Molti sono fermamente convinti che, con l’età che avanza, certi doloretti, acciacchi, difficoltà nel camminare e mantenere l’equilibrio siano una cosa normale e dovuta, per l’appunto, all’invecchiamento.
Non è così, perlomeno non completamente (al netto di patologie specifiche).
Non dovremmo dare per scontato che sia “l’età” il problema (vale anche per cose più serie come infarti, ictus e tumori) .
Lo stile di vita gioca un ruolo fondamentale e molti fattori possono influenzare direttamente gli “acciacchi dell’età”.
Ma bisogna pensarci decenni prima…
- Sedentarietà
- La mancanza di movimento porta a perdita di massa muscolare, rigidità articolare e maggiore suscettibilità a infiammazioni e dolori.
- Il movimento regolare (anche solo camminare) aiuta a mantenere lubrificate le articolazioni e a conservare il tono muscolare.
- Perdita di massa muscolare (sarcopenia)
- Con l’età, senza un’adeguata attività fisica e un apporto proteico sufficiente, si verifica una perdita di muscoli, che porta a dolori e maggiore affaticabilità.
- L’allenamento di resistenza (pesi, esercizi a corpo libero) può rallentare questo processo.
- Sovrappeso e obesità
- Un peso eccessivo sovraccarica le articolazioni, in particolare ginocchia, anche e colonna vertebrale.
- Il tessuto adiposo in eccesso produce sostanze infiammatorie che possono contribuire al dolore cronico.
- Alimentazione e infiammazione
- Una dieta “occidentale” troppo ricca di carni grasse, sale, dolci e cibi elaborati, può favorire processi infiammatori.
- Un’alimentazione equilibrata (cereali integrali, legumi, frutta, verdura, pesce, ecc.) aiuta a ridurre l’infiammazione.
- Stress e qualità del sonno
- Lo stress cronico aumenta la produzione di cortisolo, che può peggiorare stati infiammatori e dolore.
- La mancanza di sonno influisce sulla rigenerazione dei tessuti e sulla percezione del dolore.
Se si adottano abitudini sane, il rischio di dolori articolari e muscolari con l’età può essere significativamente ridotto, migliorando la qualità della vita.
Se questo post vi sembra rivolto solo agli “anziani”, vi sbagliate.
È rivolto anche e forse soprattutto ai giovani.