula tipiche della sindrome dell’intestino “gocciolante” (https://www.gabrielebernardini.it/leaky-gut-syndrome-lgs-sindrome-dellintestino-gocciolante/), come confermato dal fatto che l’espressione delle claudine (le proteine che tengono “insieme” le cellule dell’epitelio intestinale), è elevata.

Non conoscendo le cause, la diagnosi di NCGS si può fare solo PER ESCLUSIONE.

Di seguito descrivo brevemente il percorso diagnostico basato sul consenso scientifico:

1. Il paziente arriva dal medico (non dal biologo o dal dietista o dall’erborista) e lamenta i disturbi descritti sopra (che devono essere quelli e non altri). Per iniziare il percorso diagnostico NON SI DEVE rinunciare al glutine per almeno 6 settimane (si potrebbe essere celiaci e non venire diagnosticati).

2. Si deve escludere la celiaca: occorre perciò fare tutta la batteria di test anticorpali ed eventualmente anche la biopsia dei villi intestinali (quindi si fa una gastroscopia).

3. Si deve escludere l’allergia al grano: si cercano le igE, si fa un prick test e si cerca di evidenziare una reazione allergica al grano

4. Se tutto è negativo si passa alla dieta di esclusione che deve durare 6 settimane minimo con una valutazione standardizzata della eventuale riduzione dei sintomi (tramite questionario).

5. Passato questo periodo di tempo si reintroduce il glutine e si osserva se ricompaiono i sintomi. Se entro due giorni i sintomi tornano a presentarsi si ipotizza la NCGS MA non è finita qui.

6. Per la diagnosi definitiva ci vorrebbe un test di provocazione orale classico (in doppio cieco o cieco semplice), ma prima di farlo si deve sospendere l’introduzione di glutine per qualche giorno. Poi si somministra un placebo o il glutine per una settimana, si fa quindi un periodo di alimentazione senza glutine per una settimana ancora (wash out) e si riprende la sperimentazione per altri 7 giorni. Finché si arriva alla diagnosi finale o meno.

Anche saltando la fase finale fatevi i vostri conti e alzate la mano se avete avuto un percorso diagnostico di questo tipo o se avete solamente sospeso il glutine per conto vostro o facendo due chiacchiere con l’esperto di turno.

La NCGS è ancora una entità patologica fumosa e non completamente chiarita. C’è di mezzo anche un effetto nocebo dimostrato in una buona percentuale dei casi e l’avversione al glutine con conseguente eliminazione dalla dieta non è giustificata se non in piccola parte.

Il glutine non è infiammatorio e non va tolto senza criterio, perché si rischiano carenze nutritive ben più importanti, un costo economico maggiore e una limitazione della socialità.

https://bmcmedicine.biomedcentral.com/…/1741-7015-10-13

https://www.mdpi.com/2072-6643/7/6/4966

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23648697

http://www.biomedcentral.com/1741-7015/10/13

http://www.forbes.com/…/non-celiac-gluten-sensitivity

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7788993/

https://www.drschaer.com/it/institute/a/definizione-sensibilita-al-glutine-non-celiaca

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

6 risposte su “Il percorso diagnostico nella sensibilità al glutine non celiaca (NCGS)”

i miei sintomi :
Se mangio la pasta può capitarmi che mi venga sonnolenza o che mi venga diarrea o al contrario stipsi o ancora può capitarmi che l’addome mi diventi tipo pietra e vedo la lingua sollevarsi. In pratica ho fatto i test per le allergie alimentari e non sono celiaca praticamente tuuto negativo, so bene se che sono sotto stress o se mi arrabbio l’intestino mi si chiude e rischio di non andare al bagno x giorni, quando ero adolescente mi dissero che avevo il colon irritabile. Altra cosa ben più terribile che mi ha portato a eliminare del tutto il glutine è stato il fatto che qualche anno fa mi venne una disfalgia diagnosticata dall’ororino che ha trovato la saliva in fondo con un endoscopio , ho fatto il test con pasto barietato e non hanno trovato nulla, il mio problema più grande quando iniziano i sintomi è che l’addome mi diventa duro e mi sento soffocare… se qualcuno potesse aiutarmi xchè così non riesco più a vivere e a mangiare, quando sono fuori con amici o con il mio compagno la domanda è sempre la stessa e adesso che posso mangiare… sono giovane non anziana e sto così…Grazie

Buongiorno dott. Bernardini,
per poter escludere l’allergia al grano lei fa riferimento, tra l’altro, a un prick test. Potrei conoscere il suo parere in merito ai test ALEX2? In particolare, ma non solo, per grano e lattosio.
Sono test oggi molto pubblicizzati e sembra molto interessante che diano indicazioni su decine (o centinaia) di allergeni con un semplice prelievo.
Sembra fin troppo facile…

Grazie, anche per il lavoro di divulgazione che svolge su Instagram.

Saluti

io non sono un allergologo e quindi non conosco profondamente i test diagnostici ma so che i testi di primo livello sono quelli cutanei e poi dopo in caso di dubbi si va sul sangue cercando le immunoglobulineE. Questo è un test nuovo che non ho idea se sia validato o meno. Direi che però prima di spendere 300 euro per una cosa a tappeto sia mneglio fare i normali prick test e sentire dopo cosa dice l’allergologo.

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