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La Befana, il metabolismo delle proteine e…della monetina! – Terza Puntata

Maes – Vecchia che dorme

Terza e ultima parte, dove vedremo in poche parole che fine fanno le proteine del latte, delle uova, della farina della ormai famosa Focaccia della Befana. Qui e qui trovate la prima e seconda parte di tutta la… digestione.

Digestione e assorbimento delle proteine

Le proteine che compongono la nostra torta dell’epifania subiscono una prima digestione nello stomaco ad opera dei succhi gastrici e di un enzima detto pepsina. In seguito la digestione prosegue nel primo tratto dell’intestino. A questo livello il pancreas produce i precursori degli enzimi che serviranno a scindere le proteine in aminoacidi (cioè i mattoni che le compongono). Questi precursori si trasformeranno negli enzimi veri e propri (tripsina, chimotripsina, elastasi, ecc.) che lavoreranno nel lume intestinale. Altri enzimi (aminopeptidasi, di- e tripeptidasi) si trovano invece associati alle cellule della parete intestinale. Il pancreas produce anche un succo ricco di bicarbonati che tamponano l’acidità del materiale proveniente dallo stomaco.

Le proteine sono infine degradate ad una miscela di aminoacidi che passa all’interno delle cellule intestinali e poi nel sangue, arrivando al fegato e a tutti gli altri organi.

Gli aminoacidi vengono utilizzati sopratutto per la sintesi di nuove proteine strutturali (muscolo) o funzionali (enzimi, ormoni, ecc.). Quando manca materia “combustibile” (grassi e carboidrati), gli amminoacidi possono anche essere utilizzati (ossidati) per ricavare energia.

A differenza però dei substrati energetici (grassi e carboidrati che vengono bruciati fino a anidride carbonica e acqua), l’ossidazione degli aminoacidi non è completa e la parte contenente azoto viene eliminata con le urine sotto forma di urea. Le proteine quindi non producono “energia pulita”, ma finiscono il loro ciclo producendo sostanze di scarto (urea). Da qui si comprende come usare le proteine alimentari a fini energetici non sia una buonissima idea. Meglio evitare quindi le diete iperproteiche (in particolare quelle prolungate).

Vi allego uno schema di massima che riassume tutta la faccenda

L’uscita

Al termine della digestione, quando tutti i nutrienti utilizzabili sono stati assorbiti, vengono recuperati sali minerali, vitamine e quasi tutte le secrezioni (compresi i sali biliari). A questo punto più o meno mezzo litro di materiale ancora liquido entra nel colon. Qui saranno recuperati ancora acqua e sali minerali fino a lasciare circa 100g di materiale semisolido formato da scorie alimentari (fibre), batteri e cellule intestinali. Le feci sono composte principalmente da batteri e acqua (più fibra viene mangiata, più acqua viene trattenuta dalle feci rendendo meno difficile l’espulsione).

Se alla fine della digestione l’energia contenuta negli alimenti che avremo mangiato (e assorbito) pareggerà il nostro fabbisogno energetico il nostro peso rimarrà invariato. Se avremo mangiato di più ingrasseremo, se non avremo mangiato a sufficienza dimagriremo.

E la monetina?

Nel malaugurato caso venga ingerita e con la speranza che non danneggi i denti e non provochi problemi occlusivi (usate monete piccole!), la monetina “passa e va”. Non viene attaccata dagli enzimi digestivi e si ritrova intatta all’uscita. Pronta per essere inserita in una nuova focaccia della Befana!

No, vabbè magari è meglio di no… 🙂

 

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Di Dott. Gabriele Bernardini

Biologo, nutrizionista, toscano

2 risposte su “La Befana, il metabolismo delle proteine e…della monetina! – Terza Puntata”

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